

ALESSANDRO FATICONI
Faticoni è un’azienda specializzata in soluzioni Ict, dalla stampa ai servizi cloud per la piccola e media impresa e per la Pubblica amministrazione, che propone servizi di assistenza e di manutenzione delle infrastrutture tecnologiche. Per arricchire l’attività dà vita ad Arkys, società innovativa dedicata alla rete internet e la relativa sicurezza. In ambito smart city, ad esempio, sviluppa “TetrAlert”, una piattaforma web per agevolare la Protezione Civile nel compito di avvisare le comunità in caso di calamità naturali. Alessandro Faticoni ci racconta le opportunità e i rischi di essere un imprenditore di seconda generazione in Sardegna nel settore Ict.
Dai fondatori alla attuale gestione: come si sviluppa l’azienda negli anni?
L’azienda nasce in Sardegna nel 1978 da Vittorio e Roberto Faticoni. Mio padre Vittorio aveva maturato una lunga esperienza in Olivetti e Remington, mentre mio zio Roberto, più giovane, aveva appena concluso gli studi universitari in economia. I due fondatori sono ancora oggi presidente e amministratore delegato.
In breve tempo la nostra azienda raggiunge ottimi risultati nel mercato delle forniture per ufficio, ottenendo l’affidamento dell’Agenzia Canon in Sardegna, che tuttora mantiene. Io entro in azienda nel 1991, dopo la laurea in economia e commercio e alcune esperienze formative presso Canon e Ibm. Da subito mi sono occupato del settore informatico, implementando le attività aziendali che si strutturano in tre business unit: soluzioni Ict, stampa professionale e tecnologie per la smart city.
Oggi, nelle due sedi di Cagliari e Sassari, lavorano più di 40 addetti e il gruppo ha un fatturato complessivo di sette milioni di euro.
Avete dei manager a supporto della gestione familiare?
Pur essendo una Spa l’azienda rimane a gestione familiare, con gli indubbi vantaggi che questo comporta, come la forte appartenenza alla stessa e ai suoi valori. La famiglia è pienamente coinvolta nella gestione quotidiana dell’impresa e questo è uno stimolo per fare sempre meglio e cercare di trasferire l’azienda alle generazioni future.
Dall’altro lato, la gestione familiare ha anche delle criticità, tra queste il processo di delega, che spesso non è perfettamente definito e così a volte le competenze tendono a sovrapporsi. La soluzione è stata di definire bene i ruoli di ciascuno e aprirsi a professionalità esterne, affidando loro specifici ambiti aziendali, che apportano nuovi punti di vista e nuovi orizzonti strategici.
Come è evoluta la vostra attività nei due anni di pandemia?
L’informatica negli ultimi due anni, come altri settori, è stata condizionata dalla pandemia in senso positivo: possiamo dire che ha aperto nuove opportunità. Nel lockdown non tutte le aziende si trovavano nelle stesse condizioni, alcune erano più strutturate ed è stato facile riorganizzare il lavoro con uso massiccio dello smart working. Per altre è stata una prima esperienza che, messa in piedi in modo emergenziale, ha comunque accelerato e incentivato il processo di transizione digitale delle imprese.
Nel periodo acuto della pandemia la nostra impresa è riuscita a dare il massimo supporto sia nell’implementazioni di sistemi per la sicurezza, per la videoconferenza e per la collaborazione che per la fornitura dei notebook e altri device necessari.
Qual è la vostra attività o prodotto di eccellenza?
Siamo specializzati in soluzioni Ict per la Pubblica amministrazione e per la piccola e media impresa. Proponiamo soluzioni per migliorare la produttività del lavoro in ufficio, dalle stampanti ai servizi cloud, affiancando servizi di assistenza e di manutenzione delle infrastrutture implementate.
L’azienda nasce nel settore della stampa professionale, proponendo sistemi in grado di ottimizzare i costi, un capillare servizio di assistenza e di consegna dei pezzi di ricambio qualificato e molto rapido. Più di recente abbiamo acquisito la società Arkys, la più innovativa del gruppo: un vero e proprio integratore di sistemi, dedicato alle tematiche in ambito smart city. In questo ambito, tra le soluzioni per i comuni, abbiamo ideato “TetrAlert”, una piattaforma web per agevolare i responsabili di Protezione Civile nel compito di avvisare le proprie comunità in caso di calamità naturali ed emergenze, tramite una comunicazione multicanale integrata per diramare avvisi telefonici, visivi e acustici.
Ci sono ancora spazi di crescita nel settore digitale Ict per aziende e Pubblica amministrazione?
L’elemento che emerge dopo questo periodo di pandemia è senz’altro quello di una forte spinta verso il cloud che, per le aziende più piccole, garantisce un’infrastruttura con standard di sicurezza e di alta affidabilità. Gli stessi che, se implementatati nei data center locali, richiederebbero un budget molto elevato, tipicamente appannaggio delle aziende più grandi.
Questa spinta verso il cloud è particolarmente accentuata nel settore pubblico, dove il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha stanziato forti incentivi per il processo di migrazione di tutti i servizi che attualmente risiedono all’interno dei data center dei comuni e degli enti.
Al di là del luogo fisico dove i dati saranno contenuti, l’aspetto importante della trasformazione è quello di far comunicare tra loro le diverse basi dati. Un esempio è dato dal fatto che oggi le imprese forniscono continuamente e ripetutamente alle pubbliche amministrazioni informazioni di carattere amministrativo, su modulistiche non standard, generando un dispendio di tempo che potrebbe essere facilmente evitato se si creasse un contenitore unico nel quale queste informazioni possano essere messe a disposizione della Pa, con le opportune regole per la protezione dei dati, in maniera univoca.
Questo contenitore, su piattaforma web, potrebbe essere alimentato, oltre che dalle singole imprese, anche dalle pubbliche amministrazioni per i dati già certificati nell’ambito del loro ruolo pubblico.
E la cybersecurity invece?
I dati aziendali sono il bene più importante delle aziende. Ma spesso non si affronta il problema della sicurezza informatica sino a quando non ci si scontra con il fenomeno della pirateria informatica, che è in continua crescita. Il lavoro da remoto ha inoltre ampliato la superficie d’attacco, perché molte applicazioni sono sul web, altre sul cloud e altre all’interno della rete aziendale.
Oggi, però, esistono tante contromisure possibili ed è quindi opportuno affidarsi ad aziende con esperienza in grado di valutare, in funzione del rischio, la migliore combinazione di accorgimenti e strumenti per contrastare le minacce ed avere un monitoraggio costante del traffico di dati al fine di individuare tempestivamente quello malevolo.