Si è svolto il 10 ottobre a Roma, alla Terrazza Caffarelli, il Premio Anima, ideato da Anima per il sociale nei valori d’impresa, la non profit promossa da Unindustria. La cerimonia – giunta alla sua XXI edizione – intende valorizzare il contributo apportato da personalità del mondo della cultura e dell’arte del nostro Paese alla crescita di una coscienza dell’etica, della solidarietà e della responsabilità sociale nell’opinione pubblica. In un momento di grande incertezza e instabilità dovuto al susseguirsi a livello globale di crisi sanitarie, ambientali e geopolitiche, con le inevitabili ricadute a livello economico e sociale, il Premio Anima ancora una volta valorizza l’importanza della solidarietà e rivolge la sua attenzione alle categorie più vulnerabili.
Per questo la presidente di Anima, nonché vice presidente di Unindustria con delega al Centro Studi, Sabrina Florio ha affermato: “Nella delicata congiuntura socio-economica che stiamo attraversando e conseguente clima di smarrimento, il Premio Anima continua ad accendere i riflettori sulle storie e sui protagonisti che spesso restano ai margini della nostra società, con l’obiettivo di contribuire a combattere quella cultura dello “scarto” cui sono rivolte le attenzioni e i moniti di Papa Francesco”. “Non dobbiamo dimenticare – ha proseguito – quanto sia urgente e necessario impiegare al meglio le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per combattere le disuguaglianze sociali, al fine di assicurare una crescita sostenibile e porsi al servizio dello sviluppo umano integrale”.
Nel corso della cerimonia è intervenuto il presidente del Premio Anima Luigi Abete: “L’attenzione alla responsabilità sociale, all’etica e alla solidarietà è parte integrante del fare impresa in modo consapevole, cogliendo le trasformazioni della società e i bisogni della collettività e contribuendo a creare occasioni di aiuto e sostegno” – ha spiegato –. Ciò fa di un’impresa un corpo vivo, animato da persone che insieme sono forza di pensiero e di azione, per mobilitare energie umane, intellettuali ed etiche al servizio del Paese, del suo presente e soprattutto del suo futuro”.
Quattro i vincitori per le categorie Cinema, Giornalismo, Letteratura, Teatro, premiati nel corso della cerimonia presentata da Giovanni Anversa. In apertura, l’esibizione musicale di Myriam Urbini, violoncellista della JuniOrchestra, l’Orchestra dei ragazzi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Il premio per la categoria Cinema è andato al film Nostalgia di Mario Martone, con la seguente motivazione: “Un vero e proprio viaggio nell’anima che, attraverso il riaffiorare dei legami più profondi, solleva il velo sulle ferite e le scelte di vita che determinano il corso dell’esistenza, nell’eterno contrasto tra luce e ombra, onestà e violenza, riscatto e condanna”.
A Domenico Iannacone è andato il premio per la categoria Giornalismo per il “suo impegno e lavoro che, nel dare voce da diversi anni alle tante storie troppo silenziose, è una sintesi perfetta di giornalismo di qualità e storie che riescono a toccare le corde dell’anima”.
Il libro Vita ordinaria di una donna di strada di Maria Pia Ammirati ha vinto il premio per la categoria Letteratura “per aver saputo accendere i riflettori sul tema dello sfruttamento della prostituzione, fenomeno inaccettabile ma ancora troppo diffuso e deliberatamente ignorato”. A leggere un brano tratto dal libro vincitore è stata l’attrice Vittoria Puccini.
Il riconoscimento per la categoria Teatro è andato alla Compagnia della Fortezza e al suo fondatore Armando Punzo, un’esperienza trentennale, unica nel suo genere e fra le più significative al mondo, “per la rilevanza sociale, volta a promuovere la concezione del carcere non solo come luogo punitivo, ma soprattutto come prospettiva di riabilitazione, e per i risultati artistici raggiunti, punto di riferimento nella ricerca di un teatro puro e necessario”.
Ai vincitori verrà consegnata un’opera realizzata e donata dall’azienda associata ad Anima, Slamp, che nel mese di ottobre sostiene la lotta contro i tumori del seno, donando parte del ricavato delle vendite. Si tratta di ‘LaFleur’, una lampada da tavolo a batteria ricaricabile che nasce scaldando il materiale a temperatura controllata e modellandolo a mano fino a dar vita alla corolla di un fiore.
Un momento della cerimonia è stato poi dedicato al Centro Astalli per i suoi 40 anni di attività di accoglienza e integrazione dei rifugiati. Padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, è intervenuto sul palco insieme ad alcuni ragazzi del Centro.

SABRINA FLORIO E ROBERTO GUALTIERI
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, il vice presidente di Confindustria Maurizio Stirpe, il presidente di Unindustria Angelo Camilli, il presidente del Gruppo tecnico Energia Confindustria Aurelio Regina, l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor, l’assessore alle Attività produttive e alle pari opportunità di Roma Capitale Monica Lucarelli, la rettrice della Sapienza di Roma Antonella Polimeni, la vice presidente della Luiss Guido Carli Paola Severino, il presidente della Piccola Industria di Unindustria Fausto Bianchi, e l’Ad Johnson & Johnson MedTech, Silvia De Dominicis.
I vincitori
CINEMA – “Nostalgia” di Mario Martone
GIORNALISMO – Domenico Iannacone
LETTERATURA – “Vita ordinaria di una donna di strada” di Maria Pia Ammirati
TEATRO – Compagnia della Fortezza