Intervista a Carla Casini, Presidente Alma
Molti dei poli espositivi mondiali o degli allestimenti istituzionali per grandi eventi internazionali portano la firma della sua azienda. Lei è Carla Casini, imprenditrice fiorentina alla guida di Alma, specializzata nella produzione di moquette “agugliata” con oltre 140 addetti e uno stabilimento produttivo esteso su oltre 40mila metri quadri. Donne e impresa, un binomio spesso non facile.
Quali ostacoli ha dovuto superare nella sua carriera professionale?
La proprietà dell’azienda è femminile in quanto formata da me e mia sorella Romina, ma lo staff dirigenziale di cui fa parte mio marito Marco Ranaldo nonché i collaboratori più vicini sono sia uomini che donne. Personalmente credo che la complementarietà che ne deriva abbia portato la nostra azienda a crescere e diventare la realtà che oggi rappresenta.
Ci sono tuttavia funzioni aziendali in cui un’impronta femminile può fare la differenza in un’impresa?
Le donne, a mio avviso, hanno una sensibilità diversa dagli uomini, che le porta a valutare le situazioni in maniera più approfondita e a considerare aspetti che spesso agli uomini possono sembrare secondari. Personalmente sono abituata ad ascoltare molto prima di prendere delle decisioni e a scegliere poi nel rispetto delle parti. Poiché non ho mai avuto l’ansia di dover far carriera a tutti i costi e trovandomi nella mia posizione anche per successione, sento di vivere il mio ruolo in maniera libera e tranquilla e credo molto nel coinvolgimento dei collaboratori nella realizzazione dei progetti. Questo è stato un vantaggio che ha portato i suoi benefici nei momenti di crisi: quando abbiamo dovuto chiedere un impegno straordinario, nessuno si è tirato indietro.
Facilitare la conciliazione di lavoro e famiglia, offrire pari opportunità nella crescita professionale. Alma è un’azienda attenta sotto questi profili?
In Alma curiamo molto le relazioni personali con i clienti, fornitori e soprattutto con i collaboratori e forse, proprio perché donne, siamo molto attente ai problemi familiari di ognuno di loro. In caso di necessità siamo noi le prime a suggerire di prendersi il tempo necessario per gestire i problemi, cercando in azienda di sopperire alla momentanee assenze. All’interno dello stabilimento, dato il tipo di lavorazione, ci sono solo uomini ma nel resto delle funzioni ci sono donne che si sono qualificate per la loro professionalità.
Quali obiettivi si pone per l’azienda nei prossimi anni?
È già presente la terza generazione in quanto i miei tre figli lavorano con noi da qualche tempo. Adesso stiamo ampliando i locali dell’azienda, ultimando il nuovo stabilimento da 6mila metri quadri. Attualmente lavoriamo a ciclo completo ma abbiamo già iniziato a rinnovare i nostri impianti per incrementare la produzione. Solo procedendo con nuovi investimenti possiamo aumentare la capacità produttiva. In prospettiva, inoltre, pensiamo di creare diversi punti di distribuzione all’estero.
A giugno è stata nominata Cavaliere del Lavoro. Cosa rappresenta per lei?
È stato un grande onore ricevere questa onorificenza, soprattutto perché è basata su valori che mi rispecchiano profondamente. Ho sempre vissuto il lavoro come una missione che mi ha permesso di applicare i valori etici e morali in cui credo; fondamentali per la mia crescita personale e, a mio avviso, di ogni uomo. A questo aggiungo che mi ha gratificato molto in quanto donna perché aver portato avanti sia il lavoro che la famiglia – con tre figli dei quali sono molto orgogliosa – , è stato impegnativo ma mi ha dato grandi soddisfazioni.