Per le imprese italiane il concetto di semplificazione amministrativa e burocratica è un pensiero fisso, perché porta immediatamente il pensiero dell’imprenditore alle tante pratiche e alle numerose procedure da seguire, al tanto tempo che richiedono, alle tante insidie che nascondono, ponendo evidenti limiti alla competitività aziendale.
Confindustria, e quasi tutte le sue associazioni, dedicano al tema la massima attenzione nel tentativo di collaborare a un miglioramento della situazione.
In particolare Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza ha creato al suo interno uno speciale Osservatorio sulla Semplificazione, composto da imprenditori e da esperti dei diversi settori della regolamentazione che ha rilevato, nell’ambito della sua attività, necessità trasversali e avanzato proposte semplici, valide per tutti i settori della regolamentazione, determinando una base comune da implementare per lo sviluppo di soluzioni più specifiche e mirate alle diverse esigenze.
Quanto costa alle imprese la burocrazia?
Il nostro Osservatorio ha stimato che il costo della burocrazia può variare, in termini di tempo, fra i 108mila euro per una piccola impresa e i 710mila euro per un’azienda di medie dimensioni. Parliamo di costi diretti, senza contare include bolli, oneri finanziari e tasse connesse, ma solo il tempo dedicato. Tale voce di spesa significa che gli adempimenti burocratici assorbono fra i 45 e i 190 giorni di un collaboratore dedicato solo ad essi.
Avete stimato anche una classifica degli adempimenti più lunghi?
Le procedure ambientali sono senz’altro in cima alla classifica per durata e complessità.
È risultato che solo il reperimento delle informazioni di indirizzo sulle procedure richiede in media circa 50 ore, che si aggiungono alla complessità di compilare domande e allegati tecnici che può richiedere anche oltre 100 ore di lavoro. L’esame e il rilascio delle autorizzazioni richiede poi da 1 a 5 anni.
Quali sono le maggiori carenze attribuite alla Pa?
In generale confusione tra norme, discrezionalità nella loro applicazione, disomogeneità dei procedimenti, lunghezza dei tempi di gestione delle procedure, difficoltà di comunicazione tra imprese e Pa sono le note dolenti maggiormente sentite, oltre alla mancata digitalizzazione delle procedure e la carenza di personale tecnicamente qualificato. Ed evidentemente questo fattore pesa enormemente anche sull’immagine del paese all’estero, tanto che secondo il rapporto Aibe 2014 il 58% degli operatori finanziari internazionali ritiene che la prima causa del mancato investimento in Italia sia proprio il carico normativo e burocratico.
Confindustria ha stimato che un incremento dell’1% dell’efficienza della Pubblica amministrazione porterebbe ad un aumento del pil pro-capite dello 0,9%, un valore non insignificante.
Avete rilevato necessità e avanzato proposte trasversali, mettendole praticamente in rapporto 1 a 1.
L’Osservatorio non si è voluto soffermare solo all’analisi, ma anche proporre alcune soluzioni per le necessità rilevate.
Così, ad esempio, a fronte di una richiesta di attenzione agli impatti di ciascuna norma sull’attività d’impresa, abbiamo ricordato l’importanza di uno studio preventivo dell’impatto che può avere l’introduzione di nuove norme e oneri; a fronte della richiesta di riduzione della possibilità di interpretazione della norma, abbiamo richiamato l’attenzione per l’aspetto sostanziale dell’adempimento più che per quello formale; a fronte di una riduzione dell’impatto negativo che le ispezioni continue possono avere sull’attività d’impresa, abbiamo proposto un necessario coordinamento e una razionalizzazione delle ispezioni effettuate dalle autorità competenti.
L’Associazione ha inoltre promosso “Storie di Ordinaria Burocrazia”, un fumetto che descrive le difficoltà più frequenti delle imprese alle prese con adempimenti e cavilli vari…
Questa è stata una delle iniziative che l’associazione ha messo in campo a livello comunicativo per far passare il messaggio di quanto la burocrazia possa ostacolare le nostre imprese e, soprattutto, come vivono gli imprenditori questo rapporto.
Si tratta di un comic, firmato da Tiziano Riverso, che trae spunto dall’inferno di Dante, una parodia in cui i dannati sono le vittime della burocrazia, Dante un giovane imprenditore e Virgilio un esperto dell’associazione che interviene per supportare il povero Dante.
E poi ci sono LuciBuro – burocrate super potente – e i diavoli burocratici che ostacolano il lavoro degli imprenditori con pile di scartoffie e ordini incomprensibili. Un modo ‘leggero’ per far passare un messaggio importantissimo.
Siete anche a fianco degli “Angeli anti burocrazia”…
Si tratta di un’iniziativa promossa da Regione Lombardia e Unioncamere, che vede trenta giovani laureati impegnati ad aiutare le imprese nei rapporti con la Pubblica amministrazione con l’obiettivo di creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle aziende sul territorio.
Con piacere da febbraio seguiamo questo progetto, e come Associazione abbiamo “adottato” in particolare l’Angelo per la Chimica.
Riteniamo possa rappresentare anche l’occasione per favorire attraverso i giovani un nuovo approccio fra imprese e Pa.
Qualcosa sta cambiando?
Affrontare il tema della semplificazione significa riprogrammare le politiche pubbliche locali, nazionali ed europee, tenendo come punto di vista di partenza la centralità dell’impresa e creando le condizioni per valorizzare la capacità di lavorare e produrre, così da rilanciare crescita e occupazione.
Direi che la strada è ancora in salita, ma evidentemente qualcosa si sta muovendo. A livello nazionale la c.d. Legge Madia di “Riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche” contiene senz’altro degli orientamenti apprezzabili che mirano a una Pa più efficiente e moderna. Occorre vigilare e supportare l’attuazione del ddl per una buona traduzione in norma di principi condivisibili.
Confindustria anche a livello nazionale ha seguito molto da vicino l’iter di questo ddl, in particolare attraverso la specifica delega del vice presidente Gaetano Maccaferri, nella consapevolezza che una Pa più efficiente rappresenta un fattore importante di sviluppo per tutte le imprese italiane.
A livello regionale, poi, anche attraverso il piano strategico di Assolombarda “far volare Milano”, stiamo avendo una proficua collaborazione con le istituzioni locali. Penso, ad esempio, alla nuova modulistica regionale unificata per l’Autorizzazione Unica Ambientale, novità oggi recepita anche a livello nazionale.
Riuscirà il povero signor Dante ad uscire dai gironi della burocrazia?
Temo che ne avrà ancora per molto, ma il nostro impegno è quello di essere al suo fianco.
L’ auspicio è quello di vedere la luce oltre la selva oscura.