È un indice, il primo del suo genere, promosso da Generali Italia, con la partecipazione di Confindustria e Confagricoltura, per valutare il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese, che sono l’ossatura portante del sistema produttivo italiano e occupano oltre l’80% della forza lavoro del paese. Altrettanti motivi che le rendono il soggetto ideale dell’indagine.
Le Pmi, per loro stessa natura, infatti, presentano tipicità peculiari, a cominciare dalla stretta contiguità tra l’imprenditore e i propri collaboratori. Una contiguità che si traduce in una condivisione degli obiettivi aziendali e, più in generale, in processi decisionali più rapidi e informali. Non mancano, anzi, sono vissute come parte integrante del quotidiano, relazioni molto strette con il territorio di appartenenza, che diventa la comunità di riferimento alla quale le Pmi “naturalmente” sentono di dover restituire il valore e la ricchezza che hanno creato. Le iniziative nell’ambito del welfare rientrano perciò appieno in questa percezione del proprio ruolo.
La creazione dell’Indice spiega subito Alberto Baban, presidente Piccola Industria Confindustria va “nella direzione più volte auspicata da Piccola Industria perché mette in risalto, e opportunamente misura, prassi e comportamenti spesso già consolidati nel quotidiano delle nostre piccole e medie imprese. Accrescere la consapevolezza di quanto le Pmi realizzano a favore dei propri collaboratori, e dunque del loro profondo senso di comunità – sottolinea ancora Baban – è positivo sia perché restituisce al Paese un’immagine più fedele di cosa oggi realmente significa fare impresa, sia perché può suscitare uno spirito di emulazione dagli effetti estremamente benefici. L’attenzione al welfare aziendale è, infatti, parte di un processo di maturazione in atto da tempo nel sistema produttivo italiano”.
La ricerca, che ha coinvolto circa 2.140 imprese di tutti i settori produttivi, è stata condotta da Innovation Team, società del gruppo MBS Consulting, e misura dieci ambiti di intervento, analizzando un po’ tutti gli aspetti del welfare aziendale: dalla previdenza integrativa, alla salute, sicurezza e prevenzione, alle assicurazioni per i dipendenti e le loro famiglie; dalla tutela delle pari opportunità e il sostegno ai genitori, alla conciliazione del lavoro con le esigenze famigliari, al supporto economico per i dipendenti, e ancora, dalla formazione, all’integrazione, al sostegno dei soggetti più deboli, fino alle attività allargate al territorio. La valutazione tiene conto di 3 fattori: ampiezza e contenuto delle iniziative; modalità di gestione e coinvolgimento dei lavoratori; originalità. Grazie ai dati raccolti è stato possibile realizzare il primo Rapporto nazionale sullo stato del welfare nelle pmi e costruire l’indice – un numero che parametra la valutazione dell’azienda rispetto al valore massimo di cento – attraverso il quale ogni anno le imprese potranno accedere a un servizio gratuito per misurare le proprie iniziative di welfare e confrontarsi con le esperienze più avanzate del loro settore.
Il Welfare Index PMI, sottolinea Philippe Donnet, Country Manager e Amministratore Delegato di Generali Italia è uno strumento con cui “vogliamo valorizzare la centralità del welfare nella vita quotidiana delle aziende, dei lavoratori e delle loro famiglie. Per un’impresa il welfare aziendale può essere un fattore distintivo sul mercato, segno di relazioni industriali evolute e può favorirne la crescita. Ci auguriamo – auspica Donnet – che sempre più imprese entrino a far parte del panel dell’indice”.
Importante ai fini della completezza della mappatura, anche il coinvolgimento del mondo agricolo che “ha una storia consolidata di welfare – precisa Mario Guidi, presidente di Confagricoltura – e ha sempre svolto una funzione sociale a vantaggio della collettività, anche favorendo l’inserimento dei lavoratori nel contesto aziendale e migliorando la loro qualità di vita attraverso la creazione di alloggi, scuole, punti di aggregazione e, soprattutto fornendo assistenza in campo sanitario. Oggi l’evoluzione delle imprese porta a un sempre maggiore impegno in questo senso non è un caso – conclude Guidi – che esista uno specifico segmento di imprese agricole riconosciute, impegnate in quella che si definisce Agricoltura Sociale. Dal Welfare Index PMI contiamo di trarre idee ed elementi di progettualità utili per tutte le nostre imprese”.
Il primo Rapporto annuale 2016 sarà presentato a Roma l’8 marzo nel corso di un evento durante il quale saranno anche premiate le migliori case history. Welfare Index PMI assegnerà un premio alle prime tre classificate per ogni categoria: industria, commercio e servizi, agricoltura e un riconoscimento alle cento migliori Pmi.