
Per Fondimpresa, il fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, è una prima volta, un esperimento. La prima volta che lancia un avviso che non riguarda la formazione continua ma si propone di favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, è cioè aperto a persone inoccupate che cercano di entrare nel mondo del lavoro e a lavoratori di aziende in crisi che hanno perso il posto o sono in cassa integrazione e cercano una ricollocazione. Un esperimento che, se avrà successo – come mostrano i riscontri iniziali – potrebbe essere ripetuto su scala più ampia.
“Rispetto ai nostri avvisi usuali, l’Avviso 3/2019 che abbiamo presentato nei giorni scorsi ha una dotazione finanziaria bassa, 5 milioni di euro – conferma il presidente Bruno Scuotto, delegato speciale per la formazione del presidente della Piccola Industria, Carlo Robiglio -, perché vogliamo prima verificare il reale interesse delle imprese per questa attività di formazione in entrata. Se andrà come spero, siamo pronti a renderla strutturale e ad ampliarla”. Lascia ben sperare l’interesse già manifestato da diverse grandi imprese, che chiedono progetti tagliati su di loro.
La caratteristica originale dell’avviso – che è uscito il 20 febbraio e resterà aperto per un mese – è offrire alle imprese l’opportunità di formare direttamente chi è in cerca di un lavoro, inoccupato, disoccupato o cassintegrato che sia, ancora prima di arrivare all’assunzione. “Le aziende che accedono al fondo si impegnano ad assumere le persone che vengono formate – continua Scuotto –. La modalità che utilizziamo questa volta prevede l’inserimento direttamente in azienda, piuttosto che l’accesso verticale a un settore produttivo”.
“C’è una quotidianità disperata, nelle grandi come nelle piccole imprese da cui provengo – racconta il presidente di Fondimpresa -, fatta di enormi difficoltà a reperire sul mercato del lavoro le figure necessarie all’attività imprenditoriale. Parlo anche di professionalità tradizionali, non particolarmente moderne come quelle richieste da Industria 4.0. Viviamo il grande paradosso del mismatch: tante persone che cercano un’occupazione ma non hanno i profili professionali adeguati, quelli di cui c’è carenza e che rischiano di mandare in crisi l’operativa delle aziende. Per un piccolo imprenditore le difficoltà sono ancora maggiori, perché rischia non solo il rallentamento della produzione, come può accadere in un grande gruppo, ma il fermo vero e proprio. Questo avviso offre grandi opportunità alle imprese di Piccola Industria”.
Un problema, questo del mismatch, che pur affliggendo l’intero Paese, si eleva a potenza nel Mezzogiorno, dove i giovani rischiano di cadere preda della criminalità organizzata. “Con questo avviso ci proponiamo di avvicinare i giovani alle imprese – spiega Scuotto -, e più in generale di ampliare il raggio di azione dei fondi, di innovare il loro utilizzo. L’evento che avevamo programmato per Connext, era proprio sull’innovazione e, in particolare, sulla questione di genere: la partecipazione delle donne alla formazione, come al mercato del lavoro, è troppo bassa, c’è un gap con gli uomini che dobbiamo colmare. Parlo di un bacino potenziale di grande valore qualitativo: dedicheremo percorsi formativi ad hoc ai profili femminili per sfruttare competenze e talenti finora inespressi”.
Le 204.435 aziende aderenti a Fondimpresa hanno 4,7 milioni di lavoratori dipendenti e per il 99% sono piccole e medie imprese. I Piani formativi finanziati attraverso Avvisi e Conti formazione ammontano a complessivi 3,3 miliardi di euro.