PREMIO ANIMA 2018
Responsabilità sociale d’impresa. Campo d’azione ormai individuato da molte aziende italiane per pensare business che tengano in considerazione, oltre ad obiettivi squisitamente economici, anche lo sviluppo e il progresso culturale del territorio in cui si trovano ad operare. Mission che continua ad essere centrale per “Anima per il sociale nei valori d’impresa”, associazione non profit nata nel 2001 e presieduta dall’imprenditrice Antonella Sabrina Florio, oltre che promossa dall’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma e del Lazio.
Lavoro tenace e continuo svolto da un gruppo di manager ed aziende che vogliono diffondere, nel proprio raggio di influenza geografica, pure la cultura della sostenibilità, declinata anch’essa sul piano economico, sociale ed ambientale.
Impegno già in grado di dare frutti visibili, considerate le molte ricerche che dimostrano la correlazione tra l’agire sostenibile e un concreto ritorno economico per queste imprese in termini di fatturato, occupazione e benessere.
“Il rapporto “Coesione è competizione 2018” di Fondazione Symbola e Unioncamere afferma ad esempio – sottolinea Antonella Sabrina Florio, presidente del Consiglio di amministrazione dell’industria farmaceutica So.Se. PHARM – che le imprese ‘coesive’, cioè quelle attente alla sostenibilità, ai diritti dei lavoratori e ai rapporti con la comunità, hanno registrato nel periodo 2017-18 un aumento del fatturato nel 53% dei casi e una migliore dinamicità sul fronte dell’occupazione”. Maggiore attenzione verso investimenti in responsabilità sociale e cultura sono motivati pure dal grave ritardo con cui l’Italia si sta muovendo nella direzione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile sanciti dall’Onu nell’Agenda 2030. “Proprio l’intrecciarsi di problematiche di ordine sociale, economico e ambientale sta facendo crescere la consapevolezza, non solo in Italia, di dover transitare verso un modello di sviluppo ‘sostenibile’ da tutti i punti di vista per poter conseguire una crescita economica ragionevole ed inclusiva”, chiarisce Florio. Nel corso della serata dedicata a fine ottobre 2018 alla diciassettesima edizione del Premio Anima, cerimonia ospitata dalla Terrazza Caffarelli in Campidoglio, si è parlato di valori, principi e buone prassi della responsabilità sociale d’impresa, raccontando le esperienze di chi ha investito in questa idea tempo ed energie.
“Il filo conduttore di questa edizione del Premio Anima è stato proprio il comune impegno contro l’indifferenza nei confronti di importanti problematiche sociali del nostro Paese – spiega Antonella Sabrina Florio –. I vincitori di quest’anno sono infatti artisti e professionisti che hanno scelto di non rassegnarsi di fronte a soprusi, discriminazioni,
fenomeni di emarginazione, degrado e illegalità, ma che al contrario hanno deciso di contribuire a sollevare quel velo di indifferenza che troppo spesso ricopre queste problematiche”.
Premio Anima che nel 2018, nella categoria Musica, è andato a Neri Marcorè, ideatore della manifestazione “RisorgiMarche”. “L’esempio di come anche le imprese possano incidere sulla rinascita e lo sviluppo di un territorio ferito da un evento catastrofico come il terremoto che ha colpito l’Italia centrale. Contribuendo dunque a creare insieme una società più aperta, equa, inclusiva e responsabile, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Onu”, commenta Florio.
Serata di premiazioni a cui ha partecipato per la prima volta il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. “Il suo contributo è stato molto importante e altamente simbolico – sottolinea l’imprenditrice – rappresentando la sintonia raggiunta con la Confindustria sul tema della sostenibilità.
Il presidente Boccia ha parlato di ‘senso del futuro’, ricordando che per le aziende il ‘supplemento di anima’ vuol dire non perdere la coscienza civile e il senso di memoria in un momento delicato come quello che stiamo attraversando. Per offrire un disegno di futuro e un’idea di sviluppo che trasformi la speranza in fatti concreti”.
Sostenibilità, capacità di visione, intraprendenza: sono questi i valori fondamentali da seguire. A questi devono accompagnarsi il coraggio e la ‘geniale creatività’, come ha sottolineato recentemente Papa Francesco nell’ottica di costruire il bene comune e un nuovo umanesimo del lavoro. Iniziative assolutamente improrogabili soprattutto dopo la pubblicazione del 52esimo rapporto Censis sulla situazione sociale di un Paese sempre più disgregato, impaurito, incattivito, impoverito ed anagraficamente vecchio.