Sarà una scelta particolarmente ardua quella che porterà all’assegnazione del Premio GammaDonna 2022. La XIV edizione del riconoscimento dedicato all’imprenditoria femminile vede infatti in gara sette professioniste di grande spessore che hanno saputo, ciascuna nel proprio campo d’azione, apportare innovazioni e ottenere risultati importanti. C’è chi ha introdotto l’intelligenza artificiale nel lavoro dei traduttori, come Isabelle Andrieu, chi ha lanciato un e-commerce sostenibile per aiutare le piccole realtà artigianali del made in Italy come Martina Capriotti e chi, invece, come Danila De Stefano ha creato una piattaforma per offrire sedute di psicoterapia online. E, ancora, c’è il caso di Anna Gregorio, che ha sviluppato un ricetrasmettitore miniaturizzato per piccoli satelliti, oppure quello di Tiziana Monterisi, che dagli scarti di lavorazione del riso crea materiali per il settore edilizio. Per finire con gli esempi di Claudia Persico, che opera nei settori nautico e automotive, e quello di Chiara Petrioli, che con il suo spinoff ha sviluppato tecnologie wireless per monitorare il mondo sottomarino.
Il premio sarà assegnato il 30 settembre a Torino, alle Officine Grandi Riparazioni, nell’ambito dell’Italian Tech Week, uno dei principali eventi nazionali dedicati alla tecnologia. La vincitrice si aggiudicherà la possibilità di realizzare un mini-documentario sulla propria storia di innovazione e, fra le molte cose, anche una sessione di strategic assessment e l’accesso permanente alla piattaforma EY Velocity per la costruzione e il potenziamento di un piano strategico di crescita, nonché un master della 24Ore Business School e l’opportunità di essere selezionata per un training per il processo di screening del Comitato Angels4Women per l’accesso a un investimento tra i 100 e i 500mila euro.
Nel corso della stessa manifestazione saranno attribuiti anche altri riconoscimenti, quali il Women Startup Award promosso da Intesa Sanpaolo Innovation Center per la startupper più innovativa; l’Assist Digital Award, destinato a imprenditrici che utilizzano il digitale per creare impatto positivo su persone, comunità, territori, società e ambiente. E, infine, il Giuliana Bertin Communication Award, riconoscimento di Valentina Communication per l’imprenditrice distintasi nel campo della comunicazione.
Le sette finaliste
Isabelle Andrieu – Translated (Roma)
Isabelle Andrieu è chairwoman di Translated, startup ante-litteram fondata nel ‘99 insieme al marito Marco Trombetti, con un investimento di soli 100 euro per l’acquisto di un dominio e Adv online. Oggi Translated è tra i principali provider di traduzioni al mondo, con sedi in Italia e negli Stati Uniti, una rete di oltre 300mila traduttori professionisti in 194 lingue e una crescita organica del 30% su base annua.
Pioniera nell’uso dell’intelligenza artificiale (IA) a supporto della creatività e del lavoro dei traduttori, è in grado di servire piattaforme tech globali come Airbnb per la quale ha chiuso lo scorso anno il più grande contratto della storia della traduzione: tutti i contenuti della piattaforma in 62 lingue (sette milioni di descrizioni, 500 milioni recensioni e miliardi di messaggi tra gli utenti replicati per 62 lingue). Un progetto che senza l’IA avrebbe richiesto 300mila anni-uomo.
Con il motto “We Believe in Humans”, Isabelle si è data l’obiettivo di coltivare talenti in azienda, sostenendoli nel percorso e mettendoli in condizione di esprimere il loro pieno potenziale. Circa sei anni fa, con i ricavi dell’azienda, ha creato il fondo di Venture Capital Pi Campus che investe in startup che applicano l’IA nei settori più diversi.
Martina Capriotti – Mirta ([Milano)
Dopo anni trascorsi nella consulenza in Asia, nel 2019 la romagnola Martina Capriotti decide di fare il salto e fonda con il socio Ciro Di Lanno la showroom digitale Mirta, con l’obiettivo di rivoluzionare il settore moda, facendo sì che artigiani esperti e proprietari di boutique riescano a globalizzarsi pur mantenendo la propria natura locale, e digitalizzando un mercato che vale 450B a livello globale e di cui meno del 10% è digital. Con un team di 60 persone, di cui il 75% donne, oggi Mirta conta più di 400 brand che raggiungono oltre 20mila clienti in 60 paesi.
Il futuro che Martina si immagina è un’azienda in continua evoluzione e all’avanguardia, ma sempre fedele alla mission originaria: quella di contribuire a preservare la diversità che da sempre caratterizza il mondo della moda, garantita da comunità locali che tramandano di generazione in generazione tradizioni e prodotti, invece che produrre in serie per grandi marchi. Un mondo più sostenibile, che produce solo il necessario e lo fa senza sprechi.
Danila De Stefano – Unobravo (Napoli)
Nel 2019, a soli 26 anni, Danila De Stefano ha l’intuizione di creare Unobravo: ideata inizialmente per sostenere gli expat italiani residenti all’estero, la startup diventa presto un punto di riferimento per la terapia online in lingua italiana. L’idea di business si sviluppa a partire dal desiderio di sfruttare l’innovazione tecnologica per abbattere lo stigma sui temi di salute mentale e rendere la psicoterapia accessibile a tutti, offrendo un servizio di estrema qualità ad un costo calmierato.
Per due anni Danila lavora come psicologa online, raccogliendo informazioni e dettagli sulle reali esigenze dei pazienti e sulle peculiarità della terapia online lato professionista. Con Unobravo, attraverso la creazione di un algoritmo di matching, riesce a risolvere un altro problema: fornire il professionista più adatto a ciascun paziente. Oggi i professionisti accreditati che lavorano all’interno della piattaforma sono oltre 2mila e i pazienti oltre 50mila. Nel futuro Danila punta al rafforzamento della presenza sui mercati europei e all’ottimizzazione del prodotto tecnologico.
Anna Gregorio – PICOSATS (Trieste)
Scienziata e professoressa di astrofisica e astronomia all’Università di Trieste, Anna Gregorio fonda PICOSATS nel 2014 come spin-off universitario quasi per gioco, a partire dall’attività didattica all’interno del laboratorio di fisica aerospaziale, e si specializza nello sviluppo di sistemi innovativi dedicati alla prossima generazione di nano-satelliti.
A fronte di una sempre maggiore richiesta di connettività a livello globale, alla quale è impossibile che la tecnologia terrestre possa dare risposta, infatti, Anna intuisce che proprio i sistemi satellitari possano rappresentare la soluzione e decide di focalizzarsi sulla trasmissione dei dati.
Grazie alla profonda conoscenza del settore e al supporto dell’Agenzia spaziale europea (ESA), la docente sviluppa RADIOSAT, ricetrasmettitore miniaturizzato per piccoli satelliti che può raggiungere velocità 5 volte superiori alle soluzioni sul mercato, primo in Europa e fra i primi a livello mondiale. Una nuova finestra per l’osservazione della Terra, con applicazioni che vanno dalla sicurezza all’agricoltura, ma anche all’osservazione del clima e alle applicazioni 5G.
Tiziana Monterisi – Ricehouse (Biella)
Specializzata in architettura bio-ecologica, Tiziana Monterisi è cofondatrice e Ceo di Ricehouse, B-Corp nata nel 2016 con l’obiettivo di rendere sostenibili due dei settori più impattanti in assoluto: agricoltura e edilizia. Si definisce una nativa ecologica perché da sempre ha cercato soluzioni alternative nel mondo delle costruzioni.
Dalla sua ricerca ed esperienza pluriennale nella bioarchitettura nasce Ricehouse, azienda che, con un modello di economia circolare, utilizza materiali di scarto del riso per produrre mattoni, intonaci, finiture e pavimenti e creare edifici completamente autosufficienti e rigenerativi, in cui natura, innovazione e tecnologia si fondono completamente.
I futuri obiettivi aziendali riguardano lo sviluppo di nuovi prodotti e progetti creativi, non necessariamente legati al settore edile, tramite collaborazioni con società terze e l’esportazione del know how acquisito in altri territori nel mondo.
Claudia Persico – Persico Group (Nembro – BG)
Claudia Persico è vice presidente & Rotational Director di Persico Group, nata come piccola modelleria in una cantina e diventata in poco tempo una rinomata multinazionale italiana con quartier generale a Nembro, in provincia di Bergamo, e sedi in tutto il mondo. L’azienda di famiglia nasce nel 1976 e realizza stampi, presse, impianti e soluzioni completamente automatizzate per diversi settori ad alta tecnologia.
L’ultima sfida dell’imprenditrice riguarda il green. La forte attenzione alla neutralità tecnologica e alla sostenibilità ha portato Persico a ridurre drasticamente i consumi e utilizzare fonti rinnovabili: un esempio ne è SMART H2 – macchinario a riscaldamento elettrico in grado di realizzare, attraverso il processo rotazionale, la struttura interna dei serbatoi per lo stoccaggio dell’idrogeno – che Persico sta lavorando per rendere completamente automatizzato, in collaborazione con colossi del mondo automotive. Dopo la consacrazione nel settore nautico a seguito della realizzazione delle imbarcazioni in carbonio di Luna Rossa per l’ultima Coppa America, tra gli obiettivi futuri c’è il posizionamento nei settori aerospace e urban mobility. E un ulteriore passo avanti nella sostenibilità attraverso il riciclo delle materie prime di scarto, sulla scia della Business unit Marine che già utilizza gli scarti del composito per realizzare protesi sanitarie.
Chiara Petrioli – WSense (Roma)
Ingegnere informatico e ricercatrice, dopo anni all’estero, Chiara Petrioli rientra in Italia dove dà vita a WSense, spinoff della Sapienza di Roma che sviluppa tecnologie per connettere e monitorare il mondo sottomarino, e diventa in breve eccellenza internazionale nella frontiera dell’Internet of Underwater Things (IoUT).
Con un gruppo di giovani talenti, Petrioli individua nuove modalità per costruire reti wireless subacquee attraverso onde acustiche e reti di sensori che consentono di connettere gli oceani, scambiare informazioni tra i due mondi, ricevere dati dalle profondità marine in tempo reale: in poche parole, l’internet degli abissi! Un’idea brevettata che ha portato al kick-off di WSense nel 2017, che oggi conta circa 40 addetti tra Italia e Norvegia e opera nei settori energia, monitoraggio ambientale e delle infrastrutture critiche, acquacoltura sostenibile.
Prorettrice dell’ateneo romano con delega all’incubazione di impresa, le sue innovazioni sono state raccontate anche dalla Cnn, dal National Geographic e dalla Bbc, e le sono valse un posto nella lista “top 2% world scientists” della Stanford University.