Cambiata la proprietà, dopo l’acquisizione portata a termine nell’ottobre scorso dalla statunitense Silgan, Easytech Closures non ha comunque visto mutare il modo di interpretare la propria missione industriale. Questo perché la famiglia Bove, dal 2009 al vertice dell’azienda con base a Fisciano, in provincia di Salerno – 33 milioni di euro di fatturato nel 2020 a fronte di un centinaio di dipendenti –, ha mantenuto un ruolo primario all’interno dell’impresa specializzata nella produzione di imballaggi metallici, proseguendo a presidiare il mercato globale dall’alto di un’esperienza di settore maturata negli anni.
“Siamo molto soddisfatti per questo passaggio di consegne ad una multinazionale americana che ha dimostrato nei fatti di voler continuare a seguire il nostro modo di portare avanti il lavoro – sottolinea il presidente e amministratore delegato di Easytech Closures, Fabio Bove (in foto) –. La Silgan porta con sé in Italia una maniera di fare impresa molto concreta, ma non solo orientata ai numeri come altri player di oltreoceano. Nella lista dei nuovi partner che abbiamo preso in considerazione, loro erano sicuramente i primi, avendo tra l’altro idee interessanti nel campo degli investimenti. È stata una trattativa non difficile ma lunga, soprattutto perché il Covid-19 ha impedito di poterci incontrare di persona. Eravamo alla chiusura di un ciclo e, quando passa un bel treno, è poi difficile se ne ripresenti un altro altrettanto allettante”.
Una proprietà, insomma, determinata a non essere qualcosa di transitorio nell’universo industriale del salernitano e invece pronta a radicarsi sempre più con l’aiuto di chi conosce bene il territorio e le dinamiche interne al settore dei coperchi a strappo ad apertura facilitata in ambito principalmente alimentare. “Silgan ha confermato di voler mettere una bandiera in Italia e vogliono che questa rimanga molto salda, considerato pure il genere di investimenti fatti nel frattempo. In più, qui da noi hanno trovato un’azienda sana e qualificata, sia dal punto di vista degli impianti che da quello delle competenze del personale”, spiega Bove.
Progetti resi però più complicati dalla difficoltà di reperimento delle materie prime, problema comune a parecchie altre realtà internazionali in questo periodo pandemico e che rende forzatamente meno programmabile anche il lavoro giornaliero negli stabilimenti della Easytech Closures. “Quello riguardante le materie prime è un argomento assolutamente scottante – mette subito in chiaro il presidente di Easytech Closures –. Già da tempo registriamo criticità nella consegna di acciaio, plastica, prodotti chimici, ma anche per i ricambi elettronici ed altro, contingenze in cui abbiamo dovuto fare i conti con rincari pure del 100%. Tutti costi che purtroppo si riverbereranno sul consumatore finale, costretto a mettere in preventivo aumenti a doppia cifra”.
E, se non fosse già abbastanza, c’è un’altra voce che preoccupa non poco Bove, messo di fronte alla imprevedibilità della gestione delle commesse dopo gli effetti generati, non solo sulla salute pubblica, dalla pandemia. “Dalla Cina l’acciaio arriva ormai con il contagocce e la cosa paradossale è che ne conosciamo solo il prezzo alla partenza. All’arrivo, oltretutto in molti casi senza alcuna certezza di consegna, il prezzo, infatti, può anche diventare triplo. Un problema che fa il paio con quello derivante dalla barriera doganale istituita per limitare le importazioni da fuori la CE: cosa a mio parere non più attuale e abbastanza anacronistica che va a penalizzare soprattutto i consumatori”.
In questi anni, Easytech Closures ha poi tenuto un occhio ben attento sulla scuola, nell’ottica di assicurarsi un futuro ancora più sicuro attraverso le capacità delle nuove generazioni. “Ci piace andare negli istituti scolastici alla ricerca di periti chimici, elettronici e di altre qualifiche in grado di arricchire e migliorare ulteriormente il lavoro all’interno dell’azienda – commenta Fabio Bove –. Agli studenti delle secondarie salernitane offriamo formazione, tirocinio, un contratto di apprendistato che li possa portare, al termine di questo processo di apprendimento, ad entrare stabilmente in azienda. E sono almeno 10-15 i giovani che sono riusciti a completare la trafila e fare così parte dei turni giornalieri. Inoltre, abbiamo attinto anche dalle università vicino a noi, portando alla Easytech laureati e laureandi di molte facoltà tra cui ingegneria ed economia. Sulla strada ne perdi sempre qualcuno, ma debbo dire che la soddisfazione è grande quando ci rendiamo conto di essere riusciti a contribuire alla crescita di uno di loro”.