Gian Luigi Zaina, Presidente Piccola Industria Confindustria Emilia Area Centro
La fusione delle tre territoriali di Bologna, Modena e Ferrara ha creato un polo di piccole imprese che oggi si attesta a 2.515 aziende con un fatturato complessivo di oltre 11 miliardi di euro. Il nostro territorio è quindi ricchissimo di piccole imprese in grande sviluppo, con una concentrazione geografica tra le più rilevanti d’Europa.
Queste realtà sono connesse tra loro e nelle forme più svariate, sono radicate nelle comunità dove risiedono le famiglie stesse degli imprenditori e gran parte dei loro collaboratori. Sono collegate con una moltitudine di microimprese manifatturiere o di servizi, con scuole, con amministrazioni locali. Spesso sono cassa per attività di volontariato e attività culturali. Sono un vero motore di sviluppo e coesione sociale del nostro territorio. Noi imprenditori siamo consapevoli delle nostre responsabilità nei confronti dei territori dove siamo insediati e sappiamo che il confine della azienda non è più il recinto del capannone. Ci prendiamo cura dei ragazzi, delle scuole, dell’ambiente, del welfare dei nostri collaboratori: sappiamo che queste sono tutte leve di competitività, che senza questa consapevolezza non ci sarà futuro per le nostre imprese. Spesso gli esperti hanno visto nelle piccole dimensioni un limite, una debolezza, condanna che avrebbe prima o poi portato all’estinzione. Per fortuna siamo ancora qui, certo profondamente cambiati, trasformati, digitalizzati come si dice oggi. Tutto bene? Si può fare molto di più, tenendo che conto che la discriminante competitiva non è la dimensione dell’azienda, ma la sua cultura ai percorsi di innovazione di processo e di prodotto, dove tecnologia e competenze hanno un impatto determinante. La sua capacità di connessione globale, il legame con il proprio territorio, ed essere in grado di presidiare una nicchia di mercato.
Le linee di azione della nuova Piccola Industria di Confindustria Emilia saranno quindi quelle di favorire le connessioni, tra le piccole e le grandi, tra i diversi territori, tra i mestieri e i giovani, tra le imprese e il mondo della scuola. Trasferire cultura d’impresa che insieme alle leve dell’innovazione, se bene utilizzate, sono un ottimo contaminatore per fare crescere le imprese.
Con la nascita delle filiere la dimensione perde ulteriormente significato perché all’interno della filiera coesistono diversi attori, ognuno con il suo ruolo determinante a prescindere dal numero di addetti. Le filiere per loro natura hanno una struttura verticale, la nostra Piccola Industria si propone di lavorare in senso orizzontale all’interno dei territori.
La nostra non è solo una comunità di imprenditori, ma è anche luogo di raccolta e trasmissione di saperi, di contatti. Vogliamo avvicinarci alle imprese, connettere le persone, raccogliere informazioni uscendo dal palazzo e raggiungendo anche le più piccole zone artigianali, per far in modo che la sfida di uno diventi quella di tutti.
Siamo sicuri che una piccola impresa che si trasforma e si aggiorna sarà ancora per anni la forza della nostra manifattura. Noi abbiamo valori, principi che in cuor nostro sappiamo essere forti, duraturi, di libertà, creatività, indipendenza. Non siamo soli, siamo una comunità.