
di Jörg Buck, Consigliere Delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica.

JÖRG BUCK
Le relazioni economiche italo-tedesche stanno attraversando da alcuni anni una fase particolarmente positiva, caratterizzata da una continua crescita dell’interscambio. Il 2017 ha segnato un nuovo massimo storico nei rapporti commerciali tra Italia e Germania, con un volume complessivo pari a 121,2 miliardi di euro e un incremento del 7,6% rispetto al 2016.
La Germania ha così consolidato la posizione di primo partner commerciale per l’Italia, in termini sia di export che di import. L’Italia si conferma invece, per la Germania, sesto mercato di sbocco e quinto paese per importazioni, mantenendo anche la posizione di sesto partner commerciale e sfiorando il quinto posto, che verrà raggiunto con ogni probabilità alla luce dei dati complessivi 2018.
Il primo semestre dell’anno che si è appena concluso ha infatti registrato una crescita sia dell’export dell’Italia verso la Germania (29,7 miliardi, +4,6%), sia delle esportazioni tedesche destinate al mercato italiano (35,6 miliardi, +9,8%) rispetto allo stesso periodo del 2017.
Perno dell’interconnessione tra i due paesi è la produzione industriale e i principali flussi commerciali si registrano nei settori dei macchinari, dell’automotive, del chimico/farmaceutico e dell’elettrotecnica/elettronica. A livello regionale, sono tradizionalmente molto positive le performance registrate dalle regioni del Nord Italia; non sorprende, dunque, che l’importanza di alcuni at- tori regionali nell’interscambio italo-tedesco sia pari a quella di interi paesi: per la Germania, ad esempio, la Lombardia ha lo stesso valore a livello commerciale dell’intero Giappone (circa 42 miliardi nel 2017), mentre, dalla prospettiva dell’Italia, il Baden-Württemberg supera un colosso quale la Russia.
In questo quadro di grande dinamismo delle relazioni economiche bilaterali, un sondaggio condotto a fine settembre 2018 tra le aziende socie della Camera di Commercio Italo-Germanica ha rivelato un ottimismo diffuso nei confronti del futuro. Più della metà dei rispondenti giudica infatti positive sia le proprie condizioni economiche attuali che le prospettive per il 2019, con un 38% delle imprese che prevede un aumento degli investimenti in Italia e un 46% che ha in programma nuove assunzioni.
A meritare una riflessione sono anche i fattori di rischio percepiti dalle imprese. Le criticità principali segnalate dalla nostra community sono legate alle scelte politico-economiche e alle eventuali ripercussioni in termini di calo della domanda, ma emerge anche una preoccupazione diffusa per un tema più interno alle imprese: la qualificazione del personale. Le imprese italiane e tedesche sono infatti sempre più consapevoli del ruolo strategico che la formazione ricopre tra i fattori di successo e solidità, anche alla luce del rapido cambiamento, legato alla digitalizzazione, dei modelli aziendali.
Le survey condotte all’interno del nostro network globale di camere di commercio tedesche all’estero confermano la crescente attenzione a questo tema, per il quale è proprio la Germania a fornire una best practice riconosciuta a livello internazionale: la formazione professionale duale. Possiamo dunque affermare che, anche a fronte di elementi di rischio percepiti con urgenza dalle imprese, la partnership economica italo-tedesca è solida, in costante crescita e caratterizzata da una forte complementarietà. Fattori quali il grande know-how industriale e l’integrazione delle catene del valore agiscono da importanti driver per gli investimenti tedeschi in Italia.
Tuttavia, l’attrattività del nostro Paese va alimentata con misure concrete, volte ad esempio a sostenere gli investimenti in macchinari in ottica Industria 4.0, la digitalizzazione e il potenziamento delle infrastrutture.