Il nostro Paese, oggi più che in passato, è investito da frequenti fenomeni naturali che stravolgono la quotidianità di territori e imprese. Per minimizzare i danni e garantire una veloce ripresa della vita di popolazioni e tessuto produttivo non basta gestire l’emergenza, bisogna saper fare prevenzione. Proprio sulla diffusione capillare di una migliore cultura della prevenzione si incentra il Protocollo d’Intesa siglato lo scorso dicembre tra Confindustria e Protezione Civile: valori e obiettivi comuni per promuovere sinergie operative e comportamenti resilienti.
A circa un anno dalla firma, “Imprese e territori resilienti” è stato il significativo titolo di un appuntamento che, come ha spiegato Roberto Cardinali, vicepresidente Piccola Industria Marche e responsabile del Programma Gestione Emergenze di Confindustria (PGE) “è la ripartenza di un progetto che ambisce a fare dell’emergenza solo l’ultimo atto di un percorso di lavoro più ampio e impegnativo sui temi della prevenzione e della resilienza”. Temi che vanno affrontati proprio attraverso una virtuosa cooperazione tra pubblico e privato, a tutela della protezione e del benessere dell’intera collettività.
Nella collaborazione tra Confindustria e Protezione Civile – ha ricordato durante il suo intervento il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia – si colloca perfettamente il PGE di Confindustria, nato dall’esperienza concreta del Comitato Piccola Industria di Confindustria Fermo in occasione del terremoto dell’Emilia nel 2012. “Il PGE – ha proseguito Boccia – è stato un grande esempio di sinergia tra pubblico e privato, un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale dall’Onu”.
Oltre 250 le imprese che hanno già offerto beni e servizi per le popolazioni colpite dal terremoto dell’Italia centrale, per un valore di circa tre milioni di euro. “Il nostro lavoro con la Protezione Civile – ha evidenziato Boccia – non si è mai fermato e continua con il Tavolo di Coordinamento congiunto che porta avanti in una logica programmatica le iniziative previste dal Protocollo. Siamo orgogliosi della nostra Piccola Industria e di questo accordo che esprime anche un modo di essere cittadini e imprenditori responsabili”. Giancarlo Turati, vicepresidente Piccola Industria e membro del Tavolo di coordinamento, ha spiegato come questo organo congiunto rappresenti un po’ il braccio operativo dell’intesa, cui spetta il compito di definire le linee di intervento.
Le pmi, grazie alla conoscenza e al radicamento che hanno sul territorio possono infatti svolgere un ruolo prezioso nella diffusione della cultura della prevenzione e della resilienza. Ruolo che è stato riconosciuto anche da Paolo Molinari, direttore dell’ufficio Promozione e Integrazione del servizio nazionale della Protezione Civile che, nel suo intervento, tra l’altro, ha ricordato la campagna nazionale a favore della riduzione del rischio sismico in programma il 14 ottobre in 102 piazze italiane. David Fabi, dell’Ufficio del direttore operativo per il coordinamento delle emergenze, ha chiarito che in Italia la Protezione Civile è più una funzione che un’amministrazione. Una funzione svolta da un “sistema” costituito da istituzioni, enti pubblici e privati, e dagli stessi cittadini. Una partnership che, secondo Emilio Iannarelli, dell’Ufficio attività tecnico-scientifiche per la previsione e prevenzione dei rischi della Protezione Civile, va irrobustita anche per affrontare meglio le situazioni di emergenza. E il Protocollo Confindustria-Protezione Civile va proprio in questa direzione: codificare e rafforzare la collaborazione tra Pubblica Amministrazione e tessuto produttivo.
Secondo le statistiche del World Economic Forum nel 2010 la percezione del rischio da parte degli imprenditori si focalizzava sul fattore economico.
“Oggi – ha evidenziato il presidente di Piccola Industria, Alberto Baban – questa percezione si è spostata sulla sostenibilità e sul concetto di resilienza. Proprio per questo l’accordo siglato con la Protezione Civile punta a preparare le imprese ad affrontare i rischi, a gestirli, ad essere resilienti. Una resilienza che non significa però resistenza, ma predisposizione totale al cambiamento. Il PGE di Confindustria – ha sottolineato Baban – ha dimostrato di saper agire e funzionare nell’immediato, ora il passo avanti da fare è impegnarci per aiutare le imprese a sviluppare una vera e propria cultura della prevenzione. La Protezione Civile può darci il metodo giusto per costruire un sistema di imprese resilenti”.
Il dibattito si è arricchito anche di testimonianze concrete: il segretario Piccola Industria dell’Unione Industriali di Torino, Carlotta Baini ha raccontato la risposta dell’associazione al sisma del Centro Italia. L’Unione, nella cornice del PGE, ha raccolto circa 60mila euro di donazioni spesi per l’acquisto di beni per l’igiene personale, macchine per caffè espresso e relative capsule, acqua, succhi di frutta, tè, piatti, posate in plastica, trapunte e ben 270 kg di prosciutto cotto.
Con le donazioni sono arrivati anche beni durevoli, come la cucina completa per la mensa del Comune di Preci, due moduli prefabbricati destinati all’Ente Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e al Comune di Fiordimonte, due container per stoccaggio attrezzatura soccorsi, cinque tende da campo complete e 300 sacchi letto.
Tuttavia, ha chiosato Diego Mingarelli, presidente Piccola Industria di Confindustria Marche, anche la solidarietà va gestita bene perché se è “disorganizzata” si trasforma in un boomerang che colpisce ancora, invece di sollevare. “Penso solo, ha ricordato, al tempo sottratto ai soccorritori costretti a catalogare i diversi beni, e alla enorme dispersione e spreco di risorse. Il PGE – ha concluso – serve proprio a evitare tutto questo, pianificando, coordinando, controllando le attività di sostegno”. Ora la sfida è una diffusione capillare della cultura della prevenzione nel Paese e nel sistema produttivo perché proteggere il territorio significa proteggere l’impresa.