Il settore del legno-arredo ha subìto grossi danni a causa del Covid-19. Come avete vissuto quest’ultimo anno e quali leve avete azionato per andare avanti e continuare a crescere?
Il 2020 è stato indubbiamente un anno diverso dagli altri. Come tutti abbiamo dovuto reinventarci e trovare nuovi modi di incontrare i clienti dal momento che non potevano più raggiungerci di persona nel nostro showroom. Le leve su cui abbiamo puntato sono state principalmente la flessibilità e il digitale guardando a due strumenti in particolare: il sito web e i canali social dell’azienda.
Il legno è un materiale capace di stimolare diverse sfere sensoriali: il tatto, la vista e l’olfatto e solo attraverso un’esperienza sensoriale completa se ne possono apprezzare al meglio le qualità. Proprio per questo abbiamo completamente riprogettato il nostro sito con l’obiettivo di fare vivere un’esperienza ricca di emozioni e sensazioni attraverso lo schermo.
Inoltre, fino al 2019 uno degli strumenti che utilizzavamo di più per aumentare la visibilità dei nostri prodotti e del nostro brand erano le fiere, ma purtroppo con la pandemia non è stato possibile puntare su questo canale. Quindi, abbiamo deciso di aumentare la nostra presenza sui social, sbarcando anche su Instagram, con l’obiettivo di rimanere in contatto con i clienti abituali e di farci scoprire da un nuovo pubblico.
Anche grazie alla nostra capacità di rispondere in modo flessibile alle esigenze del mercato – accelerando al massimo la produzione nei mesi di settembre, ottobre e novembre – siamo riusciti a mantenere stabile il fatturato nonostante il momento di crisi. La nostra duttilità ci ha permesso di cogliere appieno le opportunità della fase di ripresa autunnale dell’edilizia.
Essere un’azienda con profonde radici nella comunità di appartenenza, che fa della storia e della tradizione i suoi cardini, cosa ha significato in un momento come questo?
Il senso di appartenenza al territorio è sempre stato forte, fin dai tempi della nostra fondazione. La Sild è stata fondata, infatti, da mio nonno proprio dove sorge ora, a Dronero, un territorio bellissimo ma difficile da raggiungere e scomodo sotto il profilo logistico. Nonostante ciò, non abbiamo mai pensato di trasferirci, perché l’azienda rispecchia in qualche modo i legnami che lavora: sono le radici, e i boschi in cui affondano, a definire la nostra essenza.
Nei decenni abbiamo superato momenti difficili e sicuramente l’anno appena trascorso è stato uno di questi. I nostri dipendenti, però, sono come dei familiari, oltre che una risorsa preziosa ed indispensabile. Il senso di responsabilità nei loro confronti si avvicina, infatti, a quello di un padre di famiglia. A ottobre avremmo dovuto celebrare il nostro sessantesimo anniversario, ma con rammarico abbiamo deciso di rimandare ogni forma di festeggiamento in un orizzonte temporale in cui sia possibile un ritorno alla normalità [in foto, da sinistra Federico Massano (figlio di Mariella), Ada Bono (socio fondatore, sorella di Giovanni e zia di Mariella), Mariella Bono, Giovanni Bono (socio fondatore e padre di Mariella), Stefania Bono (sorella di Mariella) e Paolo Olivero (marito di Stefania)].
Le case con lo scoppio della pandemia sono diventare luoghi multifunzionali: uffici, scuole, palestre, cinema, ristoranti. Come ha inciso questo cambiamento sulla vostra attività?
I nostri prodotti sono da sempre orientati all’eccellenza qualitativa, pronti ad ogni evenienza e resistenti, in modo da poter essere vissuti nel massimo comfort e senza la preoccupazione di rovinarli. Durante il 2020 gli italiani hanno sicuramente riscoperto la casa e l’importanza di vivere bene: un pavimento in legno, caldo e piacevole al tatto è diventato un punto cardine nella scelta del consumatore. Le nostre collezioni sono un mix di praticità, robustezza ed estetica unica. Fortunatamente eravamo già all’avanguardia su diversi fronti e già da prima della pandemia i clienti più attenti avevano notato le straordinarie proprietà dei nostri pavimenti.
Il legno è una materia viva, e chi la lavora ha una grande responsabilità, verso l’ambiente e verso il territorio. Quanto conta per voi la sostenibilità?
La responsabilità nei confronti del pianeta e delle generazioni future è un tema che ci sta molto a cuore. Siamo un’azienda a conduzione familiare e operiamo per mantenere e trasmettere un’impresa sana ai nostri figli. Così come ci impegniamo a proteggere il pianeta in vista delle generazioni future. Cerchiamo da sempre di utilizzare al meglio tutti i materiali con l’obiettivo di minimizzare gli sprechi usando, ad esempio, gli sfridi di lavorazione e la segatura per scaldare gli ambienti e produrre calore per il bio-trattamento (nella foto di copertina una fase della lavorazione). Questo ci permette di realizzare una lavorazione priva di prodotti chimici, che dona un’estetica unica ai nostri prodotti. Senza contare che non utilizziamo né gas né petrolio per la produzione, siamo in parte autosufficienti sotto il profilo energetico.
Inoltre, l’attenzione artigianale permette di ottimizzare l’uso delle risorse, la provenienza dei materiali controllata e a km zero ci assicura di non danneggiare il patrimonio boschivo e l’uso di colle e vernici di alta qualità ci permette di offrire prodotti sicuri e sani. E proprio a coronamento di questo nostro percorso verso la sostenibilità ci stiamo anche attivando per ricevere una certificazione carbon free, km zero e 100% made in Italy.