
Che cos’è Operation Smile e quali sono i suoi obiettivi?
Operation Smile Inc., costituita nel 1982 negli Stati Uniti, è considerata una delle più grandi organizzazioni internazionali non profit su base volontaristica per la cura di delle malformazioni cranio-maxillo-facciali, come la labioschisi, nota comunemente come labbro leporino, la palatoschisi e la labio palatoschisi.

CARLO SALVATORI
Come viene realizzata nella pratica questa attività?
Grazie all’impegno e alla professionalità di migliaia di volontari del settore sanitario provenienti da 80 paesi, Operation Smile svolge programmi di assistenza medico chirurgica in America Latina, Africa, Medio Oriente, Asia ed Europa, oltre che in Italia, con l’obiettivo di curare – gratuitamente – bambini e giovani nati con questa patologia. Porta avanti programmi di formazione in favore del personale sanitario locale dei paesi in cui opera; dona inoltre attrezzature medico ospedaliere indispensabili per garantire cure chirurgiche gratuite, tempestive e sicure ai pazienti nati con malformazioni al volto all’interno delle proprie comunità.
Fondazione Operation Smile Italia Onlus fa parte di questa Organizzazione internazionale e dedica grande spazio anche alle missioni all’estero. Quali sono i programmi futuri?
Nei prossimi mesi la Fondazione sarà impegnata in progetti in Africa, in Medio Oriente ed in America Latina, ma anche sul territorio italiano con il progetto “Smile House”, centro di cura per il trattamento delle malformazioni cranio-maxillo-facciali. Attivo a Milano dal 2011 grazie ad una collaborazione con l’ospedale San Paolo e di recente avviato anche a Roma in collaborazione con l’ospedale San Filippo Neri; con il progetto “Un Mare di Sorrisi”, in collaborazione con la Marina Militare, e con il “World Care Program”, programma medico che nasce nel 1985 negli Stati Uniti, come risposta all’esigenza di garantire cure medico chirurgiche a bambini e giovani adulti, affetti da malformazioni gravi ed ustioni complesse, che per la lunghezza e complessità degli interventi necessari e per il lungo decorso post operatorio, non è possibile operare durante le missioni mediche internazionali e locali. In molti casi, si tratta di pazienti che provengono da paesi in cui Operation Smile non è presente.
Lei ha assunto l’incarico di presidente nello scorso giugno. Cosa l’ha spinta, dopo una carriera di grande prestigio nel panorama finanziario internazionale, a dedicarsi a questo compito?
Sono stato impegnato per tanti anni nel mondo della finanza, lo sono tuttora. Mi considero una persona fortunata. E chi come me ha avuto tanto dalla vita, credo abbia il dovere di donare almeno una parte della sua esistenza a chi ha bisogno. Operation Smile, con l’intervento di medici che donano parte del loro tempo a questa meritoria attività, consente a tanti di loro e alle loro famiglie di affrontare il futuro con migliori speranze.
La Fondazione dedica un forte impegno, in cerca di sostegno, al coinvolgimento consapevole delle imprese, anche con alcune iniziative innovative. Potrebbe raccontarle?
Il coinvolgimento consapevole delle nostre aziende partner è di primaria importanza. Desideriamo avviare un dialogo, prima ancora che chiedere una donazione, al fine di costruire basi solide per un progetto che apporti benefici ad entrambe le parti. Con una donazione l’impresa può concretamente partecipare al potenziamento di alcune delle attività di cura delle Smile House di Milano e di Roma, decidendo di sostenere l’aumento di ore di una o più figure professionali del team multi-specialistico che lavora nel centro, o di contribuire all’acquisto di attrezzature mediche all’avanguardia.
Come prevedete in futuro di sviluppare questo aspetto, cioè quello del coinvolgimento delle imprese? E con quali proposte?
Desideriamo che il contatto con l’azienda non si esprima solo attraverso una richiesta da parte nostra, ma porti con sé il desiderio di una collaborazione concreta e pluriennale, con la consapevolezza di un mutuo beneficio, affinché attraverso il reciproco ascolto si rafforzino i valori e l’identità aziendale, consolidando la fidu- cia di clienti e stakeholder, come pure il rafforzamento della credibilità del brand. Certamente una delle cose in cui crediamo e puntiamo di più è la condivisione e il coinvolgimento dei dipendenti, attraverso programmi di staff involvement. A noi piace considerare l’impresa che col- labora con noi uno smile partner.
Con che parole convincerebbe un imprenditore a diventare smile partner?
Il sorriso è l’anima della nostra comunicazione ed è anche l’obiettivo ultimo di ogni nostra attività. Per noi e per i bambini che curiamo, il sorriso significa una nuova vita ed un futuro dignitoso anche per le loro famiglie. Diventare smile partner significa scendere in campo insieme alla Fondazione, diventando così attori consapevoli di un cambiamento tangibile.