Trasparente come il bene che produce, il vetro. Assovetro, l’Associazione nazionale degli industriali del vetro aderente a Confindustria, ha presentato il primo Rapporto di Sostenibilità per raccontare, nel segno appunto della trasparenza, le performance economiche, ambientali e sociali del settore. E la fotografia che ne esce è assai incoraggiante.
Innanzitutto se esaminata nell’ottica dello sviluppo dell’economia circolare: il vetro è un materiale campione del riciclo e grazie al sistema di raccolta differenziata può essere recuperato e reimmesso nel ciclo produttivo infinite volte. Nel 2018 l’immesso al consumo di imballaggi in vetro è cresciuto dell’1,7%, la raccolta ha segnato un +8,4% mentre la quantità di rifiuti d’imballaggio in vetro riciclato è salita del 6,6% rispetto all’anno precedente. L’Italia ha così toccato un tasso complessivo di riciclo del vetro da imballaggio di ben il 76,3%, ampiamente superiore a quanto richiesto dalla normativa italiana (66%) ed europea (75% entro il 2030).
La produzione dei rifiuti e dei consumi idrici si è ridotta mentre le emissioni di Co2 sono rimaste stabili, come i consumi energetici nonostante l’aumento della produzione. In crescita anche il ricorso alle fonti rinnovabili, nel 2018 al 26,2%.
Per realizzare questo primo rapporto Assovetro si è rivolta ad Ergo, spin off dell’Università Sant’Anna di Pisa che ha esaminato 18 aziende, 15 produttrici di vetro cavo e 3 di vetro piano che rappresentano, nel loro complesso, il 90% circa della presenza industriale installata in Italia.
“Vogliamo raccontare le nostre attività – ha sottolineato il presidente Graziano Marcovecchio – a partire dai processi produttivi che hanno il loro cuore pulsante nella produzione del vetro. Particolarmente rilevanti sono gli aspetti ambientali: la circolarità soprattutto viene percepita di fondamentale importanza per il contributo sia ambientale che economico che il vetro garantisce”.
La quota maggiore di aziende oggetto della rilevazione è impegnata nella realizzazione di contenitori per alimenti, con oltre il 50% mentre il vetro per l’edilizia e l’automotive copre il 16%, con le lampade al 9,7% e il restante 7,6% al servizio del mercato delle lane e dei filati o di altri lavori in vetro.
Nel periodo 2016-2018 la produzione delle aziende associate rilevate dal rapporto è cresciuta dell’8,2% fino quasi a toccare i 4,4 milioni di tonnellate di vetro prodotto nel 2018. Il fatturato complessivo del settore è aumentato del 6% ed è stato realizzato prevalentemente con vendite in Italia, con una quota parte tendenzialmente costante nel triennio e pari al 60% circa.
Il triennio ha segnato un boom negli investimenti, schizzati del 44,2% a quasi 300 milioni per nuovi impianti. La propensione del settore all’innovazione e all’efficientamento produttivo è testimoniata anche dall’aumento dei costi sostenuti per la ricerca e sviluppo, incrementati del 5,6%. In ambiente e sicurezza sono stati investiti 33 milioni.
A fine 2018 le aziende di Assovetro occupavano 11,277 addetti, +1,4% sul 2016.