
GRAZIE ALL’INTESA CON IL MIBACT LE IMPRESE SPECIALIZZATE NEI SETTORI
ARTISTICI POTRANNO AVVALERSI DEL CONTRATTO DI RETE
L’Accordo Reti d’Impresa per la Cultura, siglato il 10 febbraio tra Ales, la società in house del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, rappresentata dal
presidente Mario De Simoni, RetImpresa, rappresentata dal presidente Antonello Montante, e il Gruppo Tecnico Cultura e Sviluppo di Confindustria, presieduto da Renzo
Iorio, è un altro obiettivo raggiunto dalla partnership pubblico-privato in campo culturale.
Nel corso di questi anni il dialogo tra il sistema delle imprese e il Mibact si è intensificato e ha consentito di raggiungere ottimi risultati in termini di tutela e di valorizzazione
del nostro patrimonio culturale, attivando leve di sviluppo non esclusivamente collegate alla filiera culturale e creativa. Dal 2014 lo strumento principale a tutela dei beni artistici e culturali di natura pubblica è l’Art bonus, che ha inteso agevolare l’impegno dei privati per la cultura. Sono proprio l’Art bonus e il modello di aggregazione innovativa delle reti di impresa gli elementi di snodo centrale dell’Accordo di collaborazione, che punta a incrementare i buoni risultati già raggiunti dall’agevolazione fiscale (a oggi, sono stati raccolti tramite Art bonus circa 200 milioni di euro).
Uno dei passaggi centrali è il riconoscimento delle parti che il patrimonio storico-artistico è “frutto anche di una tradizione di intervento privato”. Non un traguardo, ma il punto di partenza di un percorso che, tra le altre finalità, si propone di diffondere in modo più ampio e trasversale la cultura d’impresa e del contratto di rete.
L’accordo ha, infatti, l’ambizioso obiettivo di valorizzare il contratto di rete come modello di cultura collaborativa che consente di investire nella valorizzazione dei territori, dell’arte e della conoscenza. Lo sviluppo di reti di impresa in un settore eterogeneo, come quello artistico/culturale, attraverso la promozione di una forte integrazione tra
i comparti produttivi interessati e le professionalità scientifiche coinvolte, può senza dubbio favorirne la crescita complessiva.
Le reti d’impresa sono a oggi 4.511 e aggregano 27.676 imprese. I numeri riguardanti le reti di impresa in ambito culturale/museale, del restauro dei beni culturali e architettonici, sono ancora contenuti (meno del 5% del totale) rispetto alle potenzialità che possono generare. Attraverso le specializzazioni multidisciplinari, l’intersettorialità delle imprese e il valore aggiunto espresso da ogni singolo componente specializzato della rete, si possono sviluppare servizi e attività (scambio di informazioni, ricerca, formazione, progettazione e gestione di fiere ed eventi) per sostenere, favorire e promuovere la conoscenza del patrimonio culturale italiano, punto di riferimento assoluto del panorama globale.