“Cultura che batte il tempo”: è questo il tema scelto da Parma per programmare le sue attività di Capitale italiana della cultura 2020, a sottolineare la capacità della cultura di tenere insieme le diverse dimensioni temporali e sociali, creando nessi nuovi tra legami consolidati. Nell’articolo che uscirà sul prossimo numero de L’Imprenditore, Silvia Matranga racconta il ruolo giocato dall’Unione Parmense degli industriali, sin dall’impostazione del dossier per la candidatura.
Due i principali progetti destinati alle imprese con l’obiettivo di “creare un’abitudine” nel diffondere una corretta informazione su quanto fa l’impresa per e nella società, non solo tutelando l’eredità culturale bensì reinterpretandola. Il primo progetto, “Imprese aperte”, apre le porte di una quarantina di piccole e grandi imprese ai cittadini per avvicinarli alla loro storia mentre il secondo progetto, “Open call Imprese Creative driven” promuove l’imprenditorialità creativa tra le aziende del territorio per rispondere alle nuove spinte competitive dei mercati.