“Saremo convintamente presenti sui tavoli europei, a presidio degli interessi nazionali nei vari dossier. Servono autorevolezza, competenza e lavoro costante. Isolarsi in Europa, come la stessa vicenda Brexit sta insegnando, non porta mai buon risultati”. Il nuovo ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, è fermo e deciso nel rivendicare il ruolo dell’Italia.
Nell’intervista che ha rilasciato a L’Imprenditore di dicembre, Amendola parla delle prossime grandi sfide che attendono la Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen, a partire dal Green New Deal e dai “Campioni Industriali Europei”. “Il Green New Deal è una delle priorità della presidente, che vuole fare dell’iniziativa un vero cambio di paradigma dell’economia europea. Sono necessari investimenti enormi ed è una sfida che l’Europa può raccogliere solo se coesa. Più che dei ‘Campioni Nazionali Europei’ preferiamo parlare di ‘Catene di valore europee’ perché dobbiamo lavorare nell’ottica della sinergia tra le grandi imprese e le tante Pmi di qualità, legate alle prime in logica di subfornitura, una caratteristica peculiare del sistema industriale italiano. E’ evidente che saremo tanto più vincenti in Europa quanto più ci presenteremo con una posizione coesa del Paese, facendo i compiti a casa e lavorando alla sintesi tra gli interessi delle diverse categorie e filiere d’imprese”.
Nella lunga intervista il ministro affronta anche la questione della sovranità tecnologica e della necessità per l’Europa di ritagliarsi un ruolo quale “big player” digitale tra i due colossi Stati Uniti e Cina, “per essere digitalmente più competitiva a livello mondiale, in un contesto regolamentare sostenibile”. Altri tema trattato è stato il negoziato sulla futura programmazione 2021-2027: il ministro auspica anche il reperimento di “risorse proprie” da parte della Ue per rendersi gradualmente più autonoma dai contributi nazionali. Infine Vincenzo Amendola ha concluso con parole molte nette sull’immigrazione: “Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa”.