
Analisi swat, chatbot, green organization, ma anche e-commerce, delivery, smart economy: ecco alcune delle parole che i giovani studenti degli Istituti Superiori abbinano al futuro, al rilancio dell’economia. Sono parte degli elaborati, con tanto di business plan, che da tutta Italia sono stati inviati a Fermo, nella sede di Confindustria Centro Adriatico, che lo scorso maggio ha lanciato il concorso nazionale “L’azienda post Covid: quale nuovo modello, quale organizzazione, quale strategia?”.

LA LOCANDINA DEL CONCORSO
L’obiettivo che il presidente della Piccola Industria, Fabrizio Luciani, si era dato era di capire come le nuove generazioni immaginassero il lavoro nel giro di pochi anni, quelli che tutti si augurano di ripresa. Le stime della Commissione europea per l’Italia prevedono una crescita del 5% nel 2021 e del 4,2% nel 2022. “Per questo il sistema deve farsi trovare pronto, a ogni livello. Noi imprenditori dobbiamo essere capaci di intercettare il mercato, sapendo che il sistema delle Pmi presenta numerosi vantaggi, a cominciare dalla capacità di resilienza, ma anche debolezze, la dimensione rispetto a un commercio sempre più globale. Ecco che le strategie, il miglioramento dell’organizzazione interna e l’innovazione del prodotto diventano fondamentali” spiega Luciani.
Il rapporto con le scuole
L’hanno capito gli studenti che hanno risposto al concorso. Numerosissimi i lavori che una commissione composta da imprenditori e docenti ha analizzato, pagina dopo pagina. La maggior parte degli elaborati, oltre al necessario business plan, sono stati accompagnati da immagini e da riflessioni.
“Se c’è una cosa che la pandemia ci ha insegnato è che non possiamo fare a meno delle nuove generazioni, delle loro idee e stimoli. L’importante è poi veicolarle nel modo giusto, accompagnandole dentro le aziende consolidate o dando un vero futuro alle tante startup che fanno dell’Italia un riferimento a livello europeo” aggiunge il presidente della Piccola di Confindustria Centro Adriatico. Quello che gli industriali si attendevano erano idee fattibili: “Le competenze che le scuole danno ai nostri ragazzi sono emerse con forza negli elaborati ricevuti. Questo conferma che il rapporto tra impresa e scuola può solo crescere. Come Centro Adriatico ci investiamo da anni, con percorsi di Alternanza, oggi PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, ndr), pensati e attuati grazie anche al supporto dell’Ufficio scolastico regionale, che nelle Marche è molto sensibile sul tema della relazione pubblico-privato”.
Risultati che arrivano da lontano. Perché tra Pmi Day, Alternanza 4.0, il concorso Ripensiamo il Futuro e l’Education Week, le territoriali di Fermo e Ascoli Piceno, diventate una sola dentro Centro Adriatico, hanno saputo coinvolgere migliaia di studenti e centinaia di scuole, mettendo in mostra le tante Pmi che caratterizzano il sud delle Marche, una tra le regioni manifatturiere più importanti d’Europa.
Le imprese progettate dagli studenti
Raccontare tutti i lavori nel dettaglio sarebbe quasi impossibile, ma far capire il fine di ogni business plan è necessario. Perché le idee per diventare reali vanno fatte conoscere. “Le imprese hanno bisogno di menti brillanti perché i robot sono il futuro, ma sempre un uomo li deve guidare” è stato il messaggio guida di Luciani alle scuole. E in tante hanno accettato la sfida.
Il Liceo Scientifico “Einstein” di Molfetta ha presentato una simulazione di azienda, la E-Polaris, operante nel mercato del reselling, dell’e-commerce, del delivery e della smart economy, con un business plan dettagliato e programmato sino al 2024. Gli alunni coinvolti sono stati Emanuele Colasanto e Andrea Scardigno.
L’Istituto IIS Fermi Sacconi Ceci di Ascoli Piceno, con la classe VA di informatica, si è concentrato sulla costituzione di una impresa innovativa pubblicitaria. Primo aspetto, nuove figure dirigenziali per prodotti innovativi sviluppati su modelli a spirale, con sistemi di gestione della conoscenza fra impresa e cliente, tali da favorire la costruzione di collaborazioni avanzate ed efficaci.
L’Istituto d’Istruzione Superiore L.B. Alberti di Roma, in particolare l’alunno Simone Beltrano, ha puntato sulla crescita delle persone. “Dipendenti sempre più specializzati da abbinare a una rimodulazione dall’interno dell’impresa con un sistema scalabile e modificabile per qualsiasi esigenza che si raggiunge attraverso un hub contenente tutte le chiavi digitali del personale e dell’azienda, gestibile anche in modo decentralizzato”.
Per l’Istituto IIS Fermi Sacconi Ceci di Ascoli Piceno, una impresa innovativa, con una articolazione complessa di singole aree e con una direzione dotata di funzioni organizzative e di coordinamento attraverso software e realtà aumentata ed un’area informatica a sovraintendere tutte le altre. A idearla Narcis Paduraru.
Per il Liceo Scientifico Musicale e Coreutico “G. Marconi” di Pesaro il progetto Wash, con prototipo di prodotto (Kinder Soap) realizzato nel laboratorio scolastico, fatto con componenti di prodotto naturali, packaging adatto ai bambini, obiettivi didattici ed educativi. Due classi terze, che hanno saputo unire le competenze per arrivare all’analisi della clientela, permettendo di individuare la platea cui destinare la promozione del prodotto.
Da Benevento, con l’Istituto IIS “Giuseppe Alberti” e la classe III A di amministrazione, finanza e marketing, arriva la gioielleria ecosostenibile, un modello di economia circolare. Infatti, l’approvvigionamento di materie arriva da scarti di aziende metallurgiche e della lavorazione di vetro e legno. Il tutto puntando sulla generazione Z e sui membri delle green-organization, che potranno acquistare i prodotti direttamente in azienda.
Dal Liceo Scientifico Musicale e Coreutico “G. Marconi” di Pesaro arriva una seconda proposta di ripresa economica con il progetto DUDU, un chatbot che si pone come alternativo alla pratica in palestra. Si parla di un software che propone sessioni di allenamento accessibili a tutti, attraverso link ed accesso alla piattaforma, con quattro tipi di allenamento e con livelli differenziati di difficoltà. Caterina Cangiotti, Asia Piermaria, Noemi Trippolini sono partite dal classico chatbot che facilita la conversazione tra utenti a distanza.
Infine, l’Istituto Di Istruzione Superiore “A. De Viti De Marco” di Casarano, in provincia di Lecce, che ha puntato sul turismo, il petrolio del nuovo millennio. Il business plan riguarda una struttura ricettiva alberghiera nell’entroterra di Otranto, con caratteristiche distintive e con la descrizione mediante analisi swot di punti di forza e di debolezza. Il progetto è completato da una segmentazione dei clienti e da una rappresentazione dei servizi messi a loro disposizione. Marta D’Urso, Silvia Gianfreda e Gloria Giannuzzi sono le ideatrici.
L’invito agli imprenditori
“Quello che ci ha stupito – conclude il presidente Fabrizio Luciani – è che i giovani hanno saputo coniugare la classica idea alla sua realizzazione, dimostrando capacità gestionali che, se accompagnate da una formazione continua, saranno fondamentali per le nostre imprese. Per questo motivo, abbiamo deciso di premiare più progetti e non uno soltanto e la pubblicazione sul portale della rivista nazionale della Piccola Industria, L’Imprenditore – che ringraziamo per l’attenzione alle progettualità dai territori e per una non comune sensibilità su temi strategici per il sistema delle imprese – offre loro una vetrina. L’auspicio è che i nostri imprenditori possano anche decidere di finanziare o trarre spunto da queste proposte”.