
Si è già al lavoro per definire il nuovo evento internazionale, previsto a novembre di quest’anno, con il quale si punterà a consolidare il dialogo tra studiosi di diverse discipline scientifiche e il mondo delle organizzazioni imprenditoriale con speciale riferimento all’impatto culturale e sociale di impresa anche sulla base di buone pratiche e linee guida condivise.
Un dialogo che ha avuto un importante momento di celebrazione il 6 novembre scorso in occasione della conferenza internazionale “Corporate Heritage Communication & Social Impact”. Il convegno – del quale saranno pubblicati a breve gli atti – si è tenuto a Roma ed è stato promosso da Confindustria per il tramite del proprio Archivio Storico-Biblioteca, dall’Università La Sapienza con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale – BiblHub e dall’Università di Castilla-La Mancha con la facoltà di Comunicazione, ed inserito nell’ambito della XXII edizione della Settimana della Cultura d’Impresa di Confindustria.

CONFINDUSTRIA “CORPORATE HERITAGE COMMUNICATION E SOCIAL IMPACT” ROMA, 6 NOVEMBRE 2024
L’evento ha coinvolto più di 20 venti università, sia europee che italiane, e diversi enti del settore, rappresentando un’occasione per riflettere in un contesto “laico” sull’importanza della comunicazione del patrimonio aziendale e sul suo impatto sociale. Un punto di vista, quello accademico, con il quale abbiamo voluto affrontare i diversi aspetti legati alla valorizzazione della memoria aziendale. Strumenti come musei aziendali, archivi storici e altre forme di conservazione del passato non solo preservano la memoria storica, ma diventano spazi di dialogo tra l’azienda e i suoi stakeholder, tra dipendenti e partner, tra comunità e istituzioni.
In questa direzione la comunicazione del patrimonio aziendale non si limita a una semplice narrazione, ma rappresenta un processo identitario profondo. “Celebrare il proprio passato significa tracciare una linea di continuità tra ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che aspiriamo a diventare” e per farlo occorre comunicare il patrimonio aziendale con autenticità e trasparenza. Solo in questo modo può essere di ispirazione per scelte sostenibili e responsabili, guidando le aziende verso un futuro che coniuga innovazione, competitività e rispetto per la comunità.
Nel corso dell’evento è stato presentato anche il Portale Archivio Storico Biblioteca di Confindustria, una piattaforma digitale che rende accessibile il patrimonio culturale della Confederazione a partire dal 1910, anno della sua fondazione. Raggiungibile all’indirizzo archiviostorico.confindustria.it, il portale consente di esplorare e navigare tra una vasta gamma di materiali:
- Documenti storici: oltre 10mila faldoni sui 20mila che compongono l’Archivio Documentale contenenti di verbali, dossier e corrispondenza che raccontano l’evoluzione dell’industria italiana dal 1910 al 1985.
- Archivio fotografico: oltre 10mila immagini sulle 35mila disponibili che documentano i cambiamenti del paesaggio industriale e il ruolo dei lavoratori nella crescita economica.
- Archivio cinematografico: 1.500 filmati industriali, molti dei quali firmati da maestri del cinema italiano come Michelangelo Antonioni ed Ermanno Olmi, che raccontano la storia delle imprese attraverso un linguaggio visivo potente e coinvolgente.
- Biblioteca digitale: una raccolta di oltre 100mila volumi e 1.200 riviste storiche, 20mila articoli di spoglio che offrono un contesto completo sull’evoluzione economica, sociale e culturale del Paese.

GIOVANNI AGNELLI E GUIDO CARLI A COLLOQUIO – ASSEMBLEA GENERALE DI CONFINDUSTRIA, 1980
L’ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E L’UNIVERSITÀ “LA SAPIENZA”
La conferenza internazionale “Corporate Heritage Communication & social Impact” e la pubblicazione degli atti del convegno rientrano tra le attività previste dall’accordo siglato nel 2023 tra Confindustria e l’Università “La Sapienza” di Roma, in particolare tra l’Archivio Storico Biblioteca di Confindustria e il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale – BiblHub, volto a promuovere la conoscenza e il ruolo di Confindustria nello sviluppo del Paese attraverso l’uso del proprio patrimonio storico durante le lezioni del corso di laurea magistrale in Organizzazione e marketing per la Comunicazione d’Impresa.
Tra i punti chiave dell’accordo spiccano gli eventi e le attività volte a valorizzare la cultura d’impresa in modo dinamico e inclusivo. Proiezioni, laboratori innovativi e contest audiovisivi sono parte delle attività previste dall’accordo per coinvolgere attivamente studenti e giovani professionisti, mostrando loro il ruolo fondamentale dell’impresa nella società.
Un percorso strutturato iniziato nel 2022, con il primo evento “Dall’Archivio agli schermi. Cinema d’impresa e altri racconti”. Tenutosi il 15 novembre di due anni fa presso il Centro Congressi Sapienza di Roma, il convegno ha visto presenti anche altri atenei, quali l’Università di Tor Vergata, Liuc, Università de La Tuscia oltre a Unindustria e il quotidiano Avvenire.
Prendendo spunto dalla proiezione del filmato “Io la Vespa” di Luciano Emmer del 1959, con questo primo incontro si è voluta affrontare l’evoluzione del linguaggio utilizzato nella comunicazione del patrimonio aziendale e in particolar modo nel cinema industriale, la cui raccolta è depositata presso gli Archivi della confederazione.
Il cinema industriale ha rappresentato un incubatore di sperimentazione dove molti registi, destinati a diventare grandi maestri del cinema come Michelangelo Antonioni ed Ermanno Olmi, hanno raccontano storie di progresso e innovazione, offrendo uno spaccato autentico del tessuto industriale e sociale italiano. Questo genere cinematografico, troppo spesso sottovalutato, è stato celebrato come una testimonianza del ruolo delle imprese nella costruzione dell’identità nazionale.
Un evento che ha contribuito a sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della cultura d’impresa, attraverso le emozioni che il linguaggio audiovisivo è in grado di trasmettere. Sono stati affrontati anche temi quali le trasformazioni delle strategie di comunicazione aziendale, con il passaggio al digitale e ai social network.
L’iniziativa ha mostrato come il cinema industriale continui ad essere uno strumento potente non soltanto come finestra sul passato ma anche come strumento in grado di ispirare il futuro, unendo tradizione e innovazione in un unico racconto.
2023: GIOVANI TALENTI RACCONTANO L’IMPRESA
Il 2023 ha visto un’altra importante iniziativa: il progetto “Dall’impresa allo schermo. Videoracconti e storie in forma breve”.
Con questo evento Confindustria, in collaborazione con l’Università “La Sapienza”, l’Università LIUC Carlo Cattaneo e Unindustria, ha coinvolto 130 studenti nella realizzazione di cortometraggi sul tema del “fare impresa”. Una nuova occasione per connettere mondo accademico e mondo imprenditoriale attraverso la narrazione audiovisiva questa volta con una partecipazione attiva degli studenti universitari.
Divisi in 23 team, gli oltre 130 studenti del corso di laurea magistrale in Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d’Impresa hanno potuto prendere parte ad una masterclass che li ha visti protagonisti nella realizzazione di corti che hanno partecipato, a diverso titolo, al Premio Film Impresa.
Le lezioni tecniche su sceneggiatura, riprese e montaggio della masterclass sono state tenute durante le ore di frequenza obbligatoria del Corso di laurea affiancandosi a quelle teoriche. Gli studenti hanno lavorato a stretto contatto con cinque aziende partner – Almaviva, Edison-Fondazione Eos, Ferrovie dello Stato Italiane, Umana e UniCredit – per creare cortometraggi capaci di raccontare storie autentiche di innovazione e valori aziendali, con il supporto di esperti del settore audiovisivo.
La cerimonia del 4 dicembre 2023 ha visto la premiazione del cortometraggio “Una Giacca Rossa” del team UniCredit, apprezzato per la sua capacità di comunicare valori aziendali in modo innovativo e coinvolgente. Gli studenti vincitori hanno inoltre ottenuto uno stage presso le aziende partner, dimostrando come iniziative di questo tipo possano creare un ponte concreto tra formazione accademica e mondo del lavoro. Un progetto, quindi, che ha ribadito il valore della cultura d’impresa quale strumento educativo e la necessità di formare nuove generazioni di comunicatori capaci di raccontare il mondo delle imprese in modo autentico e creativo.
(Nella foto in alto: Operaie al lavoro in uno stabilimento tessile
nel trevigiano, Anni ’70 – Archivio Fotografico Confindustria)