Scelto di chiamarsi Gibus, come l’elegante cappello francese d’epoca che, attraverso un meccanismo ritrae il cilindro per poter essere portato comodamente sottobraccio, da quarant’anni l’azienda con base a Saccolongo, in provincia di Padova, si occupa di tende da sole e pergole cercando sempre di armonizzare funzionalità e belle forme. Un viaggio nell’eleganza partito ad inizio anni ‘80 dall’idea di un gruppo di artigiani e che si è via via arricchito tecnologicamente, per arrivare ai picchi toccati negli ultimi anni con l’aggiunta della giusta dose di design ad impreziosire i cataloghi che l’hanno fatta conoscere in giro per il mondo.
“Gibus – circa 45 milioni di euro di fatturato nel 2020 a fronte di 200 dipendenti – cinque anni fa ha fatto un salto nella modernità con l’entrata in società di un private equity, passo in avanti a cui, a metà 2019 ha fatto seguito la quotazione in Borsa. Scelte impegnative, capaci di farci crescere ancora di più e così stringenti da un punto di vista delle regole da seguire da aiutarci a migliorare pure la nostra cultura d’impresa”, sottolinea il presidente e amministratore delegato di Gibus Gianfranco Bellin.
Quello vissuto due anni fa è stato sicuramente un periodo di grandi successi per l’azienda padovana, in grado di concretizzare progressi non di poco conto, come tiene a precisare Bellin. “Nel 2019 Gibus ha messo assieme numeri importanti, una crescita prepotente di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Il Covid-19 ci ha poi bloccato per due mesi e generato in noi tanti punti di domanda, ma nonostante lo stop forzato siamo lo stesso riusciti a chiudere il 2020 con un ulteriore incremento del 10%. Fortuna? Bravura? Sicuramente abbiamo dimostrato prontezza nel fronteggiare l’impatto della pandemia, anche grazie ai nostri collaboratori che hanno dato disponibilità a rinunciare alle ferie d’agosto”.
Sforzi necessari per dare serenità anche ai clienti, alla capillare rete di franchising che porta la produzione targata Gibus in molte zone del pianeta. “Al momento la nostra squadra di rivenditori affiliati conta 300 negozi in Italia, da dove arriva il 65% del nostro fatturato, e 140 all’estero. In Europa il mercato più importante è la Francia, seguito da Germania, Svizzera, Austria e Belgio. Siamo presenti pure in Australia, Hong Kong e altre parti del mondo, ma la gran parte della produzione resta all’interno del nostro continente. È tutto su commessa, tailor made: in passato riuscivamo a consegnare in quattro settimane, mentre adesso, sommersi di richieste, ce ne servono almeno otto”, commenta Bellin.
Nel frattempo Gibus, che si rifornisce di materiali quasi esclusivamente entro il perimetro regionale, sta continuando a dare una mano ad una filiera in questi tempi sotto grande pressione. Una sinergia capace di dare vita ad innovazioni che lasciano il segno pure nei campi della sostenibilità e del rispetto dell’ecosistema. “Le schermature solari, in tutte le loro applicazioni, garantiscono un forte risparmio energetico. Attraverso il raffrescamento degli ambienti in estate, ma pure, ed è una novità, per il riscaldamento nel periodo invernale con la sostituzione dei classici sistemi oscuranti del passato. Assieme a questo ci stiamo preoccupando del riciclo di tessuti propri, ma anche di quelli di nuova tecnologia, il tutto mentre continuiamo ad utilizzare materiali riciclabili d’eccellenza come l’alluminio, l’acciaio inox e il ferro”, dice il presidente di Gibus.
Un altro argomento su cui Gibus ha concentrato il proprio interesse è sicuramente quello relativo alle iniziative governative studiate per rimettere in moto il Paese. “L’ecobonus, poi, è un qualcosa che stiamo cavalcando in maniera importante, dopo che il governo ha recepito la richiesta di poter consentire ai nostri rivenditori, a partire dall’ottobre scorso, di offrire ai loro clienti residenziali l’ecobonus diretto con lo sconto in fattura del 50% – spiega Bellin –. Un aspetto non trascurabile considerato che mensilmente, negli ultimi tempi, siamo arrivati a dare risposta a 900 pratiche. Questi sono i risultati derivanti dall’essere riusciti a ‘mettere a terra’ quanto deciso a Roma. In più stiamo anche introducendo il rivoluzionario sistema dei pannelli solari applicati alle pergole bioclimatiche, novità che pensiamo avrà comunque bisogno di tempo per essere metabolizzata completamente dalla nostra clientela”.