Nata negli anni ‘90 con la volontà di far partire un diverso tipo di proposta industriale rispetto alla casa madre Foppa Fustelle, Serviform – sei milioni di euro di fatturato nel 2022 a fronte di 17 dipendenti – copre al momento, nel settore fustellifici, oltre i due terzi della domanda italiana. Uno spin off che negli anni è riuscito a generare ottimi numeri, tanto da poter festeggiare una crescita costante partita dai 500mila euro dei ricavi dei primi tempi per arrivare alle eccellenti performance attuali.
“Il nostro è un processo di sviluppo che ci ha consentito, tra le altre cose, di acquisire non più tardi di un paio d’anni fa il nostro principale competitor – spiega Angelo Cantini (nella foto in alto), direttore generale di Serviform –. Ora il prossimo obiettivo che ci siamo posti è quello di raggiungere i vertici del mercato anche nel campo della cartotecnica, ambiente commerciale in cui già siamo stati capaci di salire fino al 50% della richiesta complessiva di settore. Crediamo infatti ci sia ancora margine per fare ulteriori passi in questa direzione, sfruttando un know how che siamo riusciti a rendere sempre più concorrenziale pure nel campo dello scatolificio e adatto alle necessità della clientela di Serviform. Il mercato, nella nostra visione programmatica, resta piuttosto maturo e per metterci nella migliore condizione per crescere ancora siamo convinti si debba sostanzialmente allargare il range dei prodotti inserendone di nuovi”.
Piani a breve scadenza che la Pmi con quartier generale a Caravaggio, in provincia di Bergamo, ha deciso di mettere in campo anche con l’idea di non farsi trovare impreparata davanti all’ormai conclamata imprevedibilità di un mercato le cui fluttuazioni rimangono assai poco pronosticabili. “Come altre aziende, nel periodo più pesante della pandemia abbiamo dovuto gestire soprattutto le problematiche generate dallo shortage delle materie prime – chiarisce Cantini –. Debbo dire che in quel frangente siamo stati bravi a difenderci, ma adesso in giro si torna a sentir parlare di un calo del lavoro nel nostro settore. Lo scorso anno non era assolutamente così, le cose sono andate benissimo per Serviform, mentre ora la domanda sembra ferma o quantomeno ridotta. Come va letta questa congiuntura? Per un’impresa legata al packaging come noi credo proprio sia il calo dei consumi nel comparto del food a fare la differenza, purtroppo”.
Nel frattempo, rimanendo sempre concentrata per intercettare le novità che si affacciano ciclicamente sul mercato, l’azienda lombarda continua a puntare molto sull’innovazione e anche su tutto quanto esce dai canoni classici proposti dalla concorrenza di settore. “Per contraddistinguerci e posizionarci su un livello d’offerta adatto alla qualità di quanto esce dai nostri stabilimenti, Serviform ha costantemente cercato di differenziare andando a cercare e proporre prodotti, soluzioni un po’ diverse rispetto ai competitor – sottolinea il direttore generale della Pmi di base a Caravaggio –. Una parte del fatturato è infatti costituita dalla vendita di software che sviluppiamo in proprio, campo in cui si stanno spendendo parecchie energie. Al momento stiamo mettendo a punto un paio di software gestionali dedicati al fustellificio: il primo, Fabricode, permette di elaborare i dati estratti dalle macchine e condensarli nel secondo, Projecto, applicazione nata con l’obiettivo di riuscire a governare tutto il processo della costruzione della fustella. Dal preventivo da consegnare al cliente, passando per la produzione e fino alla spedizione: una scelta adeguata ai tempi, insomma, fatta per mandare avanti ancora meglio l’attività commerciale di Serviform”.
Per farsi conoscere all’interno di un perimetro geografico più ampio, il progetto industriale si affida, oltre al classico marketing aziendale, a quel passaparola che in non poche situazioni è in grado di assicurare risultati ancora più concreti. “Considerato che la buona riuscita del nostro mercato è determinata più dagli operatori bordo macchina che dagli uffici acquisti, crediamo sia un aspetto importante quello di andare a visitare periodicamente i primi per stabilire un rapporto diretto – conferma Cantini –. Sono, infatti, gli operatori a decidere se preferire un prodotto oppure un altro e per loro organizziamo pure corsi di formazione tecnica che ci aiutano a conoscerci sempre meglio”.
Un altro punto di forza dell’offerta di Serviform riguarda la durevolezza e la sostenibilità energetica dei macchinari prodotti, particolari che non passano certo inosservati allo screening del cliente che si avvicina per la prima volta alla Pmi della provincia di Bergamo. Macchine che hanno spesso una vita pluridecennale e per cui non si fa fatica a trovare i pezzi di ricambio, oltre ad assicurare in alcuni casi bollette economicamente meno pesanti in confronto ad altre soluzioni tecnologiche presenti sul mercato.