La strategia, espressa nel documento “A Digital Single Market Strategy for Europe”, si basa su 3 pilastri e 16 azioni chiave, ognuna delle quali richiederà la definizione di iniziative legislative e non-legislative, da attuare secondo una tabella di marcia precisa. Più nel dettaglio i tre pilastri sono:
• favorire un migliore accesso ai consumatori e alle imprese ai beni e ai servizi online in Europa con l’obiettivo di rimuovere il più possibile le differenze tra il mondo online e offline, favorendo il libero movimento di prodotti e servizi;
• creare le giuste condizioni per lo sviluppo delle reti digitali e dei servizi, per attrarre maggiori investimenti, stimolare la competitività e assicurare condizioni di parità (level-playing field) tra i vari attori della catena del valore;
• massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea. Questo pilastro ha come primo destinatario l’industria europea e la sua trasformazione digitale e ha l’obiettivo di aumentare la competitività industriale europea intervenendo sia sul settore pubblico che sulla diffusione di competenze digitali.
Per il terzo pilastro, in particolare, la Commissione propone tre azioni. La prima riguarda la libera circolazione dei dati. In questo contesto, la Commissione affronterà diverse questioni, dalla proprietà dei dati, alle restrizioni non giustificate all’accesso, all’archiviazione o al trattamento dei dati, fino al loro utilizzo nel contesto business-to-business e machine-to-machine.
La seconda azione sarà di adottare un Piano integrato per gli Standard ICT, con l’obiettivo di identificare e definire standard settoriali essenziali in aree quali l’e-health, il trasporto e l’energia. Lo scopo principale del piano sarà quello di promuovere la competitività industriale europea attraverso l’interoperabilità e la standardizzazione, con l’obiettivo di connettere meglio i differenti settori industriali, e i servizi. Infine, sempre all’interno del terzo pilastro, l’Esecutivo europeo ha intenzione di pubblicare un Piano d’azione per l’e-government nel periodo 2016-2020. Lo scopo è quello di contribuire a creare una “e-society” a beneficio di cittadini e imprese. Tale piano, tra le altre cose, vuole rendere obbligatorie entro il 2017 le interconnessioni tra i registri delle imprese, lanciare un’iniziativa sul principio “Once-Only” – secondo il quale vengono eliminati gli oneri amministrativi che si sostanziano quando l’amministrazione pubblica richiede due volte le stesse informazioni agli utenti (cittadini e imprese) – e creare un “Single Digital Gataway” al fine di realizzare un sistema user friendly per le imprese e i cittadini, accelerando l’adozione da parte delle amministrazioni pubbliche degli stati membri di procedure di e-procurement e e-signature.