Siete stati premiati per “alto contributo al Sistema”: come siete arrivati a questo risultato?
Attraverso un’attività di sviluppo strutturata e mirata realizzata da un team dedicato con il contributo di tutti i colleghi di Assolombarda, in quella che noi definiamo un’attività di “sviluppo diffuso”, in cui ogni collega nell’ambito della propria specifica attività può essere un formidabile touch point attraverso cui fidelizzare e sviluppare. Ma, il risultato raggiunto è anche dovuto alla fondamentale attività, strutturata e finemente organizzata, di fidelizzazione attraverso la quale abbiamo significativi obiettivi di miglioramento nella loyalty che misuriamo attraverso il recupero delle dimissionarie (redemption) e la capacità di evitare la formalizzazione delle dimissioni (retention) da parte delle aziende che si informano per chiudere il rapporto associativo. Un modello nel quale siamo tutti coinvolti e dove indispensabili sono la qualità dei servizi, dei progetti e delle attività erogati, ma soprattutto una grande advocacy ed engagement da parte della struttura.
Qualche elemento-chiave del territorio nel quale operate: tessuto imprenditoriale ed eventuali dinamiche che lo caratterizzano.
Il territorio è una risorsa fondamentale ed imprescindibile e quello su cui operiamo ha caratteristiche certamente interessanti sotto il profilo imprenditoriale anche se, come accade in territori fortemente sviluppati e serviti, la concorrenza è forte ma anche uno stimolo importante e fondamentale per crescere e migliorare sempre.
C’è un progetto o approccio di marketing che avete piacere in particolare a trasferire al Sistema e che in questi anni per voi ha fatto la differenza?
Sicuramente avere una squadra dedicata allo sviluppo e il progetto di sviluppo diffuso, che si coniuga bene con quello del KAM – Key Account Manager –secondo cui ciascun collega è key account manager di un certo numero di imprese con l’obiettivo di instaurare e/o tenere viva la relazione, fidelizzare l’associato e prendersene particolare cura. Alla base c’è un piano marketing che parte da un’analisi approfondita dello scenario e del chi siamo e del chi vogliamo essere domani, definendo una strategia condivisa e coerente. Avere una proposta di valore autentica, definire una unique selling proposition in grado di soddisfare come nessun altro i bisogni dei nostri associati. Siamo nell’era del marketing 4.0 in cui il cliente e/o l’associato non deve solo sceglierci, acquistarci e, quindi, associarsi, ma “adottarci” perché ci siamo presi o ci prenderemo cura di lui.