
Bruxelles – Le principali organizzazioni industriali di Francia, Germania e Italia hanno inviato questa settimana una lettera alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per sollecitare un’azione urgente sulla semplificazione normativa.
Il documento – sottoscritto dai presidenti di Confindustria, Emanuele Orsini, della Bdi, Siegfried Russwurm, e di Medef, Patrick Martin – accoglie con favore l’annuncio del pacchetto Omnibus Semplificazione (atteso per il 26 febbraio) da parte dell’esecutivo Ue, ma sottolinea la necessità di un approccio più ambizioso per garantire la competitività europea.
Le imprese evidenziano come la crescente regolamentazione rappresenti un ostacolo allo sviluppo economico. “La semplificazione è cruciale per rilanciare investimenti, innovazione e occupazione di qualità, senza compromettere gli standard ambientali e sociali”, affermano i firmatari.
La lettera chiede una revisione profonda delle normative che, presumibilmente, verranno toccate dall’Omnibus, tra cui la Tassonomia Ue, la direttiva sulla Due Diligence (CS3D), la direttiva sul Reporting di Sostenibilità (CSRD) e il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM), per eliminare oneri burocratici eccessivi. Su questi temi, è stato allegato anche un documento con richieste puntuali per ogni dossier.
Gli industriali chiedono alla Commissione di fare un passo ulteriore, insistendo sulla necessità di “mettere in pausa l’orologio normativo” per valutare l’impatto delle regole esistenti sulle imprese e adottare misure concrete contro il rallentamento economico e la deindustrializzazione. “Senza un quadro regolatorio più snello, l’Europa rischia di perdere competitività di fronte a Stati Uniti e Cina”, avvertono.
Le associazioni auspicano che l’Omnibus Simplification Package sia solo il primo passo di un piano più ampio di riforme e si dichiarano pronte a collaborare con la Commissione per una regolamentazione più efficiente e favorevole alla crescita.