
Azienda capace di crescere senza soluzione di continuità da quel 1999 in cui Giacinto Casalino le fece muovere i primi passi nel settore della termoformatura della plastica, Stamplast Group – 4,7 milioni di euro di fatturato nel 2023 a fronte di 25 dipendenti – sta proseguendo nel processo di strutturazione e a cercare nuove vie commerciali sotto la spinta di una differenziazione degli obiettivi che la porta sempre più spesso oltre i confini nazionali. Di casa a Modugno, in provincia di Bari, la Pmi pugliese dimostra di avere ben in mente lo sviluppo futuro dell’impegno industriale, declinato attraverso quegli imballi che hanno conquistato spazi di mercato sempre maggiori.
“Dopo aver consolidato nei primi quindici anni di vita dell’impresa la nostra presenza nel campo della termoformatura plastica, trasformata Stamplast Group in una srl, ci siamo lanciati nella produzione e termoformatura di imballaggi per il mondo dell’automotive con risultati via via più soddisfacenti – sottolinea l’amministratore delegato Giacinto Casalino (nella foto in alto) –. Oggi, rafforzata ulteriormente la posizione in quel settore, potendo vantare nel portafoglio clienti multinazionali fornitrici di componenti meccanici o elettrici per auto, il nostro focus si è spostato anche su altre direttrici programmatiche”.
Compreso che il periodo storico che sta vivendo l’industria non solo italiana consiglia di diversificare la propria operatività oltre che la produzione, l’azienda del barese si è prima chiesta verso quali ambienti commerciali indirizzare lo sguardo, per poi dirigersi con grande determinazione verso più d’un obiettivo. “Per prima cosa abbiamo pensato di iniziare a misurarci pure con gli imballaggi per il settore alimentare, una scelta portatrice di ottimi dividendi visto, tra l’altro, che Stamplast Group è pure in grado di commercializzare quanto progettato e prodotto, offrendo quindi alla clientela servizi che, volendo, possono andare dalla A alla Z”.

SOLUZIONE DI IMBALLAGGIO TECNICO PER LA MOVIMENTAZIONE DI COMPONENTI MECCANICHE COME PISTONI PER IL SETTORE AUTOMOTIVE
La realtà industriale con quartier generale a Modugno nel tempo si è inoltre dedicata a sfide con un notevole grado di difficoltà. Tra queste spicca quella che per cinque anni Stamplast Group ha continuato a vincere riuscendo a tenere fede all’accordo preso con una multinazionale del pianeta automotive. “Ci eravamo impegnati a far partire dal porto di Bari e consegnare in Messico componenti per ingranaggi dei cambi delle auto – spiega l’ad dell’azienda pugliese –. Le navi che facevano spola tra l’Europa e il Nord America impiegavano due mesi per trasportare il proprio carico, ma nonostante questa lunga percorrenza i materiali spediti da noi sono sempre arrivati intatti a destinazione e senza la minima traccia di ruggine, come avevano chiesto i committenti. Una bella sfida, anche se adesso siamo alle prese con prove se possibile ancora più testanti”.
Casalino si riferisce alla voglia della Pmi di cui è alla guida di trovare le giuste soluzioni per dare risposta ai problemi legati alla tutela dell’ambiente. “Questo è un ambito a cui teniamo molto e in cui investiamo una buona parte degli utili. Abbiamo così acquistato un macchinario definibile come una grande lavatrice e, attraverso il suo utilizzo, siamo riusciti a reinserire nel ciclo industriale alcuni imballi che i clienti in precedenza erano costretti a rottamare. Ora invece li laviamo e dopo averli puliti in modo accurato sono pronti per tornare in circolo”.
Destinati fondi pure all’acquisizione delle presse di iniezione necessarie per creare i tappi delle penne ed altro, anche assecondando i desideri dei grandi player che si servono da lei, Stamplast Group ultimamente ha investito anche su una termoformatrice elettrica e su una per lastre che, per esempio, serve per creare componenti per i parafanghi dei trattori. Entrambe indispensabili per non rischiare di farsi trovare impreparati e restare in questo modo al passo con le richieste di un mercato spesso parecchio esigente. “La nostra percentuale export è ancora bassa, intorno al 10%, ma l’obiettivo che ci siamo dati prevede di raggiungere il 50% entro i prossimi due anni – chiarisce Casalino –. L’idea è quella di aumentare soprattutto i volumi, di ampliare il perimetro d’azione internazionale che per adesso comprende India, Germania e soprattutto centro ed est Europa, cioè Ungheria, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Austria e Serbia”.

VASSOIO TECNICO TERMOFORMATO IN ESD (ELECTROSTATIC DISCHARGE) PER IL SETTORE AUTOMOTIVE
Per quanto riguarda infine progetti in fase ancora embrionale, Stamplast Group sta cercando di arrivare a poter disporre di bioplastica, anche se le problematiche derivanti dal costo del materiale frenano al momento il percorso industriale. Nel frattempo, comunque, l’azienda pugliese sta pensando ad una possibile apertura di una sede produttiva in Ungheria, operazione da concretizzarsi in funzione della risposta del mercato. “Crediamo ci vorrà un anno, ma vorremo proprio sbarcare lì. Un’ipotesi concreta che ha preso corpo quando, dopo aver fornito per anni una grande multinazionale sul territorio ungherese, ci siamo incuriositi e preso seriamente in considerazione la fattibilità del progetto”, conclude Giacinto Casalino.