Trentamila visitatori in meno, i trentamila che l’anno scorso sono arrivati dalla Cina per visitare il Salone. Sono queste le pessimistiche previsioni del presidente del Salone del Mobile, in calendario dal 21 al 26 aprile in Fiera Rho a Milano, Claudio Luti. “Certo, i cinesi mancheranno – ha detto Luti alla presentazione della 59° edizione della kermesse -. Ma noi stiamo prendendo delle contromisure, come il rafforzamento del digitale, che servirà comunque in futuro, non solamente per i cinesi”.
“Espositori che vengano dalla Cina noi non ne abbiamo, come invece altre fiere che ne hanno molti, ma – ha aggiunto Luti – abbiamo molti visitatori cinesi, anzi l’anno scorso è stato il gruppo più importante, sono stati circa 30mila. Abbiamo un mercato in sviluppo in Cina che seguiremo, cercheremo di fare il meglio perché diventerà un mercato sempre più importante”.
“In questo 2020 abbiamo preoccupazioni geopolitiche per il nostro settore. Non possiamo nascondere – gli ha fatto eco Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo, a margine della presentazione del Salone – che il mercato della Cina può rappresentare un problema per noi. Per questo speriamo che l’attuale situazione si risolva velocemente”. La buona notizia, però, al momento davvero confortante, è che “stiamo vendendo ancora i nostri prodotti in Cina – ha aggiunto Orsini – quindi davvero auspico che questo problema in Cina possa essere eliminato velocemente, anche perché il Salone del Mobile è sempre stato vicino al grande Paese asiatico come dimostra il fatto che faremo la kermesse anche a Shanghai a novembre”.
Al momento, dunque, la macchina organizzativa del Salone procede. Nei padiglioni di Fiera Milano a Rho sono attesi circa 2.2000 espositori (di cui 600 designer del saloneSatellite), per un quarto provenienti dall’estero.