
L’attenzione verso la sostenibilità in tutte le sue dimensioni è sempre più sentita dalle imprese come un aspetto centrale delle proprie politiche verso il territorio e verso i dipendenti in chiave di responsabilità sociale d’impresa. Nello specifico, la mobilità sostenibile sta assumendo una maggiore centralità nelle politiche pubbliche comunali e questo sollecita sempre più anche le imprese ad occuparsi del tema, in ottica di welfare aziendale.
Da questo punto di vista la figura più adatta è il mobility manager aziendale, che ha il compito di attuare misure volte a favorire la mobilità sostenibile dei propri dipendenti e collaboratori. Strumento cardine necessario all’implementazione delle azioni è il piano della mobilità aziendale, che ha il suo fulcro nel piano spostamenti casa-lavoro, utile anche nel dialogo con i Comuni e gli enti preposti alle politiche di mobilità sul territorio, come ad esempio le agenzie per il trasporto pubblico locale.
D’altro canto le imprese, nello svolgimento delle proprie attività – siano esse la consegna delle merci, le manutenzioni e le installazioni, gli appuntamenti di lavoro – si trovano sempre più spesso a dover fare i conti con le politiche di limitazione alla circolazione dei mezzi imposte dalle pubbliche amministrazioni a livello locale e sovralocale per ridurre l’inquinamento atmosferico, spesso attuate in situazioni di emergenza e quindi con notevoli ripercussioni per la programmazione delle attività aziendali. In questo
scenario, la figura del fleet manager riveste un ruolo cruciale per una gestione e una ottimizzazione del parco mezzi aziendale attenta alla sostenibilità ambientale nella scelta dei modelli, delle tipologie dei mezzi e dei sistemi di trazione, che incide direttamente sui livelli di emissioni inquinanti in atmosfera e dunque anche sulla possibilità o meno di circolare nelle zone a traffico limitato e nei periodi in cui vigono i divieti.
Sono evidenti le connessioni tra mobility manager e fleet manager rispetto all’individuazione di soluzioni di mobilità comuni, si pensi ad esempio al car sharing e alla sua evoluzione verso il corporate car sharing. Così come non sfuggono i vantaggi in termini di ottimizzazione dei costi, la possibilità per i travel manager di gestire i viaggi di lavoro dei dipendenti – specie di quelli delle grandi aziende – con il supporto di applicazioni e piattaforme digitali dedicate e attraverso soluzioni di mobilità condivisa o integrata tra diversi sistemi di trasporto.
La gestione della mobilità all’interno dei processi aziendali sta pertanto facendo emergere la necessità di formare una nuova figura in grado di integrare e coordinare le attività dei mobility manager, dei fleet manager e dei travel manager, utile per ottimizzare i processi e ridurre i costi della mobilità aziendale.
Una migliore gestione di quest’ultima in un’ottica di sostenibilità rappresenta per le imprese anche un’occasione per ridurre i gravi problemi di congestione che affliggono le nostre aree metropolitane, con ricadute positive sulla competitività del territorio e la produttività delle imprese: Innalzando la qualità della vita dei cittadini, riducendo l’inquinamento atmosferico e abbattendo costi e tempi del trasporto delle persone e delle merci.
In questa logica lo sviluppo della mobilità sostenibile passa anche e soprattutto dall’azione delle pubbliche amministrazioni: oltre a rispondere all’obiettivo della tutela della salute dei cittadini, le misure e le politiche messe in campo dagli enti locali cominciano a essere connotate dal riconoscimento del diritto a vivere e lavorare in un ambiente pulito come pure a muoversi agevolmente per la città; impegno che è necessario promuovere e sostenere anche per quel che riguarda lo spostamento delle merci e lo svolgimento delle attività imprenditoriali e professionali all’interno della città. A questi temi Assolombarda ha dedicato il documento “Le priorità strategiche per la mobilità delle persone”, presentato il 13 marzo all’ultima edizione della Mobility Conference Exhibition (www.mobilityconference.it), evento focalizzato sul mondo della mobilità che da quindici anni riunisce imprese e istituzioni per fare il punto della situazione, indicare le priorità del sistema produttivo, fornire contributi propositivi agli enti preposti alla programmazione della mobilità e delle infrastrutture. Il documento tocca, in particolare, le questioni collegate al mercato del trasporto e alle sfide delle imprese che forniscono servizi di mobilità, offrendo riflessioni che aprano a nuove opportunità. In estrema sintesi, le proposte delineano quattro caratteristiche per la mobilità del futuro che dovranno connotare le politiche pubbliche.
MOBILITÀ INCLUSIVA
Per competere al meglio a tutti i livelli è necessario investire sulle nostre aree metropolitane come territori sempre più connessi a livello nazionale e internazionale; questo passa soprattutto dallo sviluppo dell’accessibilità e delle connessioni. Diventano, quindi, strategiche sia la facilità dei collegamenti agli aeroporti e alla rete ad alta velocità ferroviaria, sia l’offerta di servizi innovativi di mobilità per le connessioni di ultimo miglio (sharing mobility).
MOBILITÀ INTEGRATA E MULTIMODALE
È necessaria ai cittadini e alle imprese per spostarsi più facilmente sul territorio e dai luoghi periferici a quelli centrali. Da questo punto di vista sono da promuovere la pianificazione integrata dei servizi di trasporto pubblico locale urbani con quelli extraurbani; l’integrazione delle tariffe tra i diversi sistemi di trasporto, anche attraverso sistemi di bigliettazione elettronica; l’intermodalità tra i diversi servizi di mobilità (trasporto pubblico locale, car sharing e bike sharing, autostazioni, servizio ferroviario); la gestione integrata dell’informazione al pubblico tra i diversi operatori del trasporto e tra differenti modalità di trasporto.
MOBILITÀ INNOVATIVA
Innovazione e digitalizzazione sono i driver necessari per riuscire a dotarsi di servizi di mobilità capaci di rispondere al bisogno sempre più elevato di mobilità di merci e persone, di far incontrare domanda e offerta di trasporto, di sostenere l’uso del trasporto collettivo lungo tutto l’arco della giornata. La rivoluzione digitale e la diffusione di
strumenti individuali dotati di Gps, oltre a consentire la progettazione di applicazioni che aiutano a integrare le modalità di trasporto e a organizzare gli spostamenti, producono un enorme flusso di dati utili a fornire le conoscenze necessarie per una programmazione del sistema di offerta dei trasporti realmente aderente alle esigenze di mobilità.
MOBILITÀ SOSTENIBILE
È finalizzata a raggiungere il benessere dei cittadini. Per perseguire questo obiettivo è necessario pensare a misure strutturali, dedicate allo sviluppo di un trasporto pubblico a basso impatto ambientale (riduzione dei consumi e uso di carburanti puliti) e allo sviluppo di tutte le forme di sharing mobility e di servizi connessi alla mobilità.
Su questi indirizzi strategici Assolombarda ha avviato un confronto con tutti gli stakeholder coinvolti, con l’intento di promuovere la costruzione di una visione condivisa delle politiche di mobilità per il prossimo futuro.