Intervista a Alberto Pinori, Presidente Anie Rinnovabili
Anie Rinnovabili ha chiesto all’esecutivo di affrontare il tema delle fonti energetiche rinnovabili (Fer) con una visione di medio-lungo termine. L’istanza è stata raccolta?
L’associazione ha chiesto per il Piano energia e clima di definire le misure concrete di sviluppo nel quinquennio 2021-2025 per programmare strategie e investimenti. Occorre infatti una maggior gradualità dello sviluppo delle Fer elettriche, essendo prevista gran parte della nuova potenza nel quinquennio 2026-2030, e un mix da Fer equilibrato, nonché semplificazioni su revamping e repowering.
Serve un maggior apporto dell’autoconsumo promuovendo le Renewable energy community e le Citizen energy community: le prime sono comunità a cui aderiscono volontariamente persone fisiche, autorità locali e Pmi, finalizzate all’uso di Fer per apportare benefici ambientali, economici o sociali; le seconde si differenziano per l’uso di fonti anche non rinnovabili. Occorre poi una maggiore penetrazione delle tecnologie smart per rendere più flessibile il consumatore finale nell’uso dell’energia.
Infin?e, lo sviluppo delle Fer va coniugato con quello dei sistemi di accumulo e della rete elettrica e con la riforma del mercato dei servizi di dispacciamento.
La strategia di decarbonizzazione poggia anche sulla valorizzazione degli impianti esistenti. Come migliorare i processi di revamping e repowering?
Attraverso la semplificazione autorizzativa, ambientale e costruttiva, implementando il decreto attuativo mancante previsto dal Dlgs 28/2011 sulla definizione di variante non sostanziale, attraverso la risoluzione del nodo contenziosi col Gse (Gestore dei servizi energetici, ndr) che blocca gli investimenti. E ancora, disciplinando il decreto controlli e rivedendo le procedure Gse per la manutenzione, l’ammodernamento e il potenziamento degli impianti, che i nostri soci, operatori molto qualificati nella gestione degli impianti Fer, eseguono giornalmente.
L’autoconsumo è per Anie Rinnovabili una delle sfide più importanti. Quale sforzo implica per le aziende di settore?
L’autoconsumo apporta benefici al sistema elettrico perché esprime intrinsecamente il concetto di uso efficiente delle risorse, riducendo le perdite di rete e, disimpegnando la rete dai flussi energetici, ne ottimizza l’uso.
Non individuo nella tecnologia una barriera allo sviluppo dell’autoconsumo; certo è che le performance tecnologiche del settore stanno migliorando (moduli, turbine, cogeneratori, inverter, batterie, sistemi di gestione dell’energia, sistemi di manutenzione predittiva, droni, etc.), tant’è che si registra un calo del costo degli impianti Fer dovuto non solo alle economie di scala, in quanto si stanno diffondendo in tutto il mondo, ma anche al maggior sfruttamento della risorsa rinnovabile che comporta una maggior produzione elettrica.
Le barriere sono più normative, culturali e sociali: occorre promuovere una cultura sulla cura dell’ambiente partendo dalle scuole e consentire a tutti di poter partecipare a questa transizione energetica epocale. E in tal senso le energy community, se ben congegnate, daranno un grande supporto.