Anna Fiscale, 26 anni, è presidente di una piccola e innovativa realtà imprenditoriale che a Verona produce capi di abbigliamento recuperando tessuti inutilizzati di grandi marchi e con il lavoro di donne che hanno alle spalle storie di esclusione ed emarginazione sociale. Studi in economia e scienze politiche a Milano e a Parigi, una vera e propria passione per i temi sociali con esperienze all’estero nel campo della cooperazione internazionale e poi, due anni fa, dopo la laurea alla Bocconi, la decisione di fondare Progetto Quid, di cui è alla guida insieme a Ludovico Mantoan, che ne è amministratore delegato e vicepresidente.
Come nasce Progetto Quid?
L’intuizione iniziale è stata quella di dare vita a una iniziativa imprenditoriale in grado di coniugare solidarietà, sostenibilità ambientale e valorizzazione del territorio.
Siamo partiti dall’idea di recuperare le rimanenze di campionatura di tessuti pregiati di grandi aziende della moda del nostro territorio, che sarebbero altrimenti rimaste inutilizzate, per creare una nostra linea di abbigliamento, la cui realizzazione è stata affidata all’esperienza sartoriale di donne con alle spalle un passato difficile, di svantaggio o fragilità.
Abbiamo scelto di chiamarci Progetto Quid perché crediamo di poter dare ai nostri clienti quel “qualcosa in più” che fa la differenza e che deriva dall’aver messo insieme logiche di mercato, attenzione ai temi sociali e all’ambiente per realizzare un prodotto accattivante e accessibile, in grado di competere con i marchi disponibili nelle grandi catene di distribuzione che può contare però su un design esclusivo e una fattura artigianale molto accurata.
Quali sono le principali difficoltà che avete incontrato nel vostro percorso e come le avete superate?
Innanzitutto la nostra inesperienza! Bilanciata però dall’entusiasmo di far nascere e di veder crescere qualcosa creato da noi. Sicuramente all’inizio abbiamo dovuto affrontare le difficoltà burocratiche relative ai passaggi necessari per la costituzione di una nuova impresa che abbiamo scoperto in itinere.
Ancora oggi riscontriamo a volte poca fiducia da parte dei nostri interlocutori, che probabilmente a causa della nostra giovane età tendono a sottovalutare le nostre capacità. Di fronte alle difficoltà che abbiamo incontrato si sono rivelate armi vincenti le forti motivazioni che ci hanno spinto ad intraprendere questa avventura.
Ciò che valutiamo in assoluto come fondamentale sono la passione e l’impegno su un progetto condiviso e sui valori che ne sono alla base.
Lei ha avuto esperienze di studio in Italia e all’estero. Quanto conta avere alle spalle una solida preparazione?
È molto importante puntare sulla preparazione e sulla competenza, così come è importante una grande motivazione.
Queste due cose insieme aiutano a non intimidirsi di fronte alle sfide e a convincere i propri interlocutori della bontà dei nostri progetti.
A maggio scorso vi siete aggiudicati un importante riconoscimento europeo.
Sì, Progetto Quid ha vinto la seconda edizione del Premio per l’Innovazione Sociale promosso dalla Commissione europea. Su 1.200 progetti in concorso siamo arrivati tra i primi tre vincitori a pari merito. Una grande soddisfazione e legittimazione a continuare il nostro lavoro.
Un ulteriore riconoscimento è arrivato quest’anno anche nell’ambito del Premio della Fondazione Sviluppo Sostenibile.
Come vive la vostra azienda l’attuale situazione economica?
Progetto Quid è oggi una realtà che coinvolge 25 persone. I nostri collaboratori sono molto giovani a partire dal team di creativi, ai quali è affidata l’ideazione dei capi di abbigliamento e delle collezioni.
Abbiamo due negozi monomarca a Verona e Vicenza e puntiamo quest’anno a raggiungere i 300mila euro di fatturato. La situazione non è semplice, risentiamo del calo generale dei consumi e come tutti facciamo fatica.
Quali sono le vostre prospettive a medio termine?Contiamo di espandere la rete dei nostri shop monomarca e vorremmo mettere a disposizione dei grandi marchi della moda linee di abbigliamento etiche da distribuire in co-branding nella loro rete di vendita.
Abbiamo già in atto partnership di questo tipo su singoli prodotti con DeN Store, Calzedonia e Altromercato.