
Ritorcitura Simonetta è nata nel distretto biellese, nel paese di Benna, esattamente cinquant’anni fa e oggi raggiunge il milione e mezzo di fatturato. Nella filiera tessile, la ritorcitura è il passaggio successivo alla filatura, necessario per abbinare e ritorcere i filati rendendoli più resistenti. Si tratta principalmente di lavorazioni conto terzi: Ritorcitura Simonetta è specializzata in servizi di binatura, ritorcitura filati, paraffinatura ed etichettatura rocche, magazzinaggio merci per la consegna.
Nonostante il mezzo secolo, si tratta di un’azienda “giovane”: l’età media dei 25 dipendenti è 40 anni e alla guida dell’impresa ci sono i fratelli Boscolo (nella foto in alto): Marco (41 anni) e Mattia (29). Il primo ha fatto il suo ingresso nella ritorcitura nel 1999 e il secondo nel 2012. Il passaggio generazionale vero e proprio avviene nel 2014: un momento che segna la crescita dell’azienda in modo più strutturato, puntando sull’alta gamma dei prodotti proposti, sugli investimenti in innovazione e sulla digitalizzazione.

LA SEDE DI RITORCITURA SIMONETTA
“Il passaggio generazionale è stato un percorso naturale, che abbiamo vissuto con consapevolezza grazie alla decisione di nostro padre di fare un passo indietro per lasciarci a tutti gli effetti la guida dell’azienda – spiega Marco Boscolo –. Questa fiducia ci ha permesso di affrontare fin da subito la forte concorrenza dei competitor con una strategia precisa: l’azienda è cresciuta molto in 50 anni, grazie a miglioramenti continui e incrementali. Ora noi puntiamo a renderla una manifattura sempre più strutturata. Questo si traduce nella scelta di posizionarci nella fascia di prodotti di alta gamma e filati pregiati, aumentando qualità e diversificazione delle nostre proposte e investendo in digitalizzazione e sostenibilità”.
Dal punto di vista del prodotto, in particolare, l’azienda dispone delle certificazioni GOTS – Global Organic Textile Standand per le fibre naturali da agricoltura biologica e RWS – Responsible Wool Standard, il più importante standard per la certificazione di prodotti che contengono lana da allevamenti certificati.
La crescita dell’azienda è stata significativa. Fondata nel 1972, nel 1994 la sede dell’azienda è stata raddoppiata. Nel 2009 è stato costruito il nuovo magazzino. A partire dal 2014 sono iniziati gli investimenti nella sostituzione e integrazione del parco macchine e nel 2015 sono state tre le nuove macchine inserite. Nel 2021 sono stati sostituiti altri due macchinari e nel 2022 sono state introdotte nuove attrezzature per riposizionare l’azienda anche nel segmento di mercato dell’elasticizzato. E nel 2023 ne arriveranno altre due nuove. “Abbiamo voluto aggiornare e ampliare i macchinari che utilizziamo perché la nostra organizzazione prevede la gestione di più clienti contemporaneamente, su prodotti diversi, e far evolvere l’azienda in ottica 4.0 è fondamentale”, afferma Marco Boscolo.
“L’obiettivo – aggiunge Mattia Boscolo – è continuare il nostro percorso verso la digitalizzazione, diventando un’azienda 4.0 nel 2023. In particolare, il prossimo passo sarà l’introduzione di un nuovo software, un sistema MES per il monitoraggio della produzione industriale che punta a controllare in tempo reale e in modo dettagliato i flussi produttivi: grazie all’implementazione di questo sistema è possibile migliorare l’efficienza, ridurre gli sprechi e aumentare la velocità e l’efficacia delle consegne a clienti”.
Digitalizzare un’azienda tessile, una ritorcitura, significa principalmente agire sul flusso organizzativo, rendendo più efficiente il processo grazie alla sua analisi e alla disponibilità immediata dei dati: tutti elementi che contribuiscono a migliorare il flusso produttivo basato sulla gestione di più commesse contemporaneamente e sulla soddisfazione del cliente che, in questo modo, può avere risposte veloci ed efficaci alle sue esigenze. La riorganizzazione dell’attività è iniziata otto anni fa, applicando una strategia che punta sulla diversificazione dei prodotti, ognuno con la propria stagionalità, per cercare di evitare i cali stagionali: in questo modo si rafforza un tipo di organizzazione che cerca anche di dare continuità ai dipendenti e migliorare il benessere aziendale.

UNA FASE DELLA PRODUZIONE
La ritorcitura è fra le attività più energivore del settore tessile: “Oggi, di fronte agli aumenti spropositati dei costi di gas ed energia, abbiamo deciso di affrontare la crisi continuando a investire – puntualizza Marco Boscolo –. È un percorso che abbiamo intrapreso da tempo per migliorare la nostra efficienza energetica attraverso la riduzione, per quanto possibile, dei costi energetici”.
Nel 2011 è stato realizzato il primo impianto fotovoltaico, nel 2018 il secondo “e probabilmente nel 2023 arriverà il terzo”, anticipano i titolari. La sostenibilità dal punto di vista energetico è fondamentale. Ad oggi con l’autoproduzione l’azienda riesce a coprire il 25% del fabbisogno energetico e l’obiettivo è di arrivare nei prossimi anni al 40%. Inoltre, gli stabilimenti sono dotati di impianto luci a led a basso consumo e i nuovi macchinari introdotti hanno ridotto consumo energetico.
La crisi energetica viene quindi affrontata da Ritorcitura Simonetta grazie alle scelte lungimiranti fatte in passato, che puntano tutte nella direzione della sostenibilità: energetica, sociale, ambientale.

IL PROCESSO DI TORCITURA