

IL RAPPORTO PRESENTATO DA ANIASA L’11 MAGGIO
Le criticità con cui si trovano a dover fare i conti i settori della mobilità a noleggio ed in sharing sono gli argomenti più sensibili emersi dalla presentazione del rapporto Aniasa – l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità –, giunto alla sua 21esima edizione. Approfondita panoramica sulla situazione in cui si trova attualmente ad operare un distretto fondamentale per la buona riuscita della transizione ecologica, la cui crescita è stata però rallentata prima dalla pandemia, poi dalla crisi generata dalla scarsissima disponibilità dei chip auto e, negli ultimi mesi, anche dal conflitto in corso in Ucraina.
Nonostante ciò, il noleggio a lungo termine è riuscito a reggere l’urto anche grazie al boom di privati con solo codice fiscale, che hanno raggiunto ormai quota 100mila. Pure la flotta dei veicoli a nolo resta salda sopra un milione di unità e il settore si conferma leva strategica per la decarbonizzazione della mobilità italiana, potendo contare su quote crescenti di immatricolazioni di vetture ibride plug-in (47% del totale mercato) ed elettriche (30%). E a questo punto, per raggiungere gli obiettivi fissati dal “Fit for 55”, il nostro Paese non ha alternative all’allineare la fiscalità dell’auto aziendale alla media dei paesi europei.

ALBERTO VIANO
Un quadro d’insieme che si complica quando si prende in considerazione il noleggio a breve termine e il car sharing, i più colpiti nel difficile periodo che si trova ad affrontare un settore che, rispetto al 2019, ha perso oltre 106mila immatricolazioni per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. Tematiche che andavano trattate con un differente approccio secondo il presidente di Aniasa, Alberto Viano, intervenuto a margine della presentazione. “Il nostro Paese è chiamato nei prossimi anni a compiere l’attesa transizione ecologica della mobilità. Proprio per questo l’esclusione delle auto aziendali e del noleggio dagli incentivi messi in campo in questa primavera dal governo rende oltremodo perplessi – ha dichiarato Viano –. Il noleggio, dati alla mano, è il principale strumento in grado di favorire questa transizione del parco circolante e di accelerare il ricambio dei veicoli più inquinanti. L’esclusione rivela una visione limitata, ancorata al concetto di proprietà del bene auto, che rischia di rallentare il passaggio verso un modello di mobilità sempre più pay-per-use. Un’evoluzione che porta con sé evidenti positive ricadute in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza dei veicoli, nonché certezza sul fronte delle entrate tributarie per l’Erario”.
Il rapporto fa capire, tra le altre cose, quanto il noleggio a breve termine abbia risentito fortemente della sostanziale scomparsa del travelling nella prima parte del 2021 e più in generale dell’assenza del tradizionale apporto proveniente dal turismo internazionale. Questo mentre la forte riduzione della mobilità cittadina e il ricorso al telelavoro in modo strutturale nella prima parte del 2021 hanno contribuito ad originare una contrazione dell’attività di car sharing – rispetto alla pre-pandemia – del 57% dei noleggi (da 13 a 5,5 milioni), a fronte di una flotta che oggi può contare su 6.200 vetture (erano quasi 8mila nel 2019).
A venir toccato in modo molto meno marcato dai problemi del momento è stato sicuramente il noleggio a lungo termine, che, forte della stabilità del business e della continua espansione nel canale dei privati, ha consolidato la crescita del giro d’affari, con un fatturato complessivo di quasi 8,8 miliardi di euro (+12% sul 2020). Lungo termine che ha anche proseguito a crescere in termini di flotta (+5%), superando per la prima volta il milione di veicoli.
“Alla beffa sugli incentivi se ne aggiunge una seconda, ormai inaccettabile per le imprese italiane che utilizzano le vetture aziendali: il livello di detraibilità dell’Iva per le imprese clienti è ancora bloccato al 40% dal 2007 e, di proroga in proroga, confermato almeno fino al prossimo 31 dicembre 2022 – ha aggiunto Viano –. Una penalizzazione che crea forte disparità di trattamento fiscale sui costi di mobilità che le aziende italiane vivono ogni giorno sulla propria pelle rispetto ai competitor europei – come quelli di Spagna, Francia e Germania – che possono detrarre il 100%. Auspichiamo che il governo, nella prossima Legge di Bilancio, voglia finalmente sanare una situazione diventata ormai paradossale per il nostro Paese. Anche recependo la nostra proposta di graduale riallineamento a quanto previsto nei maggiori paesi europei con una detraibilità al 100% per i veicoli elettrici, al 90% per gli ibridi e al 60% per gli endotermici”.
Dal 21esimo rapporto Aniasa, infine, si evince come nel primo trimestre dell’anno in corso, il noleggio a breve termine abbia evidenziato una leggera ripresa rispetto allo scorso anno, mentre il confronto con il periodo pre-pandemico vede in negativo indicatori quali fatturato (-4%), numero di noleggi (-22%) e giorni di noleggio (-2%).
Preoccupa il crollo delle immatricolazioni (-70%) e invece va sottolineato come sia cresciuto (+9%) nel primo trimestre il giro d’affari del lungo termine. Nello stesso periodo il car sharing ha registrato un incoraggiante aumento dei noleggi (+50%) rispetto al primo trimestre del 2021, dato che lascia ben sperare per il prosieguo dell’anno.