Doppia coppia. Metti insieme due governi, quello italiano rappresentato dal Sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano e quello del Bahrain attraverso la sua omologa Shaikha Al Khalifa, gli Ambasciatori d’Italia a Manama e del Bahrain a Roma, le due Agenzie pubbliche di promozione del business, cioè Ice Agenzia e Bahrain EDB, l’Agenzia del Regno per i partenariati imprenditoriali e gli investimenti.
Aggiungiamo poi il settore privato con la presenza di circa cento imprese italiane e il lancio di due Desk congiunti per fare business. Fantapolitica? No, è il frutto del paziente e complesso lavoro dietro le quinte della “Invest in Bahrain – Follow up Web Conference” organizzata da Bahrain EDB e Confindustria Assafrica & Mediterraneo il 24 giugno scorso.
Un inatteso mix di politica industriale, politica estera e consolidamento delle relazioni imprenditoriali realizzato su due piani. Quello istituzionale con l’apertura dell’Ufficio Ice a Manama presso l’Ambasciata e quello del settore privato attraverso l’attivazione dei due desk di supporto, uno per le imprese italiane in Bahrain e uno per le imprese bahrenite in Italia, rispettivamente presso Bahrain EDB e Confindustria Assafrica & Mediterraneo.
Lanciati durante la Web Conference, i due Desk sono già attivi e serviranno come ponte di collegamento con l’Italia industriale, cui il Bahrain guarda con molto interesse, sempre più proteso su una visione sempre meno dipendente dal petrolio, sempre più green e sempre più orientata verso il manifatturiero.
“Intendiamo continuare a diversificare la nostra economia dal petrolio. Siamo consapevoli che le catene di approvvigionamento mondiali sono cambiate, che non si guarda più solo al minor costo delle forniture. Il Bahrein vuole capire come si stanno modificando i meccanismi e giocarsi questa carta per diventare un fornitore mondiale” – ha dichiarato Khalid Humaidan, a capo di Bahrain EDB. “E diventare un competitor mondiale” ha sottolineato Giovanni Ottati, presidente di Confindustria Assafrica.
Un’operazione complessa, giocata da Bahrain EDB attraverso una fitta rete di alleanze internazionali ma anche – indicazione che l’Italia dovrebbe raccogliere con la massima attenzione – sul piano della comunicazione e su quello reputazionale del brand Paese. Per quanto riguarda in particolare l’Italia, inoltre, con sette accordi con le maggiori imprese italiane per un valore di circa 300 milioni di euro, stipulati il 4 febbraio a Roma nel corso del Business Network Event con la partecipazione del principe ereditario, sempre organizzato da Confindustria Assafrica e Bahrain EDB, da tempo legati da un accordo di collaborazione.
A breve si replicherà con incontri settoriali online. Che da parte bahreinita intendono attirare l’attenzione italiana su un paese ricco, con standard di vita per lavorare e per abitarvi superiori a quelli dell’Italia, secondo le classifiche internazionali, con una posizione geografica strategica all’interno dell’area del Golfo.
E che per l’Italia concretizzano un modo-pilota di lavorare in cui gli stakeholder italiani sono saliti tutti, facendo Sistema Paese, sullo stesso shuttle.