
Entusiasmo e alta partecipazione hanno caratterizzato l’incontro di venerdì scorso, presso la sede di Vibo Valentia di Unindustria Calabria, fra il vice ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Edmondo Cirielli e gli imprenditori locali. Un appuntamento nel quale sono stati affrontati molti dei dossier più delicati che impattano sulla vita delle Pmi, invitate da Cirielli ad aprirsi al Mediterraneo. Nel corso della riunione il vice ministro ha illustrato infatti i cardini del Piano Mattei e le opportunità che questo può rappresentare per il sistema imprenditoriale.
Un sistema che ha voglia di mettersi in gioco, ma che al tempo stesso è consapevole delle criticità che deve ogni giorno affrontare. Come infatti ha commentato a margine il presidente del Comitato Piccola Industria Vibo Valentia Alfonso Maiolo, “le ingenti risorse destinate agli investimenti possono infatti essere intercettate dalle nostre aziende, pronte e disponibili a realizzare, in sinergia con le nostre grandi imprese, le opere previste dal Piano nei Paesi del Mediterraneo. Certo, l’attuale assetto della viabilità e della mobilità nel Mezzogiorno, specie in Calabria, non aiuta, anzi incrementa il divario di competitività tra le varie aree del nostro sistema economico, che subisce danni diretti e indiretti che possono configurarsi come un vero e proprio blocco alla crescita”.
Le politiche del governo in merito all’accessibilità ai mercati di sbocco delle produzioni di eccellenza del made in Calabria – è stato da più parti evidenziato – dovrebbero sostenere con maggiore forza gli investimenti in tal senso. D’altronde, un Piano di cooperazione che possa ottenere risultati diffusi a tutto il sistema imprenditoriale deve tener conto della possibile aggregazione di filiera delle imprese italiane guidate da qualificati soggetti capofila che possano valorizzare anche quelle di dimensioni medio piccole.
Destano forte preoccupazione alcune scelte comunitarie – hanno fatto presente gli imprenditori in sala – che, se condivisibili nello spirito, rischiano di produrre in concreto conseguenze devastanti. Il riferimento è alle recenti normative in materia ambientale che pongono il Porto di Gioia Tauro fuori dagli interessi delle grandi compagnie, che lo elimineranno dagli scali per via degli elevati costi che andrebbero a sostenere.
Allo stesso tempo, effetti limitati rispetto alle aspettative potrebbe la decisione di efficientare l’apparato di gestione delle Zes mediante la costituzione di una Zes unica, che però vede una dotazione finanziaria totalmente inadeguata, pari quasi al solo fabbisogno che la Regione Campania ha assorbito nella scorsa annualità.

IL VICE MINISTRO CIRIELLI, AL CENTRO, DURANTE L’INCONTRO A VIBO VALENTIA IL 27 OTTOBRE
Prima della chiusura dei lavori, gli imprenditori hanno invitato il vice ministro Cirielli a sostenere il “made in Calabria”, con la realizzazione di misure (accanto alle missioni e al sistema fieristico) di tutela e valorizzazione delle eccellenze. Un riferimento infine è stato fatto alla questione delle concessioni balneari. “La nostra ricettività e l’uso della risorsa costiera e balneare, a fronte del fatto che in Calabria 2/3 della costa sono costituiti da spiagge libere, dovrebbe essere infatti considerata al pari di un prodotto del made in Italy da tutelare – ha affermato Maiolo – una caratteristica distintiva del nostro Paese che non può essere omologata, appiattita e svilita in considerazione della politica uniformatrice di una Comunità europea che, a volte sembra dimenticare quanto la diversità sia un effettivo valore”.