“Continueremo ad investire molto perché, nonostante la situazione dell’economia mondiale parrebbe invitare alla prudenza, reputiamo questo sia l’unico modo per farsi trovare pronti al momento del rimbalzo, che tutti quanti ci auguriamo possa concretizzarsi nei prossimi anni. Vogliamo mantenere la leadership conquistata nel lungo periodo di presenza sui mercati internazionali e così abbiamo deciso di seguire un piano di investimenti importante”. Ha insomma le idee chiare Filippo Sertorio (nella foto in alto), presidente del Gruppo Procemsa – 110 milioni di euro di fatturato previsto nel 2022 e oltre 370 dipendenti suddivisi tra le tre aziende del gruppo –, azienda con quartier generale a Nichelino, in provincia di Torino, impegnata nei settori dello sviluppo, produzione e confezionamento di integratori alimentari, cosmetici oltre che nel campo dei medical device.
Guidata a partire dal 1992 dalla famiglia Sertorio, da alcuni anni la Pmi piemontese è entrata a far parte del fondo di private equity Investindustrial Growth, che ha rilevato circa il 70% delle quote societarie a giugno 2019, condividendo con i fratelli Sertorio il progetto di diventare tra i principali CDMO (Contract development and manufacturing organization, ndr) sul mercato europeo, e lasciando agli stessi il ruolo di group Ceo e presidente. “Questa scelta ci ha permesso di crescere per linee interne e per linee esterne grazie all’acquisizione di altre aziende, consentendoci anche di mantenere la libertà operativa necessaria per continuare ad essere dinamici e flessibili sul mercato e poter raggiungere l’obiettivo di oltre 100 milioni di fatturato per la fine del 2022”, spiega Filippo Sertorio.
Per poter restare competitivi e sempre pronti a cogliere le possibilità offerte dal mondo in grande evoluzione degli integratori alimentari, Procemsa continua a mettere la propria esperienza a disposizione di una clientela sempre più ampia, che varia dalle aziende farmaceutiche a quelle presenti nella Gdo e alle imprese esperte nella vendita online. Un impegno esclusivamente conto terzi che sta dando ottimi frutti. “L’offerta è calibrata, direi anzi tailorizzata, con un aspetto fondamentale, ovvero quello di poter contare su una ricerca e sviluppo e una produzione di altissimo profilo e di livello. Sempre più grandi multinazionali sono entrate nel nostro portafoglio, nuovi mercati dinamici e con importanti possibilità di crescita e nei quali siamo presenti con nostri brevetti che ci stanno regalando grosse soddisfazioni”.
Tra questi un probiotico vivo in soluzione oleosa per neonati a partire dai 3/6 mesi in su, “una soluzione che, in questi anni ci ha permesso di fare arrivare sul mercato europeo un prodotto capace di aiutare pediatri e genitori ad ovviare al problema di somministrare pastiglie e/o capsule ai più piccoli. Gocce che permettono di tenere vivo e attivo il probiotico prima di essere assunto”, chiarisce il presidente del Gruppo Procemsa. “Inoltre, protetta anch’essa da un brevetto, l’azienda ha sviluppato una materia prima naturale derivata dai petali della rosa damascena, estraendo dai suoi petali un estratto lenitivo per afte ed ulcere della bocca. Quest’ultimo, così come il precedente brevetto e tutti i prodotti sviluppati dal Gruppo sotto forma di prodotti finiti, vengono dati in concessione ai clienti. L’ultimo progetto, che verrà sviluppato nel sito tedesco di recente acquisizione, riguarda la progettazione e realizzazione di caramelle gommose da vendere come integratori, mercato in fortissimo sviluppo a livello globale”.
Seguendo la strada programmatica di cercare di trovare il giusto equilibrio tra innovazione e ricerca, il Gruppo Procemsa ha anche approfittato del complesso periodo segnato dal Covid-19 per rivisitare il proprio approccio al lavoro. “Paradossalmente la pandemia ci ha consentito, con il ricorso allo smart working, di valutare e attirare verso la nostra azienda persone estremamente qualificate, anche straniere, che in precedenza non saremmo riusciti ad attirare– sottolinea Filippo Sertorio –. Per fare capire ancora meglio il concetto, adesso abbiamo un direttore commerciale inglese che riesce a gestire il team non essendo sempre fisicamente qui in sede, ma operando anche da oltremanica. In altre parole, abbiamo trasformato un evidente momento di difficoltà in opportunità, passaggio non certo scontato in una fase storica di difficile lettura, mesi in cui bisognava cercare le risposte per non farsi travolgere dagli eventi”.
Forte impegno a largo spettro in grado far guadagnare negli anni all’azienda piemontese (che ha altre due sedi, una a Bergamo e l’altra vicino a Brema, in Germania) una statura industriale capace di far apprezzare i propri prodotti in oltre 62 paesi. “L’internazionalizzazione degli sforzi innovativi è un aspetto centrale del nostro modo di vedere il lavoro. L’Europa resta il mercato principale con Germania e ovviamente l’’Italia a farla da padrone., conferma Filippo Sertorio, che comunque non nasconde un briciolo di preoccupazione in vista dei prossimi mesi e del 2023.