
Si chiama “Techno4Future” il laboratorio di automazione che Confindustria Piacenza con il suo Consorzio di Formazione FORPIN e un gruppo di imprese associate (Cargill, FPS- Food and Pharma System, Labor, Mandelli, Rota Guido, Samag, TIMAF, Unifer e WEI) hanno allestito per gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico e dell’indirizzo professionale del Polo Mattei di Fiorenzuola d’Arda. L’installazione consentirà ai ragazzi di mettere in pratica e di verificare le loro conoscenze teoriche in tema di automazione, elettrotecnica e sensoristica compiendo le diverse operazioni anche da remoto, in puro stile “Industria 4.0” (in foto, da sinistra lo studente Ionut Ghiuta Adrian, il professor Stefano Patruno, la preside Rita Montesissa, il presidente di Confindustria Piacenza Francesco Rolleri, il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi, il past president di Confindustria Piacenza Alberto Rota e lo studente Simone Correale)

IL LABORATORIO TECHNO4FUTURE
Il laboratorio di Fiorenzuola doveva essere operativo già nello scorso anno scolastico, ma la sua inaugurazione (avvenuta lo scorso 20 maggio, ndr) è slittata a causa della pandemia.
Il potenziamento di queste strutture è una iniziativa che è partita sotto la presidenza precedente, guidata da Alberto Rota, nel 2018 con PRO.MEC.A., un laboratorio per la progettazione meccanica avanzata presso l’Istituto Tecnico Industriale ISI Marconi di Piacenza.
Ai due laboratori inaugurati presto se ne aggiungeranno altri due presso l’altro polo scolastico superiore Volta di Castel San Giovanni. “Abbiamo accolto con piacere la richiesta che ci è recentemente pervenuta da questa scuola per allestire una struttura per il corso professionale di logistica ed una per l’indirizzo di automazione – spiega il presidente in carica Francesco Rolleri –. La meccanica e la logistica caratterizzano fortemente le attività della nostra provincia. Siamo convinti che grazie alla verifica sul campo di quanto appreso sui testi, i ragazzi possano prendere pieno possesso delle materie di studio, il che ne fa certamente dei diplomati con un valore aggiunto. Toccherà poi alle aziende, a seconda delle loro specificità, formarli compiutamente; ma già l’aver visto a scuola le applicazioni li rende molto più competenti e in grado di accelerare il loro ingresso nel mondo del lavoro”.
Un patto per lo sviluppo
La scuola occupa i primi posti nel programma di mandato di Francesco Rolleri, con l’attribuzione di una delega specifica al vice presidente Valter Alberici. Il momento di grande cambiamento, fortemente accelerato dalla pandemia, rende ancora più urgente stringere un vero “patto per lo sviluppo” anche con le scuole. Se si riuscirà a lavorare in maniera organica e con obiettivi chiari si potranno dare grandi opportunità sia ai ragazzi che alle imprese, che potranno trovare validi collaboratori per concretizzare i loro piani di crescita.
I laboratori sono solo un pezzo del disegno complessivo dell’associazione. Si sta lavorando intensamente dentro i Comitati Tecnico Scientifici, con un impegno diretto degli imprenditori e i manager. Si fa orientamento e formazione sia per gli studenti che per i docenti, che sono sempre più interessati a ciò che succede dentro le imprese.
A breve si partirà anche con una collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale di Piacenza per modellizzare i Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, ndr), altro momento importante per completare la formazione scolastica ma anche per orientare le successive scelte formative e professionali.
La carenza di profili tecnici a Piacenza
È superfluo sottolineare l’importanza della formazione tecnica e la forte necessità delle imprese piacentine di queste figure. Basti pensare che in questo mese l’indagine continua del sistema Excelsior stima che a Piacenza le aziende prevedono l’ingresso di 2.280 lavoratori. Di questi, oltre la metà riguardano professioni tecniche, ma profili come l’elettrotecnico e l’elettronico, ad esempio, non si troveranno. Questo succede sia per i diplomati che per le qualifiche professionali. Per un altro 15%, inoltre, c’è un problema di formazione inadeguata.
Si tratta, in generale, di mestieri adatti anche alle ragazze, alle quali si sta rivolgendo una particolare attenzione, grazie ad esempio al contributo di Maria Angela Spezia, presidente di Piccola Industria Piacenza, che è di “STEAMiamoci”, l’iniziativa promossa da Assolombarda per ridurre il gap di genere nelle competenze Stem.
Nel corso del 2021 l’associazione si è impegnata anche sul fronte della formazione professionalizzante attraverso la progettazione di un ITS in ambito meccanico – che si aggiungerà da ottobre a quello della logistica – e alla partecipazione nella Fondazione universitaria per le lauree professionalizzanti dell’Emilia Romagna.
L’inaugurazione
Tornando all’inaugurazione del laboratorio, soddisfazione è stata espressa da tutti gli imprenditori che hanno partecipato, sia in presenza che da remoto: Mario Ferrari di Unifer, Lorenzo Finetti di Amada, Luigi Peveri di Wei e Sara Galletti di Cargill, tutti concordi nel riconoscere l’importanza del rapporto tra scuola e impresa.
A prendere la parola è stata Maria Elisabetta Siracusa di Timaf: “Un laboratorio, di qualunque natura esso sia, è indispensabile per l’apprendimento dei nostri ragazzi perché la definizione della conoscenza si attua solo attraverso la sperimentazione e l’osservazione. Del resto, solo con i dati così raccolti Galileo Galilei era in grado di formulare ipotesi e teorie che erano alla base del suo metodo scientifico”. E ha aggiunto: “Se pensiamo che il metodo galileiano è ancora oggi la modalità con cui la scienza indaga sulla realtà, dopo oltre 500 anni è inimmaginabile poter fare a meno di attività di laboratorio nelle scuole. Una formazione di qualità è e rimarrà indispensabile per la crescita del territorio e delle nostre aziende”.
Concorde la dirigente scolastica Rita Montesissa: “Inaugurare un nuovo laboratorio è un momento di grande soddisfazione per tutte le componenti scolastiche. Il laboratorio è, in senso etimologico, proprio il luogo dove gli studenti diventano protagonisti operosi del proprio apprendimento, dove il sapere diventa saper fare e dove il provare a fare crea a sua volta sapere”. “Se poi il laboratorio è attrezzato con moderne apparecchiature tecnologiche – ha sottolineato – allora diventa anche lo spazio nel quale gli studenti si impadroniscono di tecniche nuove, al passo con il veloce evolvere dei sistemi produttivi di oggi”.
Le misure di sicurezza imposte dalla pandemia hanno costretto a limitare le presenze, ma la scuola non si è fatta sorprendere e gli studenti hanno gestito con professionalità la situazione consentendo di assistere all’inaugurazione anche da remoto con una diretta sulla web Tv dell’istituto, dimostrando quindi di padroneggiare con disinvoltura gli strumenti di comunicazione che il Covid-19 ha costretto ad utilizzare. Un bel modo di trasformare un problema in una opportunità.