
Un sistema di eccellenze con un click
Dallo scorso novembre è on line la nuova piattaforma web Expo Veneto. Come nasce questo progetto?
L’Expo 2015 è un evento epocale e una straordinaria occasione da non mancare, per cui è necessario che tutta l’Italia si mobiliti a partire dalle sue migliori risorse per concretizzare quella svola necessaria non – come si dice – per superare la crisi, ma per far ripartire il sistema paese. Tutti i Governi di questi anni hanno confermato l’impostazione originaria secondo cui l’Esposizione universale avrà il suo centro a Milano, dove tutti convergeremo, ma dovrà essere anche una manifestazione diffusa sull’intero territorio nazionale. Il Veneto ha deciso di cogliere questa sfida mettendosi in rete sia nel senso di unire le forze, che di sfruttare le grandi potenzialità del web per dialogare e interagire con il mondo. La realtà produttiva regionale fa sistema a partire dal Protocollo d’intesa che aggrega tutte le 14 Associazioni di categoria regionali con Confindustria in testa, con Unioncamere e i tre sindacati.
Il nuovo portale www.expoveneto.it che è lo strumento del progetto, è stato adottato dalla Regione Veneto come piattaforma web ufficiale dell’Expo Veneto.
Quali sono le caratteristiche e quali le opportunità offerte ai potenziali utenti?
Mentre a Milano l’Expo avrà una connotazione prettamente espositiva, in Veneto promuoviamo un approccio esperienziale. Il proposito è che le singole Imprese, le Associazioni culturali, i Comuni, chiunque voglia, possa organizzare degli eventi in proprio, anche in azienda, in coerenza con il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”, che può essere declinato in varie accezioni, in modo più allargato fino a comprendere tutti i settori merceologici connessi ai temi dell’alimentazione e della sostenibilità, con riferimento alla storia, alla cultura, alle tradizioni. Il riferimento più largo è al modo italiano di intendere la vita perché, ad esempio, l’energia per la vita è anche l’arredamento, la moda, il benessere e tutto ciò che concorre a vivere meglio. Questi eventi possono essere inseriti del tutto gratuitamente nel portale che permetterà ai milioni di visitatori che arriveranno in Veneto per l’Esposizione universale, di decidere dove e come prenotare il loro viaggio e i loro appuntamenti dall’1 maggio al 31 ottobre.
Come sarà possibile vivere queste esperienze?
L’obiettivo è accompagnare i visitatori a conoscere in prima persona la realtà produttiva veneta e quanto più la contraddistingue in chiave internazionale, in un approccio complementare a Milano. Un conto, ad esempio, è vedere una cassetta di radicchio, tipico prodotto veneto, esposta in un padiglione con una semplice scheda descrittiva e qualche video multimediale. Un altro è scoprirlo personalmente sul campo, magari con la presenza di un traduttore e con a fianco un contadino che ti fa fare esperienza diretta, per capire come si semina, come nasce e come si “strapianta”.
L’esperienza continuerà, poi, in un percorso libero visitando le aziende aperte che si occupano dei trasporti, del confezionamento, dell’imballaggio, dell’industria del freddo e della conservazione, dei macchinari per la raccolta e così via… Si potrà, in sostanza, visitare l’intera filiera fino ad arrivare alle tavole degli hotel e ristoranti che offrono sapientemente questi prodotti ai loro clienti.
Quali sono le aspettative e gli obiettivi che volete raggiungere?
Il portale è tradotto in 25 lingue e potenzialmente è in grado di parlare a 5 miliardi e mezzo di persone.
È un grande planner degli eventi e, insieme, la vetrina delle tantissime eccellenze che il Veneto è in grado di presentare e proporre al mondo. L’internazionalizzazione è la strada maestra da percorrere per invertire la rotta di una fase congiunturale così travagliata. Questo è il motivo per cui, oggi più che mai, occorre veicolare nel mondo la qualità e il valore aggiunto del made in Italy, perché senza il dialogo con l’estero e senza l’apertura a nuovi mercati il nostro futuro sarà ancora più a rischio. In questo senso, il portale ha l’obiettivo di essere anche uno strumento a servizio delle imprese, per accompagnarle a ragionare dentro di sé e intraprendere poco per volta una nuova cultura d’impresa sempre più votata all’internazionalizzazione.
In Italia siamo 56 milioni di abitanti contro gli 8 miliardi di tutto il mondo, è evidente che non possiamo restare chiusi, ma siamo chiamati a sviluppare nuove relazioni e strategie più ad ampio respiro.
Il Veneto è da sempre una Regione all’avanguardia: quali passi futuri per questo progetto?
Noi desideriamo contribuire alla riuscita dell’Expo 2015 a Milano e, allo stesso tempo, fare in modo che anche il nostro territorio, con tutte le meravigliose realtà locali che lo compongono, possa coglierne e sfruttarne appieno le opportunità, indicando una pista molto concreta a sostegno della ripresa di tutta l’Italia.
In Veneto, grazie al contributo decisivo di Confindustria e del suo presidente Roberto Zuccato, stiamo profondendo un grande impegno, a livello capillare, affinché tutte le imprese, anche la più piccola, si sentano protagoniste e possano contemporaneamente valorizzazione le proprie risorse umane, le proprie eccellenze tecnologiche e i propri prodotti che sono il loro e il nostro migliore biglietto da visita.
Vorremmo che dopo il 31 ottobre il portale www.expoveneto.it rimanesse come la base di una futura auspicabile Agenzia di sviluppo del Veneto perché non si esaurisca il lavoro e lo sforzo congiunto sviluppati in occasione di questo grande evento, con le sue tre parole chiave: sistema, esperienza, internazionalizzazione.
Da Venezia sulle vie dell’acqua
Parliamo della parte veneziana di Expo 2015.
Venezia ha identificato nell’acqua il tema di partecipazione all’Expo 2015 di Milano e il lavoro che il Comitato Expo Venezia sta portando avanti è quello di sviluppare diverse attività che potranno qualificare la partecipazione diretta ed indiretta di Venezia e del territorio veneziano all’esposizione internazionale sulla base di un protocollo d’intesa firmato dal Comune di Venezia con il Comune di Milano.
Con la scelta dell’acqua, Venezia punta su una offerta di iniziative, percorsi, eccellenze anche alternative rispetto a quelle tradizionalmente conosciute della città lagunare, non escludendo appendici enogastronomiche, alimentari, ittiche. Tutte attività volte alla valorizzazione del nostro territorio.
Expo sarà la più grande occasione di visibilità per il Veneto e per Venezia dei prossimi anni. Visibilità che va orientata verso una platea molto specifica: quella degli investitori e della comunità business internazionale che arriverà nel nostro paese.
Come procede la raccolta dei progetti?
In questi giorni stiamo chiudendo la fase di raccolta delle varie proposte. Posso dire che sta andando davvero molto bene.
Ad oggi hanno già aderito più di cinquanta progetti, molto articolati e strutturati, che fanno parte delle oltre 90 proposte territoriali complessive pervenute.
L’aspetto di particolare valore è che la progettualità che si sta costruendo non è assolutamente incentrata sul centro storico di Venezia (già di per sé una delle méte più ambite a livello mondiale) ma sul sistema lagunare, sull’entroterra veneziano ed anche – in una logica di “area vasta-città metropolitana” – su molti luoghi di grande interesse culturale, paesaggistico e produttivo delle province di Rovigo, Padova, Treviso e Belluno.
In base a quali criteri avviene la selezione?
Esiste una commissione di esperti (che voglio ringraziare per il grande lavoro che sta svolgendo) che valuta su diversi criteri: la qualità della proposta, la possibile ricaduta, il valore culturale. In pratica non c’è un parametro unico. Oltre alla creazione di un masterplan, quello che maggiormente ci interessa, è portare visitatori e investitori ad innamorarsi di quelle eccellenze meno note, o addirittura nascoste, di cui Venezia e il Veneto sono ricchissimi.
Cosa si aspetta da questa iniziativa?
L’idea che sostiene tutti gli sforzi e tutti gli impegni è quella di rendere Venezia la “porta” attraverso la quale le produzioni e le offerte del vasto territorio possano transitare, permettendo alla città il pieno recupero del suo ruolo storico: capitale internazionale, città che della sua bellezza si serve per dimostrare la sua capacità di essere fragile e fortissima, antica e modernissima, luogo di molteplici relazioni, centro economico forte di tradizione e di innovazione di un territorio ampio, ma riconoscibile grazie a Venezia.
Venezia avrà modo di far vedere al mondo che la sua bellezza non è immobile, che tutt’intorno ferve un dinamismo di idee e di produzioni (alcune già molto note, altre che possono farsi conoscere ad una platea mondiale) che guardano al futuro nell’ottica della sostenibilità, del progresso e della conoscenza.
Quali potranno essere i benefici di questa operazione per il territorio veneziano nel dopo-Expo?
Il ruolo finale del lavoro del Comitato è e sarà quello di lasciare al territorio tutto il lavoro svolto per Expo 2015.
Una progettualità che evidenzi e proponga soluzioni anche di tipo infrastrutturale rivolte al futuro. Come il padiglione polifunzionale in fase di realizzazione a Vega (il Parco Scientifico e tecnologico di Marghera) su progetto dell’architetto Michele De Lucchi, che diventerà una vera e propria Fiera di Venezia.
Questo percorso di rafforzamento del brand Venezia nel mondo, sarà il frutto dell’impegno congiunto delle varie realtà – politiche, economiche, culturali, innovative – a dimostrazione dell’esistenza di un’area vasta, ma unita nella volontà di offrire al visitatore una chiave di lettura integrata con le vie d’acqua quale elemento di raccordo tra l’Adriatico e il territorio veneto.