
È lunga ed articolata la gestazione del progetto Industrie Cotto Possagno – 50 milioni di euro di fatturato nel 2024 a fronte di complessivi 170 dipendenti –, gruppo formato nel 1998 per riunire alcune delle famiglie che nel tempo si sono occupate in particolare di tegole e coppi nell’area di Possagno, in provincia di Treviso. La scelta di mettere a punto questo tipo di aggregazione legata alla lavorazione del cotto ha finito per pagare ottimi dividendi ai soci, permettendo loro di sfruttare al meglio la grande qualità dell’argilla ricca di allumina presente nel territorio limitrofo, materia prima conosciuta per una resistenza meccanica superiore alla media e altre interessanti caratteristiche.

ARGILLA – INDUSTRIE COTTO POSSAGNO

MARIO CUNIAL
“Per non andare troppo indietro, nei primi anni ‘80 qui in zona quasi tutti continuano a fare coppi, le tegole curve a tronco di cono della tradizione – spiega Mario Cunial (nella foto accanto), consigliere di amministrazione –. Si sviluppano nel frattempo le prime tegole stampate e inizia la produzione di pezzi speciali nell’ottica di completare il sistema tetti. Un cambiamento di marcia che, migliorando le prestazioni delle coperture in cotto anche attraverso la soluzione tecnologica del tetto ventilato, ci ha fatto passare dai 4mila pezzi-ora a 10mila. Successivamente, con i venti di crisi che hanno caratterizzato parte degli anni ‘90, siamo stati forzati a prendere in considerazione l’idea di una fusione tra le famiglie rimaste attive nel settore e così in cinque decisero poi di creare Industrie Cotto Possagno”.
In questa maniera vengono messe in comune conoscenze e fattore umano, anche se, considerato il difficile momento storico, la strada che si presentava davanti ai soci pareva piuttosto in salita. “Diciamocela tutta. I nostri genitori ci misero nella condizione di dover compiere un doppio salto mortale senza alcuna certezza di successo, rischi che siamo poi riusciti a tramutare in risultati tangibili, in numeri sempre crescenti tali da farci diventare, allora, il primo fabbricante italiano del cotto per metri quadrati prodotti e venduti”.
Questa traiettoria commerciale alquanto soddisfacente si è però andata nuovamente a complicare con la crisi globale del 2008, dopo la quale in Italia rimasero attive 70 aziende del settore (in precedenza erano 320) e in questa parte del trevigiano solo Industrie Cotto Possagno. “Un uragano che risparmiò in pratica unicamente i gruppi più importanti e che comunque toccò anche noi, costretti a chiudere alcuni stabilimenti lasciandone aperti sei”.
Negli anni a seguire la voglia di fare mai mancata all’interno di Industrie Cotto Possagno ha contribuito a riportare la barra dritta e così dal paese che ha dato i natali allo scultore e pittore Antonio Canova, padre del Neoclassicismo, hanno ricominciato a partire anche verso il mercato internazionale gli apprezzati prodotti creati dalla Pmi veneta. “Per quanto negli ultimi due anni la nostra percentuale export non abbia mai superato il 20%, nel passato si era attestata intorno al 30. Questo anche perché, paradossalmente, nel recente passato costava meno portare coppi in Corea del Sud che in Sicilia, considerato che certe società offrivano prezzi estremamente concorrenziali con l’obiettivo di non tornare con container vuoti verso l’Estremo Oriente”, chiarisce il consigliere d’amministrazione della realtà industriale del trevigiano.

TETTI VENTILATI – INDUSTRIE COTTO POSSAGNO
Nel frattempo, Industrie Cotto Possagno si è dedicata con grandissimo impegno e “con un’attenzione direi maniacale” a ridurre l’impatto sull’ambiente, come sottolinea Cunial, puntando su un alto grado di sostenibilità declinato conseguentemente nella fattura dei prodotti in catalogo. “Parte tutto da ciò che mettiamo assieme, la terra con l’acqua, e dalla cottura con il fuoco, processo che ci permette di creare coppi e tegole con una vita utile che può arrivare pure a 150 anni. A causa dei costi troppo alti per ora riusciamo a riciclare solo i nostri scarti, nell’attesa che magari possa essere semplificato l’iter imposto dalla legge su questo tema. Siamo poi molto concentrati nel contribuire a rendere più fresche soprattutto le nostre città attraverso il progetto europeo Life Superhero, rendendo i palazzi più belli mentre vengono sfruttate le caratteristiche uniche dei tetti fotovoltaici e di quelli ventilati, entrambi in grado di garantire performance di ottimo livello. Un modo di fare – sottolinea l’imprenditore – che continuiamo a portare avanti studiando pure la maniera per catturare sempre più anidride carbonica con l’aiuto della parte vegetale inserita nella terracotta”.
In chiave futura, infine, Industrie Cotto Possagno si propone di dare corso a sinergie con l’intento di stringere le alleanze necessarie per ottenere una sostenibilità a trecentosessanta gradi. Progetto che i vertici aziendali della Pmi veneta sanno essere complicato da realizzare, ma sui cui comunque puntano molto. “Stiamo cercando di trovare soluzioni condivise al livello europeo per creare una best practice normativa. Sempre con il progetto Life Superhero vogliamo valorizzare gli edifici per rendere più compatte, generare minori consumi e fare performare sempre meglio le abitazioni. Al momento le varie amministrazioni stanno ascoltando le nostre proposte con curiosità, vediamo che cosa ne uscirà”, conclude Mario Cunial.