Azienda che mette in campo giornalmente una dinamicità e rapidità d’esecuzione sopra media, Coesum (2,7 milioni di euro di fatturato nel 2021 a fronte di 12 dipendenti) è riuscita negli anni a rendere il proprio impegno sempre più in sintonia con le richieste della clientela. Nel quartier generale di Chieti, dal 2011, oltre a concentrarsi sul design industriale di stampi in 3D e a produrre prototipi in materiali plastici e alluminio, si continua a dare priorità assoluta allo scambio di idee tra committente e designer, che alla fine porta alla realizzazione di un prodotto ottimale.
“Il nostro modo di concepire il lavoro segue poche regole basiche a cui ci rifacciamo quando siamo chiamati ad iniziare un progetto – spiega Rocco Santoleri (nella foto in alto), responsabile tecnico-commerciale della Pmi abruzzese –. In particolare, facciamo di tutto per ottimizzare i tempi per poi avere un vantaggio quando il nostro designer inizia a confrontarsi col progettista meccanico. Perché spesso il problema sta nel fatto che riceviamo file non stampabili in 3D e così ci troviamo a fronteggiare situazioni in cui il cliente ha pensato più all’estetica che al lato pratico. Intoppi che comunque riusciamo a risolvere velocemente perché i tecnici di Coesum presenti in azienda posseggono tutto il know how necessario per sistemare le cose”.
Attenta a soddisfare le aspettative di una clientela di alto profilo – tra cui Fiat, Leonardo e aziende del settore medicale –, l’impresa con base operativa a Chieti, nel tempo si è trovata a dover dare risposta a richieste talvolta molto particolari. “Devo dire che in più di un’occasione ci siamo dovuti confrontare con idee singolari, oppure di complessa realizzazione. Un grande impegno, ma alla fine estremamente appagante, ha richiesto la stampa di una parte del motore di un convertiplano di Leonardo, nuovo aereo non ancora in commercio che ha la peculiarità di avere il gruppo motore-elica che ruota di novanta gradi in fase di decollo alla stregua di un elicottero, per poi riposizionarsi orizzontalmente durante il volo. Lo abbiamo fatto in scala 1:1, ecologico, tanto da poter esser smaltito facilmente, ed è stato esposto a sei metri di altezza all’interno del padiglione Italia durante la fiera di Dubai che si è conclusa qualche mese fa”, chiarisce Santoleri.
Oltre che a questa affascinante sfida internazionale, Coesum si è dedicato anche ad altri progetti. Come quello che riguarda lo sviluppo e il restyling completo dell’estetica di una macchina da radiografie che viene usata principalmente negli ospedali. “Ormai abbiamo abbracciato un modello operativo che ci vede in campo a 360 gradi, aspetto molto interessante ma anche problematico della strada scelta per differenziare il nostro lavoro – sottolinea Santoleri –. Per fare capire l’ecletticità di Coesum, ci siamo interessati di spremi agrumi industriali e da casa, ma abbiamo pure collaborato allo sviluppo di un sistema per il mantenimento in vita di organi quali fegato e reni prima del trapianto. Attività che ci inorgogliscono, ma allo stesso tempo ci fanno capire quanto sia difficile fare impresa di un certo livello in Abruzzo, dove le aziende che possono fare rete per migliorarsi non sono più di una decina”.
Attiva soprattutto sul mercato nazionale, da dove viene l’80% del proprio fatturato, Coesum è presente anche in Svizzera, Germania oltre che a Cipro. “Per quanto riguarda, invece, tutto quello venuto di conseguenza all’impennata dei prezzi di energia e materiali, stiamo cercando di giocare in anticipo e mettere da parte ciò che ci potrà servire nel futuro prossimo – conferma il responsabile tecnico-commerciale della Pmi teatina –. In altre parole, siamo tornati a fare magazzino, come era usuale anni fa, mentre successivamente è diventato di moda il concetto che se ti serviva qualcosa lo compravi e l’indomani arrivava in azienda. Un modus operandi che purtroppo oggi non è più praticabile e perciò siamo costretti ad acquistare in quantità maggiore per avere un prezzo migliore”.
La cura del rapporto con il territorio, l’attenzione nel cercare di dare spazio d’azione ai talenti del futuro, è un’altra delle priorità che guidano le scelte dei vertici di Coesum. “Oltre ad avere una frequentazione periodica con gli alunni delle scuole della zona, abbiamo collaborazioni con le università abruzzesi e in particolare con quelle di Chieti, Pescara e dell’Aquila sono stati avviati progetti di ricerca. Il nostro obiettivo è far conoscere ai ragazzi non tanto l’azienda, ma tecnologie come la prototipizzazione rapida di cui ci occupiamo da vent’anni. E che va usata, avendo una preparazione adeguata, secondo le necessità, senza pensare che ce ne sia solo un tipo e vada bene per qualsiasi occasione. Bisogna, insomma, avere le conoscenze per saper scegliere”.
Finito da poco un progetto di ricerca in sinergia con l’università dell’Aquila su nuovi materiali come il grafene, l’azienda abruzzese sta ora dedicandosi ad una serie di incontri con centri di ricerca. “Li facciamo perché uno dei materiali che acquisterà importanza nei prossimi dieci anni sarà la ceramica – sottolinea Santoleri –. Una crescita esponenziale che ci aspettiamo inizi a breve, mentre con gli atenei cerchiamo di dare basi scientifiche ad una nuova tecnologia rivoluzionaria che speriamo di riuscire a rendere fruibile entro i prossimi due anni”.