
Una sinergia istituzionale che punta alla concretezza.
FABRIZIO CURCIO
E, aggiungerei subito, vuole contemporaneamente guardare sia agli interessi economici della piccola impresa sia alle necessità dei cittadini. Sì, perché oltre a voler definire criteri e procedure per realizzare una sorta di mutuo “disaster recovery” tra aziende simili che consenta, in caso di emergenza, di fare riprendere quanto prima possibile, e con la massima efficienza, la produzione delle imprese colpite, si vuole lavorare per provare a garantire, al verificarsi di determinati eventi calamitosi, risposte eque e uniformi sul territorio alle richieste dei cittadini, ovviamente richieste che il mondo delle piccole imprese è in grado di poter sopportare e soddisfare.
ALBERTO BABAN
È una collaborazione di cui siamo particolarmente orgogliosi, che vede Piccola Industria insieme ad una Organizzazione come la Protezione Civile che ha un importante ruolo sociale. Condividiamo una visione di concretezza e di vicinanza al territorio, fattori determinanti anche nelle nostre attività d’impresa. Il PGE riguarda, infatti, molto da vicino il nostro ruolo proattivo e la nostra capacità di problem solving, e risponde allo stesso tempo all’esigenza di avere a disposizione una rete solidale in casi di bisogno imprevisti, in cui è importante superare in fretta le criticità, nell’interesse dell’impresa e di chi ci lavora.
Quale valore assume la presenza capillare sul territorio?
FABRIZIO CURCIO
Presenza sul territorio significa conoscenza: conoscenza dei rischi e delle peculiarità dei singoli contesti, conoscenza dei cittadini, delle loro richieste e dei loro stili di vita. E tutto questo può tradursi in una eccezionale capacità di lettura dei bisogni, non solo in una eventuale emergenza, ma sempre di più anche nel cosiddetto “tempo di tregua”, quando si può lavorare per aumentare la consapevolezza in merito ai rischi e stimolare tra i singoli cittadini l’adozione di misure di prevenzione e mitigazione del rischio, come – per fare un esempio – la decisione di intervenire strutturalmente sulla propria abitazione, sulla propria impresa per migliorarla sotto il profilo del rischio sismico.
ALBERTO BABAN
Una presenza capillare è fattore strategico per costruire rapporti solidi e sinergici con tutte le realtà del nostro Paese. Consente di raggiungere territori anche molto distanti, aumentando la capacità di azione e di proposta su più livelli. In particolare con il progetto PGE, la presenza locale si esprime attraverso l’impegno dei referenti delle associazioni di territorio del Sistema Confindustria e della Protezione Civile, che insieme formano un network strategico di azione, compatto nell’organizzazione e negli obiettivi, capace di fornire soluzioni adatte a specifiche esigenze.
PGE significa dunque anche responsabilità sociale d’impresa. Quali obiettivi si possono perseguire oltre l’emergenza?
FABRIZIO CURCIO
Come accennato, sicuramente quella di stimolare quotidianamente la discussione e l’adozione, in termini di prevenzione, di buone pratiche di protezione civile. Parlare all’interno del contesto lavorativo di sicurezza e prevenzione è di certo un canale per far sì che temi strategici che hanno un diretto impatto sulla vita delle persone diventino sempre più familiari e scalino la graduatoria delle priorità di cui, ogni giorno, occuparsi.
ALBERTO BABAN
Oltre la gestione dell’emergenza, vi è da parte nostra interesse alla promozione della cultura d’impresa, anche testimoniando la nostra attenzione a territorio, capitale umano e risorse produttive. Con la volontà di sviluppare attività e proposte che pongano l’impresa al centro di una comunità per crescere insieme.