
Si è chiusa il 12 luglio a Parigi la quarta edizione del Forum economico franco-italiano tra Confindustria e il Mouvement des entreprises de France (Medef). Una intensa giornata di confronto e dibattito in presenza, nel rispetto delle norme sanitarie, tra imprenditori e rappresentanti istituzionali dei due paesi, per consolidare il dialogo economico e politico tra le rispettive rappresentanze industriali su temi di importanza cruciale per la competitività delle imprese. Un appuntamento, peraltro, che si iscrive nel solco di una cooperazione sempre più stretta, sia a livello bilaterale che trilaterale con la tedesca Bdi, così come multilaterale nel contesto di BusinessEurope, finalizzata a portare avanti azioni congiunte di lobbying a sostegno delle istanze industriali europee.
Alla luce di uno scenario globale dominato da tensioni e incertezze legate al conflitto in Ucraina e all’impatto sull’intero ecosistema industriale dei rincari dei prezzi dell’energia, delle difficoltà di reperimento delle materie prime e delle interruzioni nelle catene di fornitura globali, i lavori del Bilaterale si sono sviluppati in tre sessioni parallele dedicate all’attualità dell’agenda politica europea: la crisi energetica, il finanziamento pubblico e privato della doppia transizione verde e digitale e la cooperazione nel settore della difesa, della sicurezza e dei trasporti.
Nei loro interventi, i presidenti Carlo Bonomi e Geoffroy Roux de Bézieux (nella foto in alto) hanno confermato il sostegno alle sanzioni europee alla Russia e il comune impegno di Confindustria e Medef alla ricostruzione dell’Ucraina. Bonomi e Roux de Bézieux, evidenziando le difficoltà affrontate dal settore manifatturiero a causa della pandemia prima e ora dell’aggressione russa, hanno puntualizzato come la crisi non possa trasformarsi in un alibi per ritardare i processi di riforma, ma debba semmai diventare la spinta per una corretta e tempestiva implementazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza.
In questo contesto, i due presidenti hanno riaffermato la necessità che il Mediterraneo riguadagni la giusta centralità con una strategia economica condivisa con i principali partner della regione, a partire da Spagna e Grecia. Il governo italiano e quello francese dovrebbero quindi farsi promotori di questo rilancio, promuovendo iniziative nel campo dell’energia e della difesa, oltre che rispetto alla politica migratoria.

LA FIRMA DELLA DICHIARAZIONE CONGIUNTA
Al termine dei lavori, i due presidenti hanno siglato una Dichiarazione congiunta, i cui messaggi saranno ora trasmessi ai rappresentanti dei rispettivi governi e ai vertici delle istituzioni europee, con l’obiettivo di contribuire alla determinazione di misure per promuovere, difendere e rilanciare il tessuto produttivo, e la sua competitività, a cominciare dalla doppia transizione verde e digitale. Confindustria e Medef invitano le istituzioni e i governi europei ad un esercizio di realismo di fronte al già spasmodico impegno del mondo industriale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi, estremamente ambiziosi, definiti dalla Commissione europea, e chiedono valutazioni di impatto ex ante che consentano di stabilire un percorso di transizione economicamente e socialmente sostenibile. Soprattutto nel contesto del pacchetto “Fit-for-55”, il rischio è che target e tempistiche slegati dall’effettiva capacità delle imprese di sostenerli compromettano la sopravvivenza stessa di alcune filiere produttive e il mantenimento e la creazione di posti lavoro.
La Dichiarazione si focalizza sui risultati delle tre sessioni di lavoro, mettendo in evidenza come le ambizioni politiche europee per non essere velleitarie o dannose debbano necessariamente essere accompagnate da ingenti investimenti pubblici e privati. La priorità è trasformare il mercato interno in un ecosistema resiliente favorevole agli investimenti e all’innovazione, attraverso una più assertiva applicazione del principio di better regulation, una regolamentazione più coerente ed efficace delle attività economiche e della legislazione sulla diversificazione del mercato.
Ambiente, energia e clima
Secondo Medef e Confindustria l’Ue dovrebbe intervenire tempestivamente per affrontare le conseguenze della guerra sui prezzi dell’energia attraverso un meccanismo di solidarietà europeo di sovvenzioni e prestiti sul modello di Next Generation EU, ridisegnando il mercato dell’elettricità, creando una piattaforma comune e un mercato europeo del gas naturale. Tutte le soluzioni tecnologiche che permettono all’Unione europea di raggiungere i suoi obiettivi climatici e ambientali devono essere implementate, ma per sostenere la trasformazione del sistema economico occorre innanzitutto una massiccia mobilitazione di finanziamenti pubblici e privati. Inoltre, è essenziale evitare di creare divari di competitività con i nostri vicini extraeuropei, per questo, ad esempio, è importante considerare attentamente gli effetti potenzialmente distorsivi del Carbon Border Adjustment Mechanism.
Digitale
La digitalizzazione può svolgere un ruolo chiave per potenziare la competitività delle imprese ma richiede investimenti ingenti. Per garantire la diffusione della banda larga, la cybersecurity, la formazione e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, dei sistemi di elaborazione dei dati, del Quantum e del cloud computing è essenziale rivalutare il ruolo delle politiche pubbliche e dei finanziamenti privati, creando un ecosistema attrattivo per gli investimenti.
Trasformazione industriale e finanza
Medef e Confindustria chiedono di definire meccanismi specifici di sostegno e di cooperazione pubblico-privata, nel solco delle esperienze degli IPCEI (Important Projects of Common European Interest, ndr) e CHIPS. Nell’ambito della trasformazione industriale, un ruolo chiave è svolto dagli investimenti nella formazione per colmare il divario di competenze. Occorre poi intervenire per adeguare le norme sugli aiuti di Stato, Basilea III, Solvency II, finanza sostenibile, credito ed EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group, ndr) per evitare oneri eccessivi e distorsioni competitive, così come attuare l’unione dei mercati dei capitali e completare l’unione bancaria.
Trasporti, difesa, sicurezza e spazio
Alla luce della ridefinizione degli equilibri geostrategici globali e nel solco del Trattato del Quirinale che rafforza la cooperazione bilaterale tra Francia e Italia, Medef e Confindustria sostengono la necessità di consolidare le relazioni nell’industria della difesa, a cominciare dagli armamenti e nei settori navale, dei sistemi missilistici, delle forze spaziali e delle munizioni di nuova generazione. La precondizione è un miglioramento significativo delle infrastrutture materiali e immateriali dell’Unione, per questo le due organizzazioni imprenditoriali sostengono il completamento della rete transeuropea dei trasporti, a cominciare dalla Torino-Lione, e il rafforzamento dei partenariati franco-italiani nei settori del trasporto terrestre, ferroviario, marittimo e aereo.
Rinnovando l’invito ai leader nazionali ed europei ad impegnarsi per un’azione globale e ambiziosa volta a far fronte alle conseguenze sociali delle trasformazioni tecnologiche ed economiche e a promuovere una crescita sostenibile, inclusiva e condivisa, Medef e Confindustria sono determinati a promuovere un dialogo permanente tra tutti gli attori economici francesi e italiani e a contribuire a una visione rinnovata dell’Europa.