
Mentre prosegue la ricerca della prossima Capitale della Cultura d’Impresa, nell’attuale Capitale diffusa (il titolo per il 2022 è stato attribuito, congiuntamente, a Padova, Venezia, Treviso e Rovigo, ndr) continuano gli appuntamenti in programma.
Il palinsesto, che ha preso avvio da febbraio e proseguirà fino a novembre, punta i riflettori sul ruolo centrale dell’impresa come agente di cambiamento e di innovazione. Tantissimi gli appuntamenti che riflettono sulle prospettive future, sulla necessità di ripensare e ridefinire il rapporto con il territorio in modo sempre più corale per creare valore condiviso: dagli incontri con le scuole per far conoscere la vita all’interno delle aziende a cicli di conferenze dedicati alle supply chain sostenibili, passando per mostre fotografiche e itineranti. Perché essere una Capitale della cultura d’impresa significa anche e soprattutto questo: vivere intensamente il rapporto con la comunità con tanti momenti di dibattito che costruiscono ponti e patrimoni sociali che restano sul territorio anche quando il titolo di Capitale volerà verso una nuova destinazione.
Il prossimo passaggio di testimone sarà il terzo: il titolo finora è andato a Genova, Alba e nel 2022 si è fermato in Veneto. Come Alba Capitale 2020, che ha dovuto attraversare un periodo difficile causato dalla pandemia, anche la Capitale della Cultura d’Impresa 2023 sarà la testimone di uno scenario complesso con grandi turbolenze e tante incognite. Ma, come dimostrato nel corso della storia più o meno recente, sono questi i momenti in cui l’ingegno, il coraggio, l’azzardo e la resilienza diventano risposte e strumenti concreti per reagire.
Quindi non nonostante le difficoltà, ma soprattutto a causa di queste complessità le associazioni possono trovare gli stimoli giusti per candidarsi e pensare a un anno speciale con tante iniziative condivise con le istituzioni locali, le università, le fondazioni e il sistema imprenditoriale. È esattamente questa la forza di una Capitale della cultura d’Impresa: non un gioco da solisti, ma un gioco di squadra in cui scendere in campo con partner di vecchia e di nuova tradizione. La Capitale della Cultura d’Impresa è un grande catalizzatore in cui, all’interno del palinsesto dedicato, c’è spazio per ricordare le radici del luogo, imbevute di impresa e cultura, aprirsi e condividere storie e valori rinsaldando il senso del Noi.
Fino al 30 settembre le associazioni possono presentare il proprio progetto all’indirizzo [email protected] per vivere un anno inedito di cultura d’impresa.
Per maggiori informazioni: [email protected] – Tel. 06 5903149.
(Nella foto in alto, la Basilica di Sant’Antonio di Padova)