Fare politica industriale nell’interesse del paese. Piccola Industria ha riaffermato con forza questo obiettivo nel corso del Comitato di presidenza di Novara dello scorso gennaio e lo ha ribadito al Consiglio centrale allargato del 4 febbraio a Roma. Nessuno dei due incontri è stato – o è stato percepito – come un appuntamento di routine. Al contrario, il secondo biennio della presidenza di Alberto Baban parte con la ferma volontà di essere e rappresentare una svolta nel ruolo di Piccola Industria.
Grazie ad un percorso che negli ultimi dieci anni ha fatto sì che “gli imprenditori delle piccole aziende” prendessero sempre più coscienza di essere struttura portante e dunque la componente più trasversale a livello nazionale, Piccola Industria oggi pratica la rappresentanza innanzi tutto come esercizio di responsabilità. Le deleghe che nelle prossime pagine saranno illustrate sono frutto dell’elaborazione di un pensiero; che trovino applicazione pratica nell’attività di un vice presidente, se vogliamo, è secondario rispetto all’importanza della funzione medesima. Oggi, infatti, Piccola Industria è prima di tutto messaggio.
È praticare con i fatti – diventandone anche alfiere – la rivoluzione del nuovo manifatturiero, è fare sì che questo diventi il pilastro portante dell’economia italiana.
Crescita e competitività verranno da sé a patto che la politica e le istituzioni comprendano l’importanza di questa sfida, la accettino e la rendano possibile accelerando sul percorso delle riforme.
ROSARIO AMARÙ
Vice presidente Cultura d’Impresa e Legalità
Essere imprenditore non è un privilegio, ma un dono e ha nei suoi requisiti il gusto del cambiamento e del rischio. Oggi il cambiamento è la regola e ha ritmi più serrati che nel passato, costringendo imprenditori e manager ad adeguarsi a questa nuova realtà, imparando ad anticipare le trasformazioni e i bisogni del mercato.
La competitività di un’impresa è fortemente legata al territorio in cui opera e per esso intendiamo le infrastrutture, il sistema del credito, la legalità, la burocrazia, la valenza urbanistica. Sulla base di questa premessa e muovendoci all’interno del brand “Industriamoci”, al quale ricondurre tutti i progetti promossi dai Comitati territoriali di Piccola Industria in tema di cultura d’impresa, nel prossimo biennio porteremo avanti tre iniziative: una rubrica fissa su L’Imprenditore che dia spazio ad esempi concreti; un premio apposito abbinato al Premio “Parola d’impresa”, che accresca la credibilità e l’autorevolezza delle Pmi; e infine, un insieme di appuntamenti per diffondere sul territorio il messaggio che l’impresa è tanto più matura quanto è più artefice di uno sviluppo responsabile, rispettoso dei territori e delle comunità che la ospitano.
PAOLO BASTIANELLO
Delegato Internazionalizzazione
Partiamo da una premessa: le nostre aziende hanno bisogno di tornare a fare margini.
In attesa che il mercato interno riparta, l’internazionalizzazione resta la strada da percorrere. Con una mentalità nuova, però, perché non basta solo partecipare alle fiere o assumere personale che parla più lingue straniere, ma serve un’evoluzione a 360 gradi, che includa la capacità di raccontare i propri prodotti conferendo loro l’appeal di un brand.
Un primo passo, pertanto, è avviare una robusta attività di esportazione. Per questo motivo nei prossimi mesi Piccola Industria proseguirà il lavoro di sostegno all’export promuovendo la partecipazione agli incontri formativi in materia di semplificazione doganale; lo faremo, come per il precedente ciclo di seminari realizzato con l’Agenzia delle Dogane, attraverso la nostra rivista L’Imprenditore.
Sull’esempio, invece, dell’incontro promosso lo scorso anno a Catanzaro con le aziende associate di Unindustria Calabria, rafforzeremo la divulgazione sul territorio degli strumenti disponibili e degli attori che sono al fianco delle imprese nell’internazionalizzazione, a cominciare dalle federazioni di settore.
MARIA CRISTINA BERTELLINI
Delegato Welfare aziendale
Il welfare aziendale è già realtà in moltissime imprese. Pensiamo alle facilitazioni per conciliare il lavoro con le esigenze familiari, agli strumenti di previdenza integrativa, alla formazione erogata ai dipendenti o alle misure di sostegno nell’accudimento dei genitori. Iniziative efficaci e spesso personalizzate sulla base delle esigenze locali, delle quali tuttavia le pmi, pur praticandole, non hanno la dovuta consapevolezza.
Per questo motivo Piccola Industria porterà avanti nei prossimi mesi un’opera di sensibilizzazione in tal senso fra le piccole e medie imprese. Lavoro che abbiamo già avviato includendo il tema del welfare – e anzi facendone uno dei punti principali – nella proroga dell’accordo con Intesa Sanpaolo firmata il 4 febbraio scorso da Piccola Industria.
È un campo su cui occorre lavorare, ma sul quale si è anche accesa una positiva attenzione, come dimostra il “Welfare Index Pmi” promosso recentemente da Generali, al quale come Sistema abbiamo dato il nostro contributo.
ALVISE BIFFI
Vice presidente Re-startup
Tecnologia innovativa a portata di un click. Detto in estrema sintesi, con la piattaforma digitale Tech-Marketplace – lanciata nell’ambito dell’accordo “Una crescita possibile” fra Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo integrato a settembre con un capitolo sull’innovazione – abbiamo voluto offrire alle imprese uno strumento rapido ed efficace per accorciare i tempi di ricerca di un partner tecnologico senza perdere in qualità.
Anzi, le startup e pmi-tech presenti sulla piattaforma sono frutto di un’accurata selezione che punta a mettere in contatto il meglio dell’offerta oggi presente sul mercato con potenziali partner.
Obiettivo? Fare sì che da questo “match-making“ nascano accordi commerciali, acquisizioni o collaborazioni, ovvero tutto ciò che può far ripartire l’economia.
Nei prossimi mesi lavoreremo per diffondere ancora di più la conoscenza di questo strumento sul territorio, che rappresenta la naturale prosecuzione dell’esperienza avviata con AdottUp, il progetto targato Piccola Industria rivolto alle startup.
La filosofia resta uguale: imprenditori in campo, innovazione al centro.
MASSIMO CAVAZZA
Vice presidente Cooperazione e Integrazione tra territori
La delega che mi è stata affidata è legata ad un tema fondamentale: contaminazione.
Come etimologia, la parola esprime nel suo profondo significato il valore di “trasmissione”, diffusione, ed è questo il concetto fondamentale sul quale vorrei lavorare, “la diffusione delle idee”. Nelle scorse settimane abbiamo invitato i territori a inviarci una descrizione dei progetti in corso e di quelli in divenire.
Dai colleghi di Piccola Industria sono emerse tante idee e al Consiglio Centrale del 4 febbraio abbiamo fatto un primo excursus, durante il quale ci siamo resi conto di come spesso idee simili, mosse da comuni esigenze, vengano portate avanti in diverse parti del paese, differendo talvolta solo per piccoli particolari legati alle caratteristiche produttive territoriali.
Affinità e somiglianze a nostro avviso vanno evidenziate perché mettere insieme le forze, coordinarci e contaminarci, superando le dimensioni territoriali, ci aiuta non solo a trasmettere più efficacemente il messaggio, ma soprattutto a rafforzare la nostra volontà di essere componente innovativa nel sistema confindustriale.
Unire spazi e idee ci aiuta a crescere insieme e a costruire progetti più solidi, che si misurano nel medio termine e determinano sia il nostro ruolo, sia la missione cui siamo chiamati.
ALDO FERRARA
Delegato coordinamento Comitato scientifico consultivo Piccola Industria e Rapporti con ordini professionali e Federconfidi
Da sempre Piccola Industria partecipa all’elaborazione delle proposte di politica economica con la volontà di offrire contributi approfonditi e puntuali.
Siamo consapevoli che oggi il paese – per problemi certamente aggravati dalla crisi – ha minori leve finanziarie sulle quali agire; tuttavia, sono proprio queste condizioni a spingerci ad accrescere la qualità delle nostre proposte.
In questo sforzo non vogliamo essere né soli, né autoreferenziali.
Per questo abbiamo fortemente voluto, nel nuovo Regolamento di Piccola Industria, l’istituzione del Comitato scientifico consultivo. A breve, in collaborazione con il Centro Studi, individueremo una rosa di esperti con i quali approfondire i temi di maggior interesse per le pmi e i trend macroeconomici in atto.
Dalle loro analisi e dalla riflessione che scaturirà, selezioneremo le proposte e gli strumenti che a nostro avviso possono davvero accelerare la maturazione delle pmi nel paese.
SALVATORE GIORDANO
Delegato attuazione Regolamento Piccola Industria nei territori
Concluso a ottobre scorso il percorso di revisione del Regolamento nazionale di Piccola Industria, stiamo lavorando, insieme all’Area Organizzazione di Confindustria, per supportare le associazioni regionali e di territorio nel recepimento dei contenuti, anche attraverso l’elaborazione di linee guida di attuazione che possano rappresentare la cornice di riferimento all’interno della quale declinare al meglio la flessibilità organizzativa consentita dalla cosiddetta Riforma Pesenti.
Intendiamo, inoltre, concludere a breve una mappatura della situazione “Regolamenti Piccola Industria” sul territorio cercando di capire quali associazioni stanno lavorando a una revisione, quali devono scriverlo ex novo, quali sono già totalmente in linea con le previsioni nazionali.
Sarà poi utile, a mano a mano che i regolamenti vengono approvati, utilizzare le varie soluzioni elaborate come modelli anche per altre articolazioni locali di Piccola Industria. È un percorso che punta a una omogeneità organizzativa di Piccola Industria senza irrigidimenti e forzature.
DIEGO MINGARELLI
Vice presidente Internazionalizzazione e Rapporti Ue
Per supportare le aziende nei loro percorsi di internazionalizzazione, Piccola Industria sta lavorando principalmente per potenziare i rapporti con Ice e con le rappresentanze di Confindustria all’estero.
In particolare con Ice intende strutturare un format di incontri virtuali “face to face” tra imprese ed esperti Ice nel mondo; attraverso le nostre articolazioni territoriali, organizzeremo incontri su determinati paesi target e settori produttivi. Agenzia Ice metterà a disposizione esperti trade analyst presenti nel paese di riferimento ai quali le imprese potranno richiedere tutte le informazioni loro necessarie.
Un altro progetto partito dal mio territorio, le Marche, e che ha assunto valenza nazionale è il P.G.E. – Programma Gestione Emergenze in stretta collaborazione con la Protezione Civile; uno strumento a supporto delle aziende per intervenire in via preventiva e/o emergenziale in presenza di fatti ed eventi naturali gravi e ricorrenti.
GIUSEPPE PONZI
Vice presidente Finanza strategica
Il credito bancario è selettivo e lo sarà ancora per i prossimi anni.
Quali alternative? Lavorare per accedere a fonti di approvvigionamento differenti, come i fondi di private equity oppure i fondi di venture capital. In Italia le operazioni di questo tipo sono ancora poche rispetto alla platea potenziale ed è questo che rende il progetto Elite (realizzato da Borsa Italiana con il sostegno di Abi e Confindustria, ndr) particolarmente interessante e importante per le nostre imprese. Non mira, infatti, a un’immediata quotazione in Borsa, ma prepara le condizioni affinché questa – o l’ingresso di un fondo di investimento nel capitale della società – possa essere una scelta realmente praticabile. Rispetto agli esordi l’incremento delle adesioni al progetto c’è stato, ma colgo l’occasione per stimolare anche gli operatori.
A chi dice, infatti, che non c’è richiesta rispondo con l’esempio della telefonia mobile: quando la tecnologia è stata lanciata sul mercato è nata anche la domanda, lo stesso potrebbe accadere se gli operatori facessero proposte concorrenziali.
GIORGIO POSSIO
Vice presidente Innovazione organizzativa e gestionale
Informare, formare ed educare. Per promuovere il Lean Management ci muoveremo in queste tre direzioni.
La prima prosegue il lavoro svolto con il Lean Roadshow, che replicheremo con almeno altri sei incontri per gli imprenditori, ai quali proporremo le testimonianze di esperti e aziende, il tutto personalizzato sulla base delle esigenze dei territori. Inoltre, poiché abbiamo l’ambizione che le deleghe affidateci possano anch’esse “contaminarsi” fra loro, sarà possibile includere negli incontri una breve
presentazione sulla “lean education”, strumento efficace di “impresa simulata” per l’alternanza scuola-lavoro da proporre a insegnanti e dirigenti scolastici degli istituti superiori.
A completamento delle azioni di formazione/informazione, quest’anno prendono il via i corsi brevi di introduzione al lean per la struttura di Confindustria.
Chi dialoga ogni giorno con le imprese – e in special modo le aree innovazione, relazioni industriali, risorse umane, formazione ed education – ha interesse a offrire un supporto qualificato e aggiornato su un’innovazione gestionale che, più di altre, può apportare benefici considerevoli a costi contenuti. Partiamo il 9 marzo con il primo incontro a Roma per poi concordare i successivi da tenere nelle territoriali.
VITO RUGGIERI FAZZI
Delegato Turismo e Beni culturali
Il turismo è un’industria a tutti gli effetti. Vogliamo dimostrare di crederci veramente? Piccola Industria ha già avviato diverse collaborazioni, che nei prossimi due anni ci consentiranno di dimostrare come le pmi, anche di settori apparentemente distanti dal turismo, possano trovare opportunità di sviluppo utilizzando questo volano.
Con Federturismo, ad esempio, stiamo lavorando ad un accordo quadro che presenteremo a breve, nel quale rientrano varie iniziative congiunte.
Fra queste, una sinergia con il Mibac per sperimentare modelli di collaborazione pubblico-privato finalizzati a valorizzare il patrimonio culturale e industriale del paese.
Con il Fai – Fondo Ambiente Italiano, invece, abbiamo iniziato a dialogare per collaborare sui territori, segnalando possibili siti da tutelare e studiando come utilizzare al meglio i beni del Fai per incontri istituzionali del Sistema.
Analoga disponibilità c’è, infine, da parte dell’Upa – Utenti Pubblicità Associati, con cui stiamo lavorando per facilitare sponsorizzazioni da parte di imprese che scelgono di rafforzare con un messaggio culturale le proprie strategie di comunicazione.
BRUNO SCUOTTO
Vice presidente Educatione e Formazione
Con la firma del Protocollo d’intesa sull’alternanza scuola-lavoro fra Confindustria e il Miur (avvenuta lo scorso 27 novembre, ndr) si è aperta una fase nuova: abbiamo l’opportunità di valorizzare quanto molti di noi spesso hanno già applicato in modo del tutto spontaneo sul proprio territorio.
Quanti studenti, infatti, abbiamo ospitato per attività di formazione in azienda? Quanti incontri abbiamo promosso con le scuole per far conoscere il nostro lavoro?
Tutto questo trova adesso una sistematizzazione organica grazie alla collaborazione con il Miur e a una sinergia ancora più stretta fra Piccola Industria e l’Area Education di Confindustria.
Insieme, all’interno dello Steering Commitee previsto dal Protocollo, nei prossimi mesi metteremo a punto un elenco di buone pratiche di alternanza scuola-lavoro già esistenti, promuovendone di nuove laddove non sono ancora in agenda, lavorando alla formazione dei docenti e dei tutor coinvolti nelle iniziative, verificando l’apprendimento dei contenuti e ideando nuove soluzioni per una didattica che avvicini gli studenti dell’ultimo triennio delle superiori al mondo del lavoro, sviluppando una maggiore sensibilità dei giovani verso le imprese e viceversa.
MONICA TALMELLI
Delegato Rapporti sindacali
Nell’ambito del dibattito che si è sviluppato all’interno e all’esterno di Confindustria sulle relazioni industriali e i rinnovi contrattuali, Piccola Industria, coinvolgendo i territori e utilizzando come base alcune best practice già sperimentate a livello locale, ha elaborato una propria posizione, che sottolinea la specificità della dimensione aziendale in questo tipo di rapporti: massima attenzione a quel rapporto imprenditore-collaboratore che nelle pmi va considerato come fattore di grande rilevanza.
Pertanto, se vogliamo assicurare la vitalità del nostro sistema produttivo, dobbiamo tenerne conto, al pari dei cambiamenti che negli ultimi decenni hanno modificato i processi produttivi, l’organizzazione delle persone, i flussi di informazione, sia dentro che fuori le aziende; cambiamenti che hanno incorporato una velocità del tutto sconosciuta ai tempi in cui i contratti nazionali furono messi a punto.
Infine, invitiamo le nostre associazioni a diffondere la conoscenza dell’accordo interconfederale del 2011 e quello sulla rappresentanza nel 2013: vi sono molte innovazioni ancora poco applicate, che vale la pena di introdurre.
GIANLUIGI VISCARDI
Vice presidente Innovazione
Aziende piccole e grandi, Regioni, centri di ricerca, università, associazioni, tutti insieme per l’innovazione? Sì, è possibile e il caso del Cluster Fabbrica Intelligente lo dimostra.
Cfi è uno degli otto cluster tecnologici chiamati a collaborare con il Miur e con il Mise alla stesura del Piano nazionale della ricerca che ci accompagnerà nei prossimi anni.
Istituito dal Miur nel 2013, il Cluster Fabbrica Intelligente si contraddistingue per la sua capacità di far sedere attorno a un tavolo tutti i soggetti attivi nel settore del manufacturing con lo scopo di guidare la trasformazione del manifatturiero italiano attraverso progetti concreti.
Come Piccola Industria abbiamo interesse seguire da vicino e supportare questa esperienza per diffonderla all’interno del nostro Sistema, tanto più che l’insieme delle agevolazioni destinato ai progetti vincitori premia la presenza delle pmi innovative all’interno di un cluster.
L’innovazione è come un’orchestra, composta da molti strumenti differenti tra loro, l’importante è che tutti siano coordinati e suonino insieme lo stesso spartito.
STEFANO ZAPPONINI
Vice presidente Cultura d’Impresa e Rapporti Ue
Fare cultura d’impresa è insieme un impegno costante e un traguardo ambizioso. Il concetto stesso può declinarsi in differenti progetti, ma tutti volti a far comprendere l’insostituibilità dell’impresa per lo sviluppo economico di un paese. Il Pmi Day risponde a questo obiettivo e ha dimostrato di essere, con sei edizioni alle spalle, un’iniziativa consolidata.
Piccola Industria, che ha tenuto a battesimo il progetto credendo nel suo valore pedagogico, vuole andare oltre.
Nel prossimo biennio amplieremo la platea dei soggetti coinvolti, invitando altre Federazioni e Associazioni di categoria a condividere con noi questo messaggio.
Coinvolgeremo le altre associazioni di imprese – sulla scorta di quanto già fatto a Taranto con Confagricoltura – e inviteremo altre rappresentanze internazionali di Confindustria, forti del risultato positivo ottenuto con Confindustria Bulgaria. Siamo convinti che i nostri ragazzi debbano imparare ad apprezzare il valore del lavoro proprio negli anni più delicati della loro formazione. Ne vogliamo fare un messaggio che supera i confini nazionali e per questo ragioneremo sulla possibilità di creare scambi di ospitalità con pmi e studenti dei paesi europei.