Nei mesi scorsi si è svolta una consultazione pubblica, conclusasi il 31 luglio, volta a raccogliere informazioni per delineare la comunicazione “Startup Europe”.
Confindustria ha risposto al questionario della consultazione e, tramite Businesseurope, ha inviato alla Commissione europea un documento di posizionamento.
Secondo questo documento la finalità principale delle politiche dell’Ue deve essere quella di migliorare le condizioni quadro per favorire lo sviluppo delle pmi orientate alla crescita. Lo sforzo della Commissione rivolto alle startup deve essere soltanto una parte di una strategia più ampia. Quello che manca, infatti, è una politica industriale integrata, che coordini le varie iniziative e proposte legislative a livello europeo.
Fra i vari aspetti presi in esame, il documento indica la necessità di:
– Ridurre le barriere per i finanziamenti e investimenti privati attraverso gli strumenti finanziari dell’Ue, l’introduzione di incentivi fiscali per incoraggiare gli investimenti transfrontalieri, migliorare la disponibilità finanziaria;
– Liberare il potenziale del mercato unico europeo attraverso l’attuazione del principio del reciproco riconoscimento nella zona beni e servizi, facilitare gli scambi e ridurre la burocrazia legate all’Iva;
– Aiutare le pmi a cogliere a cogliere le opportunità di crescita nel mercato unico digitale attraverso un miglioramento e-commerce, favorire l’applicazione delle nuove norme Ue in materia di protezione dei dati;
– Promuovere l’accesso ai mercati mondiali favorendo l’innovazione e promuovendo partenariati a livello europeo;
– L’attivazione di misure specifiche per le startup ai fini di tutela dei diritti di proprietà intellettuale e favorire la nascita e l’espansione delle società.
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