Le Pmi assicurano un contributo rilevante all’economia, non solo in Italia. Esistono però delle differenze nel contesto competitivo dei vari Paesi che è fondamentale conoscere per poter crescere e svilupparsi. Un aiuto determinante può arrivare dall’ecosistema che circonda un’impresa, dove operano attori capaci di aiutare gli imprenditori a riconoscere e cogliere le opportunità esistenti. Negli Stati Uniti il Miami Dade College (Mdc), un college a forte vocazione internazionale, e la Goldman Sachs Foundation hanno dato vita a “Goldman Sachs 10,000 Small Businesses”, un programma dedicato proprio alle Pmi.
Per capire su quali driver si concentri il programma e quale sia lo stato di salute delle piccole imprese negli Stati Uniti, abbiamo parlato con Pamela Fuertes Berti, Executive Director del Goldman Sachs 10,000 Small Businesses Program.
Come stanno uscendo le imprese statunitensi dalla pandemia globale?
Le piccole imprese stanno affrontando l’attuale contesto globale con molta creatività e adattabilità. Mentre entriamo nel secondo anno di pandemia del Covid-19, le nostre aziende hanno adottato un “new normal” e le Pmi continuano a farlo con grande determinazione.
In un recente studio sugli imprenditori che hanno partecipato al programma 10.000 Small Businesses (10KSB), abbiamo scoperto che se il 42% è stato costretto a interrompere rapporti di lavoro e il 52% ha rinunciato a pagarsi uno stipendio, dall’altro lato il 33% ha investito i risparmi personali. La maggior parte delle aziende ha cercato finanziamenti tramite “Cares Act” e altri programmi offerti dai governi statali e locali.
Anche negli Stati Uniti, inoltre, l’impatto è stato diverso a seconda dei settori, con alimentare e bevande, viaggi e turismo tra quelli maggiormente colpiti. Per altri c’è stato un periodo di crescita rispetto alle opportunità individuate durante la pandemia.
Il problema delle imprese in Italia è che spesso restano piccole. Oltre a motivi storici, mancano a volte un adeguato livello di managerializzazione e la familiarità con strumenti di finanza alternativa al credito bancario, come venture capital e fondi di investimento. Come funziona e quali opportunità offre un programma come Goldman Sachs 10.000 Small Businesses?
Il nostro programma è guidato dalle opportunità offerte dall’imprenditorialità. Crediamo nel potere delle piccole imprese e nell’impatto che hanno sulla comunità locale e negli Stati Uniti. Il programma “Goldman Sachs 10.000 Small Businesses” è un investimento della Fondazione per aiutare gli imprenditori a creare posti di lavoro e opportunità economiche, fornendo un maggiore accesso all’istruzione, al capitale e ai servizi di supporto alle imprese.
Il programma si basa su tre componenti. Assicuriamo formazione aziendale pratica, attraverso una partnership con college locali, proponendo un corso di nove settimane progettato ed erogato in collaborazione con il Babson College, leader nazionale nell’educazione all’imprenditorialità. Le Pmi del programma hanno inoltre una rete di supporto, che permette ai proprietari di piccole imprese di ricevere consigli di esperti da professionisti aziendali, ottenere consulenza aziendale individuale e unirsi a una rete di ex allievi dopo il completamento del programma.
Infine, l’accesso al capitale, determinante per le piccole imprese. Su questo tema ritengo però che il punto cruciale non sia tanto l’accesso al capitale, quanto il sapere come gestire le varie opportunità di credito o finanziamento disponibili per supportare al meglio la crescita della propria azienda. Per questo collaboriamo con vari gruppi bancari per aumentare le opportunità di finanziamento delle Pmi.
In generale, il nostro programma offre agli imprenditori di piccole imprese una mentalità orientata alla “crescita”. Questa prospettiva, sviluppata attraverso il nostro curriculum di studio, è rafforzata nella nostra programmazione e negli eventi speciali dedicati ai laureati del nostro programma. Selezioniamo soprattutto piccoli imprenditori che abbiano questa attitudine, perché è questa mentalità che permette loro di rendersi conto che le opportunità per far crescere la propria attività sono alla loro portata.
Inoltre, negli Stati Uniti e in città come Miami, città internazionali con una popolazione diversificata, la nostra comunità sostiene l’imprenditorialità e ci sono molti programmi dedicati ad aiutare le piccole imprese ad avere successo.
Gli Stati Uniti sono un mercato molto importante, ma anche vasto e diversificato. Programmi come questo possono essere un supporto anche per imprenditori esteri che vogliono aprire imprese negli Usa?
La partecipazione al nostro programma è aperta a selezionati imprenditori proprietari o comproprietari di piccole imprese con sede negli Stati Uniti. Il partecipante può essere un cittadino statunitense, ma anche un “residente permanente” o con doppia cittadinanza ma che risiede negli Stati Uniti e ha un’attività negli Stati Uniti.
Scoprire come globalizzarsi e raggiungere i mercati internazionali è un argomento che viene trattato da diverse agenzie. Gli imprenditori dovrebbero essere consapevoli e informati di questi programmi nel momento in cui cercano di espandere la loro presenza negli Stati Uniti. L’Italia e gli Stati Uniti hanno un legame molto ampio e forte che aiuta a facilitare questo scambio.
La narrativa sulle startup e SMEs statunitensi ci racconta di realtà capaci di innovare rapidamente e di dialogare con efficacia con imprese di grandi dimensioni. Un tessuto imprenditoriale dinamico che non ha paura di fallire e che riesce a fare sistema. È così? Quali sono i punti di forza delle imprese statunitensi?
La mentalità dell’imprenditore americano è piuttosto diversa da quella dell’italiano, ma quello che ho spesso notato è che entrambi condividono un desiderio comune: essere imprenditori di successo.
Ritengo che entrambi abbiano abilità uniche grazie alle quali possono raggiungere il proprio obiettivo. In particolare, “reinvenzione” e “pivoting” sono due parole che aiutano a descrivere la filosofia degli imprenditori statunitensi: anche quando fallisci, hai appreso e acquisito esperienza utile a cogliere la prossima opportunità.
Ciò non significa che tutti gli imprenditori di piccole imprese che falliscono avranno successo con la loro prossima impresa, ma la nostra cultura è aperta a reinvenzioni e nuovi tentativi.
In un contesto competitivo sempre più complesso, la prima reazione sarebbe quella di chiudersi. Vediamo invece che le imprese vincenti sono quelle che si aprono: a capitali esterni, a manager e ricorrendo all’open innovation e a collaborazioni con altre realtà. Le collaborazioni tra imprese italiane e statunitensi possono aiutare entrambe a crescere?
Per le Pmi questo è il momento perfetto per compiere un grande passo verso la crescita. Tutto è cambiato: nel modo in cui facciamo affari, dove e con chi. In città come Miami siamo nel bel mezzo di una rinascita e l’interesse delle aziende (piccole e grandi, locali, nazionali e internazionali) sta crescendo e continua a farlo.
L’accesso a istituzioni accademiche, fondazioni e altre organizzazioni comunitarie è più ampio e accessibile rispetto a prima. E mentre rimangono molte incertezze, l’opportunità di accedere e sviluppare opportunità di crescita per la propria azienda è qui e non c’è momento migliore del presente. Le aziende internazionali in particolare hanno bisogno di un po’ più di tempo per valutare e pianificare strategicamente la loro espansione.
La collaborazione è fondamentale per il successo e la sostenibilità di qualsiasi azienda e/o l’organizzazione, ma è altrettanto importante saperlo fare. La collaborazione si presenta in diverse forme ed è importante aiutare gli imprenditori a sapere che non sono soli, che hanno a disposizione una rete di imprenditori come loro con risposte o esperienze simili e dai quali possono attingere. Un gruppo di consulenti e mentori che li aiuta a capire la loro attività e con la volontà di aiutarli riuscire nel progetto. Questo è uno dei vantaggi del nostro programma.