Focus Centro-Nord
Più imprese, fatturato e valore aggiunto in crescita, margini in miglioramento, debito sostenibile, patrimonio solido, tempi di pagamento più brevi: nel Centro-Nord si registrano segnali convergenti che confermano il lento ma progressivo miglioramento del clima economico della parte più sviluppata del Paese.
Un tessuto imprenditoriale di assoluto rilievo: 118mila Pmi di capitali (l’81,5% delle 145mila presenti in Italia), di cui 49mila nel Nord-Ovest (36mila in Lombardia), 36mila nel Nord-Est e 29mila al Centro. Generano circa 740 miliardi di euro di fatturato, 174 miliardi di euro di valore aggiunto, con 3,2 milioni di addetti. Insomma, da sole queste imprese valgono il 13,5% del Pil dell’area.
Questo tessuto imprenditoriale che la crisi aveva indebolito ha iniziato a ripopolarsi, seppur con marcate differenze territoriali: maggior vivacità si mostra nel Nord-Ovest (unico territorio che torna ai livelli pre-crisi per numero di imprese), ma mancano ancora oltre mille Pmi nel Nord-Est e più di 2.300 nel Centro. I conti economici sono in netto miglioramento per il quarto anno consecutivo: le Pmi del Centro-Nord vedono, infatti, aumentare il loro fatturato ma a velocità differenti tra territori. I ricavi crescono tra 2015 e 2016 del 2,9% nel Nord-Est (che ha ormai recuperato i livelli pre-crisi e presenta i fondamentali migliori), del 2,2% al Centro e dell’1,8% nel Nord-Ovest, l’area più lontana dal 2007. Cresce anche il valore aggiunto che torna, in tutte le aree analizzate, ben oltre il livello pre-crisi.
Dopo la flessione registrata tra il 2011 e il 2014, nel biennio 2015-2016 tornano a crescere gli investimenti delle Pmi, che toccano il 7,8% delle immobilizzazioni nel Nord e l’8,3% nel Centro.
A finanziare gli investimenti è sempre meno il credito bancario: rispetto al 2007 si è ridotta, infatti, la dipendenza delle Pmi dalle banche. Il deleveraging (il minore ricorso al capitale bancario, ndr) ha innescato cambiamenti strutturali nei comportamenti delle imprese soprattutto del Centro-Nord, che hanno messo in campo capitale proprio in maniera significativa e sperimentato il ricorso ad altre forme di finanziamento, creando rilevanti spazi per nuovi investimenti.
In presenza di buone performance nei fondamentali, la sfida decisiva si conferma quella dell’ampliamento del numero delle imprese più strutturate e del consolidamento di quelle esistenti. Crescita dimensionale, irrobustimento patrimoniale, investimenti, innovazione, accesso ai finanziamenti costituiscono le parole chiave di questa sfida.