Per la prima volta l’Italia ospiterà dal 21 al 23 novembre l’European Forum for Disaster Risk Reduction. Di cosa si tratta?
È uno dei più importanti appuntamenti nel panorama mondiale dedicati alla gestione e alla riduzione dei rischi con circa seicento partecipanti provenienti da oltre cinquanta nazioni. Non è un caso che questo importante evento, organizzato dal Dipartimento della Protezione civile della presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio Disastri (UNISDR), si svolga a Roma presso la sede di Confindustria. Negli ultimi anni l’associazione che rappresenta gli
imprenditori italiani è stata protagonista di un percorso virtuoso nel campo della protezione civile soprattutto per quanto riguarda l’impegno costante per rendere il tessuto produttivo più resiliente, con uno sguardo alla prevenzione a trecentosessanta gradi. In quest’ottica si inquadra il protocollo d’intesa sottoscritto a dicembre 2016 che ha permesso di sviluppare un programma di azione comune rivolto alle imprese e orientato verso una maggiore resilienza degli impianti produttivi presenti sul territorio nazionale, anche attraverso iniziative tese a favorire il miglioramento e l’adeguamento delle strutture esistenti alle esigenze di prevenzione e messa in sicurezza degli impianti.
Come si articola la collaborazione con Confindustria?
Uno degli elementi più significativi è certamente il PGE, il Programma Gestione Emergenze, nato dall’esperienza del Comitato Piccola Industria di Confindustria Fermo in occasione del terremoto dell’Emilia nel 2012. Un’esperienza fondamentale, un ottimo esempio di sinergia tra sistema pubblico e privato: i numeri parlano di oltre 250 imprese che hanno offerto beni e servizi per le popolazioni colpite dal terremoto dell’Italia centrale, per un valore di circa 3 milioni di euro. Il nuovo Codice della Protezione Civile, approvato recentemente, precisa che il superamento dell’emergenza consiste “nell’attuazione coordinata delle misure volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita e di lavoro, per ripristinare i servizi essenziali e per ridurre il rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi calamitosi, oltre che alla ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture pubbliche e private danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio e all’avvio dell’attuazione delle conseguenti prime misure per fronteggiarli”. In questo quadro è evidente il ruolo primario che Confindustria riveste nell’ottica di definire un’azione efficace verso il sistema produttivo e le imprese colpite dalle calamità, rendendo disponibili strumenti in grado di intervenire con urgenza sulle criticità che si manifestano a seguito di eventi come quelli citati.
Quali sono gli obiettivi del protocollo d’intesa?
Le finalità sono molto concrete, pensate sia per la gestione di emergenze sia per la prevenzione dei fattori di rischio, attraverso la promozione di un sistema di coordinamento tra aziende e istituzioni per sostenere i territori che di volta in volta ne hanno bisogno. Il PGE è articolato in quattro specifici ambiti di azione: supporto imprese, supporto popolazione, assistenza post-emergenza, prevenzione. Insieme a Confindustria vogliamo lavorare su questi temi e continuare ad ascoltare il racconto di chi ha già colto l’opportunità della resilienza e ne ha capito il valore economico e sociale. Il Programma Gestione Emergenze e il protocollo d’intesa rappresentano, infatti, un punto di partenza e non un punto d’arrivo. La promozione della cultura d’impresa e della responsabilità sociale è un elemento fondamentale che può aiutarci a migliorare: accrescere una diffusa cultura della protezione civile, attraverso il coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle comunità produttive locali come soggetti attivi della prevenzione e della risposta all’emergenza è il miglior modo che abbiamo per rendere ancora più sicuro il nostro Paese.