“Abbiamo la missione di concretizzare la trasformazione digitale e gli effetti positivi che la tecnologia può avere sulla vita delle persone, attraverso un modello di interazione naturale tra uomo e macchina e la valorizzazione di informazioni e dati. Siamo partiti da oltre 10 anni, lavorando su tecnologie connesse a elementi intuitivi come la voce e la parola, con sistemi di interpretazione del linguaggio naturale, sia in forma testuale che vocale e su servizi legati ai big data ed alla loro valorizzazione. Dopo una crescita progressiva e continua per linee interne ed esterne e il rafforzamento all’estero, siamo arrivati alla quotazione in Borsa Italiana nel 2021”. Così Valeria Sandei (nella foto in alto), Ad di Almawave presenta l’azienda informatica del gruppo Almaviva specializzata nelle tecnologie dell’Intelligenza artificiale.
“Oggi come agli inizi – spiega – per noi è importante semplificare l’accesso alla conoscenza e ai servizi, rendendo operativo e concreto il potenziale dell’intelligenza artificiale in contesti complessi, sia nelle imprese che nella Pubblica amministrazione. Di recente, abbiamo stretto un accordo con Microsoft per integrare alcune componenti di intelligenza artificiale generativa nelle nostre applicazioni Enterprise, come ad esempio gli speech analytics, le verbalizzazioni di Cda e i sistemi di knowledge management. Ambiti che rappresentano un esempio di come l’IA possa diventare un vero e proprio alleato, semplificando e rendendo più efficace il lavoro delle persone”.
Qual è la vostra struttura organizzativa?
Almawave è oggi un gruppo di aziende tecnologiche altamente specializzate, una realtà in crescita, composta da oltre 400 persone e con ricavi, a fine 2022, pari a 48 milioni di euro. Contiamo complessivamente nove sedi in Italia e una presenza internazionale. Disponiamo di laboratori tecnologici dedicati, in cui operano professionisti con forti competenze su tecnologie abilitanti e sui principali framework – Big Data, Data Science, Machine Learning, Architetture AI e Integration – oltre a una profonda conoscenza dei processi di business.
L’apertura del capitale, con la quotazione in Borsa, ci ha messo nelle condizioni di rafforzarci ulteriormente, sia come management sia in termini di responsabilità verso tutti i nostri stakeholder. Inoltre, far parte del Gruppo Almaviva ci ha permesso di condividere fin dalla nascita della società il forte impianto valoriale, l’attenzione per la qualità e i medesimi solidi obiettivi ESG della capogruppo. Siamo impegnati con determinazione a creare e mantenere un’occupazione stabile e qualificata, investendo in ricerca e sviluppo e consolidando il rapporto con le università e gli enti di ricerca, nel più ampio obiettivo di valorizzare il talento, anche quello femminile, spesso purtroppo ancora non sufficientemente rappresentato nel mondo della tecnologia.
Quali sono le tecnologie chiave sviluppate da Almawave nell’ambito dell’IA e dell’analisi del linguaggio naturale?
Da anni investiamo sulle tecnologie di elaborazione del linguaggio parlato e scritto per portare vantaggi concreti, ottimizzando l’esperienza degli utenti e traguardando una gestione dei dati, delle informazioni e dello sviluppo applicativo coerente con i criteri regolamentari che fanno da guida e scenario di riferimento alle sfide del nostro tempo.
Uno degli ambiti più significativi in cui Almawave opera è quello dell’IA applicata al linguaggio naturale (Natural Language Processing), includendo applicazioni che spaziano dalle Conversational Platform all’Automatic Speech Recognition, dal Machine Translation all’Ontology Based Data Management.
Abbiamo introdotto anche l’AI generativa, di cui tanto si parla, in specifiche applicazioni per una fruizione semplice ed evoluta dei sistemi decisionali.
Come si è evoluta la presenza internazionale di Almawave nel tempo?
Abbiamo una consolidata presenza internazionale, che negli anni è andata progressivamente crescendo. Oggi l’azienda conta oltre 300 clienti nel mondo, grazie anche ad un network di partner. L’Europa e l’area Latam (America Latina, ndr) sono attualmente i due presidi più rilevanti, in cui siamo presenti con sedi, uffici e professionisti e ci stiamo rafforzando. Lo dimostra il +38% realizzato sui mercati internazionali, in più comparti, nel solo primo semestre di quest’anno. Allo stesso tempo stiamo guardando con successo e interesse al mercato africano, dove già operiamo con prime iniziative in Tanzania e Zambia.
La declinazione internazionale di Almawave viene supportata anche grazie a tecnologie proprietarie: i prodotti realizzati nell’ambito dell’interpretazione della voce e testo in oltre 40 lingue consentono una facile estensione territoriale. Tra i nostri obiettivi c’è senz’altro quello di continuare lo sviluppo all’estero.
Rispetti ai mercati africani e mediorientali, nello specifico, quali sono le vostre aspettative di espansione? E con quali tipi di aziende, istituzioni o organizzazioni locali avete stabilito collaborazioni strategiche?
Notiamo grande dinamismo sia in Africa che nel Medio Oriente e pertanto contiamo di poterci affermare con sempre maggiore forza in questi territori. La collaborazione ad ora più rilevante è quella con il Judiciary of Tanzania, Magistratura della Repubblica Unita di Tanzania, che a partire dallo scorso anno si è affidata ad Almawave per avvalersi del servizio automatico di trascrizione e traduzione delle sedute processuali dei propri tribunali, in swahili e inglese, nelle principali città del paese. Questa iniziativa ha confermato la competitività internazionale delle nostre avanzate competenze tecnologiche.
In Medio Oriente, invece, sono state avviate collaborazioni significative nell’ambito del media monitoring e siamo pronti a cogliere nuove sfide.
Quali sono i vostri obiettivi di lungo termine circa il contributo all’evoluzione digitale nell’Africa e nel Medio Oriente?
L’IA è un valido alleato per diversi contesti di business e soprattutto per l’evoluzione digitale delle amministrazioni a livello mondiale. Africa e Medio Oriente stanno dimostrando grande interesse verso la tecnologia. Sono mercati effervescenti dalle grandi opportunità, soprattutto negli ambiti di digitalizzazione e sostenibilità: le nostre tecnologie proprietarie, in quest’ottica, possono portare un contributo davvero significativo. Offriamo un modello di eccellenza del made in Italy che può essere replicato anche in altri paesi.
Quali consigli dareste ad un’azienda che intende cogliere le opportunità della transizione digitale nei mercati di Africa e Medio Oriente?
Fare rete tra imprese e affidarsi al consolidato posizionamento di Confindustria Assafrica & Mediterraneo sono elementi che garantiscono senz’altro maggiore efficacia nel raggiungere gli obiettivi che ci si pone, oltre che la possibilità di comprendere, per tempo, le caratteristiche del paese che si intende approcciare. Nel nostro caso, poi, la struttura esperta dei nostri team internazionali fa la differenza.
(Prossima uscita il 27 ottobre)
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