Per dare alla luce e mettere in pratica le idee che l’hanno portata in poco più di dieci anni a scalare le classifiche mondiali nel settore della mobilità, la torinese Icona Design – 15 milioni di euro di fatturato nel 2020 – si affida ad un gruppo di lavoro sicuramente non comune. Un pool, diviso in vari team, composto da un centinaio di persone di età media intorno ai trent’anni e che può vantare la caratteristica di avere al suo interno designer e altre professionalità provenienti da ben ventuno nazioni.
“Da noi è tutto molto dinamico e questo permette ai ragazzi, un crogiolo di culture ed esperienze, di riuscire ad anticipare i trend – spiega il presidente e fondatore di Icona Design, Teresio Gigi Gaudio -. Per tirare fuori l’intuizione vincente mettiamo in competizione i vari team, garantendoci in questo modo una visione multiculturale sicuramente arricchente per tutti”.
Lavoro che è proseguito anche durante la pandemia, pur con dinamiche diverse ma non per questo meno produttive. “Restare chiusi qui a Torino dentro i propri appartamenti non era certo una soluzione ideale e così, mantenendo comunque un dialogo continuo, sono andati a casa loro durante il lockdown. E debbo dire che sono stati ancora più bravi del solito: la creatività, infatti, non va con gli orari d’ufficio, viene quando viene. Magari alle tre di notte”.
Nata nel 2010 da un’intuizione venuta a Gaudio nel pieno della crisi di quel periodo, Icona Design si è da subito rivolta al mercato dell’auto cinese, che, rispetto a quello occidentale, era invece in crescita. “Non avevano le nostre competenze, ma dopo averle acquisite, seguendo anche gli input del governo cinese, il loro mercato è diventato il migliore al mondo. Per far capire quanto sia importante il boom in atto, nel 2018 su 90 milioni di immatricolazioni di auto mondiali, 30 milioni venivano dalla Cina”, sottolinea Gaudio.
Per riuscire ad “entusiasmare con il design”, come recita un suo slogan, l’azienda torinese si è data l’obiettivo di precorrere i tempi nel campo della mobilità cercando sempre di coniugare bellezza e funzionalità. “L’idea trainante resta quella di rendere gradevoli alla vista anche prodotti che magari non lo erano in precedenza – chiarisce il presidente di Icona Design –. Il nostro core business è ancora l’automotive, che genera circa l’80% del fatturato, ma da più di due anni abbiamo iniziato a differenziare pure in altri settori. Contiamo di allargare gli orizzonti commerciali sempre e comunque in nome dell’innovazione. Per cui curando con grande attenzione il mondo della transportation, abbiamo iniziato a disegnare, tra le altre cose, gli interni degli elicotteri così come dei catamarani a propulsione elettrica”.
Per continuare a dare un tocco di raffinata concretezza pure alle auto di dopodomani, l’impresa pensata da Teresio Gigi Gaudio ha rafforzato negli anni la sede di Torino, mentre studiava nuove zone del modo dove far arrivare le proprie idee. “All’estero la sede di lavoro principale resta Shanghai, a cui nel 2017 abbiamo aggiunto Los Angeles per poter seguire da vicino la competizione Cina-Usa, che domina il settore dell’innovazione. Stiamo poi mettendo a punto le ultime pratiche per aprire anche a Tokio, nel cuore della terza economia del pianeta e infine abbiamo un ufficio di rappresentanza a Dubai”.
Barcamenarsi tra gli alti e bassi della pesante crisi che attanaglia tuttora il settore dell’auto non è stato facile. In Cina il governo ha azzerato i sussidi che c’erano in precedenza e molti competitor di Icona Design sono stati costretti a scomparire dalla scena. “Mentre noi abbiamo resistito, ad altri è mancato l’ossigeno vitale per andare avanti. Per comprendere la situazione bisogna considerare i numeri di una contrazione non banale delle immatricolazioni: tra il 2019 e il 2020, infatti, il calo è stato addirittura del 25%”.
Nei progetti a breve e media scadenza di Icona Design si proseguirà a parlare di mobilità riferita a persone e cose. “A novembre scorso abbiamo presentato a Shanghai una piattaforma multidimensionale a guida autonoma completamente stampata in alluminio in 3D e ora ci stiamo preparando a dare seguito ad altre idee. Credo, poi, che nel design la nuova frontiera possa essere quella legata alle smart cities e alla smart mobility. A proposito, in Cina più di 500 municipalità hanno lanciato progetti pilota negli ultimi anni e continuano a muoversi molto rapidamente in questo solco innovativo”, conclude Gaudio.