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Orgoglio per il ruolo svolto durante il lockdown imposto dalla pandemia da Coronavirus e mostrato nel breve video di apertura dei lavori e rivendicazione della centralità del trasporto e della logistica nella ripartenza del Paese, nel “Mondo Nuovo” che si va delineando, il passato recente come tappa su cui costruire il futuro: questo il messaggio principale che Anita ha lanciato da Napoli dalla sua assemblea annuale, che si è svolta il 9 e 10 ottobre. Centralità declinata via via su innovazione, digitalizzazione della filiera, sostenibilità ambientale e nuovi carburanti, costo del lavoro da abbassare e il “nuovo” mestiere di autista.
L’assemblea si è tenuta alla presenza di decine di imprenditori arrivati da tutta l’Italia, primo evento “fisico” dopo i molti mesi di restrizioni, nel pieno rispetto di tutte le regole di sicurezza imposte dalla nuova diffusione del virus.
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THOMAS BAUMGARTNER
“È chiaro a tutti che offriamo al Paese servizi di interesse pubblico – ha rivendicato nella relazione di apertura il presidente Thomas Baumgartner –. Chiediamo quindi che venga riconosciuto il ruolo essenziale che ricopriamo, non solo per il funzionamento del sistema economico ma per l’intero sistema sociale del Paese. Occorre adottare una visione strategica a 360° del settore”. Da cui Baumgartner ha fatto discendere la richiesta di “pari trattamento per la mobilità delle merci e la mobilità delle persone”. Serve “un salto culturale collettivo”, da tradurre nella rimozione degli ostacoli ai passaggi dei valichi alpini, nella riforma del calendario dei divieti di circolazione e nella possibilità di revisione dei mezzi commerciali nelle officine private. “Abbiamo bisogno di uno Stato – ha chiesto – che rimuova le condizioni strutturali di svantaggio risolvendo vecchi problemi con risposte nuove”.
Venendo alla sostenibilità ambientale il presidente ha insistito che il 70% delle emissioni inquinanti e della congestione stradale è dovuto al traffico delle persone: “Il trasporto delle merci negli ultimi vent’anni ha fatto moltissimo per ridurre il suo impatto sull’ambiente e continuerà a farlo anche in futuro, come ci chiede l’Europa”. E per il futuro, oltre che continuare a lavorare per il trasferimento modale, Anita propone di puntare sui veicoli elettrici per le percorrenze brevi, anche nella city logistics, e sull’idrogeno green, quindi prodotto da fonti rinnovabili, per i viaggi di lungo raggio dei mezzi pesanti, sostenendo l’utilizzo di Gnl, il gas naturale liquido, nella fase di transizione.
La modernizzazione in chiave digitale è premessa per la sostenibilità ambientale: innovazione e digitalizzazione delle imprese, in particolare le piccole e medie, e dei processi, oltre che delle infrastrutture con le smart road, e dei veicoli, con la guida autonoma e il platooning, sono la strada maestra che anche il trasporto e la logistica indicano: “Chiediamo che il governo rimuova ogni limitazione di accesso ai finanziamenti per la trasformazione digitale per le imprese che, da Codice Ateco, svolgono in via primaria il trasporto su strada – ha spiegato Baumgartner –. E che si autorizzi finalmente la lettera di vettura elettronica, la eCRM, per semplificare i flussi di informazione tra gli attori della filiera”. Insieme alla sperimentazione di autoarticolati fino a 18 metri e combinazioni modulari fino a 25 metri di lunghezza.
Il presidente si è poi soffermato sulla necessità di aumentare la competitività, irrobustendo il tessuto delle piccole e medie imprese, senza ignorare le esigenze di quelle più complesse e strutturate che trainano il settore: “Come negli altri settori strategici anche nel nostro occorrono dei veri campioni nazionali”. Competitività che il governo è chiamato a sostenere con gli investimenti per il rinnovo delle flotte, gli incentivi per il Ferrobonus e il Marebonus e gli interventi per ridurre il cuneo fiscale e previdenziale del costo del lavoro.
“Il futuro nel ‘Mondo Nuovo’ che noi immaginiamo, nel quale continueremo a essere protagonisti – ha concluso Baumgartner – dovrà viaggiare su infrastrutture moderne e libere dalla congestione, con le merci che si spostano su veicoli con più capacità di carico e integrati con le diverse modalità di trasporto, generando flussi di informazioni digitali tra tutti gli attori della catena logistica e con documenti di trasporto digitali. Un ‘Mondo Nuovo’ in cui logistica e trasporto saranno protagonisti della ripresa e dello sviluppo economico”.
Sono poi intervenuti il professor Ennio Cascetta, amministratore unico di Ram Spa, il professor Francesco Vetrò, presidente di GSE spa e Natale Mazzuca, vice presidente di Confindustria con delega all’Economia del mare. “Con l’occasione del Recovery Fund, occorre sostenere il comparto della logistica, riconoscendogli in molti casi il ruolo di servizio di interesse economico generale – ha sostenuto Cascetta – ed elaborando un vero e proprio ‘Piano industriale’ nazionale che integri la realizzazione delle necessarie infrastrutture con incentivi intelligenti, maggiore formazione e innovazione tecnologica”.
“La transizione verde e digitale sono le strade maestre per rilanciare l’economia e sostenere le imprese. È quanto mai necessario saper intercettare le risorse comunitarie – ha insistito anche Vetrò – con cui sostenere investimenti pubblici e privati: grazie al proprio patrimonio di competenze e conoscenze il GSE è pronto a fare la propria parte e ad assicurare la massima collaborazione alle imprese e alle Istituzioni”.
Infine, Natale Mazzuca ha avvertito che “è necessario un cambio di passo da parte di tutti gli attori della filiera, committenza compresa, perché venga costituita quella cultura di impresa necessaria per competere sui mercati internazionali. Anche per questo Confindustria ha lanciato con il volume “Il coraggio del futuro, Italia 2030-2050” una visione strategica di lungo periodo. Il settore deve cogliere le prospettive di sviluppo che vanno dalla sostenibilità alla digitalizzazione, per generare processi di trasformazione organizzativa, favorire l’integrazione modale e aumentare la concorrenza e l’efficienza”. “Attenzione particolare va dedicata alla Blue Economy, tema prioritario per Confindustria – ha concluso Mazzuca – al quale il presidente Bonomi ha dedicato un’attenzione specifica: un comparto che coinvolge molti settori, industriali e di servizi, un cluster di attività sul quale promuovere una pianificazione strategica, per sfruttare tutte le enormi potenzialità generate dalla ‘risorsa mare’”.